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Festival di Sanremo 1984

Il trentaquattresimo Festival di Sanremo si svolse al Teatro Ariston di Sanremo dal 2 al 4 febbraio 1984 e fu condotto da Pippo Baudo, al rientro al Festival dopo il suo esordio nel 1968, affiancato da Edy Angelillo, Elisabetta Gardini, Iris Peynado e Tiziana Pini (quest'ultima al suo secondo festival, dopo quello del 1976) e, nel ruolo di damigelle, le seienni Isabella Rocchietta e Viola Simoncioni. Ancora una volta il Festival catturò l'attenzione degli italiani, che alla fine risultarono circa 80 milioni ripartiti nelle tre serate e ben 6 milioni e mezzo furono i votanti tramite il Totip. Costoso l'allestimento scenografico, imponente la presenza di addetti ai lavori, con ben 2700 pass per giornalisti e commentatori accreditati.Fu l'edizione che vide l'esordio di una competizione parallela, quella delle Nuove proposte di fianco a quella principale, ribattezzata Big. Per quanto riguarda la sezione Big, Loretta Goggi diede forfait e il brano che avrebbe dovuto presentare, Un amore grande, fu ereditato da Pupo, che ne prese il posto e risultò alla fine quarto. Otto anni più tardi l'artista rivelò di aver pilotato quel piazzamento investendo 75 milioni di lire in schedine del Totip (il cui acquisto dava diritto a votare per i concorrenti in gara al festival). Grande successo, anche internazionale, per la coppia Al Bano-Romina Power, risultati vincitori della sezione Big con la canzone Ci sarà mentre tra le Nuove proposte si aggiudicò la gara il giovane Eros Ramazzotti, con il brano Terra promessa, con la quale spopolò, oltre che in Italia, anche sul mercato francofono e, soprattutto, in quello ispanico. Tra gli ospiti stranieri spiccarono i Queen, che si esibirono con la loro hit Radio Ga Ga. Questi avrebbero voluto cantare e suonare dal vivo, ma l'organizzazione del Festival, dietro pressione delle case discografiche, impose loro il playback, tanto che Freddie Mercury, per protesta, si esibì per quasi tutta la durata della canzone tenendo il microfono lontano dalla bocca, protesta che la regia tentò maldestramente di coprire, abbassando l'audio della canzone. Successo venne ottenuto anche da Patty Pravo, tornata sulle scene dopo alcuni anni di silenzio, con il brano Per una bambola che si aggiudicò il Premio della critica, e dall'emergente Fiordaliso (a cui andò anche il plauso di Mercury, che aveva assistito alla sua esibizione), che con Non voglio mica la luna, divenuta un'evergreen della musica italiana, ottenne anch'essa successo a livello internazionale. Tale edizione fu altresì segnata da una clamorosa protesta degli operai dell'Italsider di Genova, che in occasione della serata inaugurale si assieparono in massa davanti al teatro Ariston per manifestare contro un vasto piano di licenziamenti previsto dall'azienda, chiedendo al contempo il blocco del Festival. Lo stesso Pippo Baudo, dopo aver ascoltato le loro ragioni, acconsentì ad accogliere alcuni di loro sul palco, affinché potessero leggere in diretta televisiva le loro rivendicazioni. Da segnalare, infine, la squalifica, pochi giorni prima dell'inizio della manifestazione, del brano Favola triste presentato tra le Nuove proposte da Silvia Conti in quanto non inedito. La cantante parteciperà comunque all'edizione dell'anno successivo.

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