Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Con il titolo Tragedie (lat. Tragoediae) è conosciuto un insieme di opere di Lucio Anneo Seneca. Le tragedie di Seneca sono le sole opere tragiche latine pervenute in forma non frammentaria, e costituiscono quindi una testimonianza preziosa sia di un intero genere letterario, sia della ripresa del teatro latino tragico, dopo i vani tentativi attuati dalla politica culturale augustea per promuovere una rinascita dell'attività teatrale. In età giulio-claudia (27 a.C.–68 d.C.) e nella prima età flavia (69–96) l'élite intellettuale senatoria ricorse al teatro tragico per esprimere la propria opposizione al regime (la tragedia latina riprende ed esalta un aspetto fondamentale in quella greca classica, ossia l'ispirazione repubblicana e l'esecrazione della tirannide). Non a caso, i tragediografi di età giulio-claudia e flaviana furono tutti personaggi di rilievo nella vita pubblica romana.
La storia del teatro, nella sua definizione più moderna di disciplina autonoma, interpreta e ricostruisce l'evento teatrale basandosi su due elementi principali: l'attore e lo spettatore e più precisamente sulla relazione che li lega, la relazione teatrale. Entrambi hanno una funzione primaria necessaria all'esistenza del fatto teatrale: mentre l'attore rappresenta un corpo in movimento (non necessariamente fisico o accompagnato dalla parola) in uno spazio, con precise finalità espressive e narrative, lo spettatore è il fruitore attivo e partecipe dell'avvenimento, che ne condiziona l'andamento e decodifica l'espressività dell'evento artistico.
Pierre Corneille (Rouen, 6 giugno 1606 – Parigi, 1º ottobre 1684) è stato un drammaturgo e scrittore francese, uno dei tre maggiori del XVII secolo, insieme con Molière e Racine.
Jean Racine ([ʒɑ̃ ʁaˈsin]; La Ferté-Milon, 22 dicembre 1639 – Parigi, 21 aprile 1699) è stato un drammaturgo e scrittore francese. Racine fu il massimo esponente, assieme a Pierre Corneille, del teatro tragico francese del Seicento.
Ippolito è una tragedia di Euripide, rappresentata per la prima volta ad Atene, alle Grandi Dionisie del 428 a.C., dove vinse il primo premio. Il suo titolo completo è Ippolito coronato (Ἱππόλυτος στεφανοφόρος / Hippólytos stephanophóros), per distinguerla da una precedente tragedia euripidea (oggi perduta), l'Ippolito velato, di cui il Coronato è un rifacimento.
Fedra (in latino Phaedra) è una tragedia cothurnata di Lucio Anneo Seneca.
Andromaca è una tragedia in cinque atti di Jean Racine composta nel 1667, che rinnova l'argomento dell'Andromaca di Euripide. Venne rappresentata per la prima volta all'Hôtel de Bourgogne di Parigi, il 18 novembre 1667. L'azione si svolge serrata fra quattro personaggi principali: Andromaca, Ermione, Pirro (Neottolemo) e Oreste.
Medea (in greco antico: Μήδεια, Médeia) è una figura della mitologia greca, figlia di Eete, re della Colchide, e di Lidia. Nelle Argonautiche di Apollonio Rodio era indicata come nipote di Elio e della maga Circe; al pari di quest'ultima era dotata di poteri magici. Invece secondo la variazione del mito proposta da Diodoro Siculo, il Sole, Elio, ebbe due figli, Perse e Eeta. Perse ebbe una figlia, Ecate, potentissima maga, che lo uccise e più tardi si congiunse con lo zio Eeta. Da questa unione sarebbero nati Medea ed Egialeo (o Apsirto).