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La storia del teatro, nella sua definizione più moderna di disciplina autonoma, interpreta e ricostruisce l'evento teatrale basandosi su due elementi principali: l'attore e lo spettatore e più precisamente sulla relazione che li lega, la relazione teatrale. Entrambi hanno una funzione primaria necessaria all'esistenza del fatto teatrale: mentre l'attore rappresenta un corpo in movimento (non necessariamente fisico o accompagnato dalla parola) in uno spazio, con precise finalità espressive e narrative, lo spettatore è il fruitore attivo e partecipe dell'avvenimento, che ne condiziona l'andamento e decodifica l'espressività dell'evento artistico.
Jean Racine ([ʒɑ̃ ʁaˈsin]; La Ferté-Milon, 22 dicembre 1639 – Parigi, 21 aprile 1699) è stato un drammaturgo e scrittore francese. Racine fu il massimo esponente, assieme a Pierre Corneille, del teatro tragico francese del Seicento.
Fedra (Phèdre) è una tragedia in cinque atti scritta da Racine nel 1677. Si rifà ai classici ellenici e latini di Euripide e Seneca, ma il mito è rivisto sotto la luce del giansenismo, non più della mitologia greca.
Andromaca è una tragedia in cinque atti di Jean Racine composta nel 1667, che rinnova l'argomento dell'Andromaca di Euripide. Venne rappresentata per la prima volta all'Hôtel de Bourgogne di Parigi, il 18 novembre 1667. L'azione si svolge serrata fra quattro personaggi principali: Andromaca, Ermione, Pirro (Neottolemo) e Oreste.
Don Giovanni o Il convitato di pietra (Dom Juan ou Le Festin de pierre), è una commedia tragica in cinque atti, del drammaturgo e attore francese Molière. Venne rappresentata per la prima volta a Palais-Royal il 15 febbraio 1665, dalla Troupe de Monsieur, frère unique du Roi (il fratello del re Luigi XIV).Fu pubblicata con tagli nel 1682 e ad Amsterdam nel 1683 con reintegrazioni. Su richiesta della vedova di Molière, Thomas Corneille ne fece un adattamento in versi nel 1667, che rimase il testo adottato sulle scene fino a metà Ottocento.Il personaggio teatrale di don Giovanni ebbe la sua origine in Spagna, dove il frate Gabriel Téllez, una volta convertito alla letteratura e al teatro, sotto lo pseudonimo di Tirso de Molina scrisse la commedia El Burlador de Sevilla y Conbidado de piedra. Pubblicata nel 1630, la sua opera serviva da esempio e monito a ogni trasgressore della morale umana e della legge divina. Da notare inoltre come il don Giovanni di Molière sia in prosa, a differenza dei don Giovanni spagnolo e italiano, che sono in versi.Successivamente crebbe la notorietà del personaggio di don Giovanni, che fu ripreso da varie compagnie europee, come quella italiana, e quella francese di Molière. Il leggendario personaggio di don Giovanni venne poi ripreso per tutto il Seicento e nei secoli successivi.