Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Una pianta medicinale, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), è un organismo vegetale che contiene in uno dei suoi organi sostanze che possono essere utilizzate a fini terapeutici, o che costituiscono i precursori di emisintesi di farmaci. L'insieme delle interazioni dei principi attivi e dei coadiuvanti determina le azioni del fitocomplesso. Secondo l'OMS ci sono circa 7.000 composti chimici presenti nelle piante, nella farmacologia moderna.
Questo glossario delle frasi fatte contiene i modi di dire più frequenti nella lingua italiana.
Galeno di Pergamo (Pergamo, 129 – Roma, 201 circa) è stato un medico greco antico, i cui punti di vista hanno dominato la medicina occidentale per tredici secoli, fino al Rinascimento, quando cominciarono lentamente e con grande cautela a essere messi in discussione, per esempio dall'opera di Vesalio. Dal suo nome deriva la galenica, l'arte di preparare i farmaci da parte del farmacista in farmacia.
L’erboristeria è la scienza che si occupa delle piante officinali, medicinali, piante aromatiche, piante alimurgiche e cosmetiche, della loro coltivazione, riconoscimento, raccolta, produzione conservazione, elaborazione e commercio a scopi terapeutici (fitoterapia), cosmetici o nutritivi (integratori e nutraceutici).
La china calisaia (Cinchona calisaya Wedd., 1848) è una pianta arborea del genere Cinchona, diffuso in origine nelle Ande e noto per l'utilizzo in farmacopea degli alcaloidi presenti nella corteccia. Quella della C. calisaya era nota come corteccia peruviana e veniva utilizzata fino ai primi decenni del Novecento per l'estrazione del chinino, sostanza utilizzata nella prevenzione della malaria.
La Centaurea minore (Centaurium erythraea Rafn., 1800) è una pianta erbacea, annuale o biennale, appartenente alla famiglia delle Gentianaceae. Nel linguaggio comune viene spesso indicata come Centaurea minore anche una pianta della famiglia delle Asteraceae, la Centaurea centaurium, a corolle rosee, molto comune nei prati e nei fossi.
La bilirubina è un pigmento di colore giallo-rossastro (da cui il nome), contenuto nella bile ed è un prodotto del catabolismo dell'emoglobina nei vertebrati. La parola deriva dal latino bilis, bile, e ruber, rosso. È stata trovata anche nelle piante.
L'aromaterapia può essere considerata un ramo della fitoterapia che usa gli oli essenziali, ossia le sostanze volatili e fortemente odoranti delle piante. Gli oli vengono estratti di solito tramite distillazione in corrente di vapore, che una volta raffreddato consente la separazione dell'olio essenziale dall'acqua; nel caso dell'epicarpo dei frutti del genere (Citrus) si utilizza anche la spremitura a freddo. Sostanze aromatiche estratte con altre metodologie (estrazione con solventi organici, estrazione con fluidi supercritici) non sono considerate da tutti gli autori come oli essenziali. I cosiddetti oli essenziali ottenuti dissolvendo resine e oleoresine in alcoli sono in realtà definiti come resinoidi. Gli oli essenziali sono contenuti in strutture specifiche all'interno di vari organi della pianta. In alcuni casi solo alcuni organi ne sono ricchi, in altri tutti gli organi hanno percentuali significative di olio essenziale, in molti casi la composizione degli oli essenziali in diversi organi della stessa pianta hanno composizione differente. Tra gli organi dai quali si possono ottenere oli essenziali troviamo: foglie, fiori, petali, corteccia, legno, semi, pericarpi, radici. Il termine aromaterapia ha significati diversi a seconda dei Paesi in cui viene usato, per esempio in Inghilterra, Russia, negli USA e in Francia. Contrariamente alla vulgata, il termine aromaterapia non identifica esclusivamente l'utilizzo olfattivo degli oli essenziali, bensì comprende tutte le applicazioni: topica (massaggi, impacchi, applicazioni pure), inalatoria e orale. Una definizione generale da tutti accettata potrebbe essere questa: l'utilizzo degli oli essenziali per il mantenimento della salute o per la terapia. Per queste ragioni, e per la scarsezza di dati clinici l'aromaterapia è lontana dal poter essere definita come una vera terapia, con un corpus di testi canonici, modalità riconosciute, curriculum di studio standardizzati, ecc., anche se i materiali utilizzati dalla terapia e alcune delle modalità di utilizzo sono state sottoposte a studi clinici e farmacologici.
Abu al-Abbas al-Nabati al-Nabati, pseudonimo di Ahmad bin Muhammad bin Mufarraj bin Ani al-Khalil, noto anche come Ibn al-Rumiya o al-Ashshab (in arabo: أبو العباس النباتي, Abu’l-ʿAbbās al-Nabātī), (Siviglia, 1166 – 1239), è stato un botanico, farmacista e teologo arabo di Al-Andalus (Spagna islamica). È noto per aver introdotto il metodo scientifico sperimentale nell'area della materia medica. Le sue tecniche come la separazione dei rapporti fra verificati e non verificati portarono allo sviluppo della farmacologia. Fu un insegnante del botanico andaluso Ibn al-Baitar.