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La Lunigiana (in latino Lunensis Ager) è una regione storica italiana, suddivisa dal punto di vista amministrativo tra Liguria e Toscana. Trae il proprio nome dall'antica città romana di Luna, situata alla foce del fiume Magra, non lontano da dove oggi sorge Sarzana in provincia di La Spezia: l'influenza della città, divenuta il porto più importante del mar Ligure, fu tale da connotare col proprio nome l'intero territorio circostante.
Terrarossa è una frazione del comune di Licciana Nardi in provincia di Massa-Carrara. Situata nella regione storica della Lunigiana è attraversato dall'antico cammino della via Francigena.
La via Claudia Augusta è stata una strada romana la cui realizzazione risale alla prima metà del I secolo d.C. Tradizionalmente si ritiene sia stata costruita per mettere in contatto il mondo romano con quello germanico, partendo dalla Pianura Padana e raggiungendo, attraverso le Alpi, il Danubio in Baviera.
Treschietto (Trasdkié nel dialetto della Lunigiana) è una frazione del comune di Bagnone, in Lunigiana, provincia di Massa-Carrara.
I primi insediamenti certificati nella zona risalgono al Paleolitico medio. Uno di una certa consistenza è stato localizzato sul monte S. Casto e Cassio dove sono stati rinvenuti anche tratti di mura poligonali risalenti al periodo volsco (VI-IV secolo a.C.)Pare che l’uomo di Neanderthal fosse presente a Sora già a cominciare da circa 80 000 anni fa. Reperti riferibili alla cultura musteriana e risalenti a una fase fredda dell'ultimo periodo glaciale sono stati trovati in località Valle Radice, Carnello e Colle d'Arce-Scignatte. Sempre in località Carnello sono stati rinvenuti frammenti ceramici dell'età del bronzo e alcuni frammenti dell'età del ferro. Della stessa età, ma in maggior quantità, sono stati trovati manufatti sul Monte San Casto (anno 1981)Certamente sulla scelta di questa zona per insediamenti così antichi è stata determinante la presenza di importanti corsi d'acqua. Il fiume Liri influisce sicuramente sulla produttività agricola ed è un ottimo baluardo difensivo “abbracciando” la parte più antica dell'abitato. A tal proposito, alcuni autori del passato, ma anche più moderni e qualificati in materia, ritengono che all'incirca 2000 anni prima di Cristo il[corso del fiume sia stato deviato dal suo primitivo corso rettilineo all'altezza dell'attuale Ponte di Napoli dove è presente un gomito di 90º verso destra. Non è sicuro che ciò sia stata opera degli uomini, ma è certo che in questo modo, con alle spalle l'alto sperone roccioso dell'acropoli e circondata su tutti gli altri lati dal fiume, Sora doveva risultare, a quell'epoca, quasi inespugnabile. Siamo, però, ancora nella preistoria. Le prime notizie storiche risalgono invece all'epoca volsca per cui si è usi affermare che la città fu fondata dai Volsci. Sora ha subito molte occupazioni nel corso dei secoli dai Normanni agli Angioini, sede di una contea ed in seguito del Ducato di Sora, fu acquisita nel 1796 dal Regno di Napoli e annessa alla provincia di Terra di Lavoro. Passata a far parte del Regno d'Italia, nel 1927 fu scorporata dalla Terra di lavoro per essere inserita nella neo-formata provincia di Frosinone.
Per siti archeologici dell'Italia antica si intende un elenco delle principali località italiane dove sono presenti scavi o materiale archeologico (inclusi i principali Musei) in un periodo successivo all'epoca preistorica e protostorica, che ebbe inizio con la colonizzazione greca nell'Italia meridionale, con quella punica nelle isole del Mediterraneo occidentale, oltre all'arrivo degli Etruschi e poi dei Romani al centro e dei Celti al nord. Il termine è invece fissato alla caduta dell'Impero romano d'Occidente (476 d.C.).
La pieve di Santo Stefano a Sorano è un edificio sacro che si trova in località Sorano a Filattiera.
La data della fondazione di Roma o Natale di Roma, è stata fissata al 21 aprile dell'anno 753 a.C., 1 AUC, dal letterato latino Varrone, sulla base dei calcoli effettuati dall'astrologo Lucio Taruzio. Altre leggende, basate su altri calcoli indicano date diverse. In realtà Varrone conosceva bene la Grecia e come tutti i Romani del primo secolo a.C. aveva numerose date tra le quali scegliere per fissare la fondazione di Roma. Scelsero il 753 a.C. poiché si collegava alla nascita della democrazia ateniese, che avvenne appunto con l'inizio della nomina degli arconti decennali e poi annuali ad Atene.I Romani avevano elaborato un complesso racconto mitologico sulle origini della città e dello stato; il racconto ci è giunto con le opere storiche di Tito Livio, Dionigi di Alicarnasso, Plutarco e le opere poetiche di Virgilio e Ovidio, quasi tutti vissuti nell'età augustea. In quest'epoca le leggende, riprese da testi più antichi, vengono rimaneggiate e fuse in un racconto unitario, nel quale il passato viene interpretato in funzione delle vicende del presente. I moderni studi archeologici, che si basano su queste e su altre fonti scritte, nonché sugli oggetti e sui resti di costruzioni rinvenuti in vari momenti negli scavi, tentano di ricostruire la realtà storica che sta dietro il racconto mitico, nel quale man mano si sono andati riconoscendo elementi di verità. Secondo la storiografia moderna, Roma non fu fondata con un atto volontario ma, come altri centri coevi dell'Italia centrale, dalla progressiva riunione di villaggi sparsi, con un fenomeno detto sinecismo.
L'espressione Appennino tosco-emiliano ha due accezioni. In senso ampio, si tratta di una suddivisione della catena degli Appennini, in particolare un tratto dell'Appennino settentrionale, che interessa il confine e le aree adiacenti di Toscana e Emilia-Romagna: il passo della Cisa lo separa a nord-ovest dall'Appennino ligure, mentre, a seconda delle fonti, il limite meridionale è identificato nel valico di Bocca Trabaria o in quello di Bocca Serriola o nell'intera zona compresa tra i due; oltre tale limite si estende l'Appennino umbro-marchigiano. In senso stretto, indica solo il tratto compreso tra l'Emilia e la Toscana, con il tratto rimanente che costituisce, secondo questa visione, l'Appennino tosco-romagnolo, compreso tra Romagna e Toscana, divisi dal Passo della Futa. Il versante toscano si ricollega al subappennino toscano, a sua volta collegato all'antiappennino toscano.