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Il termine folclore o folklore (pron. [folˈklore]; dall'inglese folk, "popolo", e lore, "sapere") si riferisce a quelle forme di cultura popolare comprendente le tipologie di tradizione tramandate spesso oralmente e riguardanti conoscenze, usi e costumi, miti, fiabe e leggende, filastrocche, proverbi e altre narrazioni, credenze popolari, musica, canto, danza eccetera, il tutto riferito a una determinata area geografica, a una determinata popolazione, ai ceti popolari in quanto subalterni, a più d'una o a tutte queste determinazioni.
Gli oni (鬼?) sono creature mitologiche del folklore giapponese, simili ai demoni e agli orchi occidentali. Sono personaggi popolari dell'arte, della letteratura e del teatro giapponesi.
Folklore: The Long Pond Studio Sessions (stilizzato in minuscolo) è un film documentario statunitense del 2020 con protagonista la cantautrice Taylor Swift. Il film documenta il processo di scrittura dell'ottavo album discografico di Taylor Swift Folklore (2020). È stato pubblicato il 25 novembre 2020 su Disney+.
Nella mitologia slava, le vile (villi o willi, al singolare vila) sono creature fatate femminili, simili alle ninfe greche o agli elfi. A seconda delle varie culture e tradizioni popolari, assumono nomi e caratteristiche diverse. Controllano le tempeste e gli elementi a loro piacere. Vivono nei prati, negli stagni, nei boschi, sugli alberi, sui monti, sulle nuvole e negli oceani. Possono assumere diverse forme, e apparire ai viaggiatori sotto forma di cigno, cavallo, lupo, cervo bianco o orso, oltre che come bellissime donne. Nella mitologia dei popoli slavi meridionali le Vile sono spiriti di giovani fanciulle morte prima del matrimonio perché tradite o abbandonate o giovani madri straziate dalla morte dei loro giovani bambini morti prematuramente per motivi ingiusti. Sono esseri vendicativi e spettrali, incapaci di trovare riposo eterno nella morte, che ogni notte tra il crepuscolo e l'alba cercano i traditori d'amore che costringono, con l'aiuto di rametti di vischio apparentemente magici, a ballare convulsamente fino a provocarne la morte per sfinimento o fino a che totalmente indeboliti non vengono gettati in un lago nelle loro vicinanze. Le Vile provano infatti un irrefrenabile desiderio e un amore incredibile per la danza. Alla morte del traditore le Vile si dileguano e con esse svanisce, finalmente placato, il fantasma della fanciulla morta per amore. Nel balletto classico Giselle del compositore francese Adolphe-Charles Adam e nell'opera lirica Le Villi del compositore italiano Giacomo Puccini, esse vengono per l'appunto raffigurate in questo modo. La versione celtica di questa figura si chiama vilia; è una bellissima donna dei boschi, abile seduttrice, detta anche "strega dei boschi". Le vile (con il nome trascritto in inglese veela) sono citate nel quarto romanzo della serie di Harry Potter, Harry Potter e il calice di fuoco: sono rappresentate come donne bellissime che incantano chiunque le guardi. Secondo alcune fonti le Vila son l'equivalente delle sirene solo che sulla terraferma: apparentemente son belle fanciulle, ma quando si infuriano svelano il loro vero aspetto mostrando i loro becchi da uccello e la pelle squamosa. Sono creature immortali ed eterne. Non sono soggette a malattie né ad invecchiamento, ma possono essere uccise con una lama forgiata con un solo capello provenienti dalla loro chioma. Le Veele sono in grado di parlare alla natura e di assorbire da essa la fonte di vita, ma se si intacca la loro terra natia o le loro acque, queste diventano più deboli e possono arrivare a morire. Sono in grado di parlare con gli animali e con ogni forma di essere vivente che incontrano durante i loro lunghi viaggi. Molto spesso, essendo Dee Minori, sono considerate poco o non vengono mai menzionate in racconti o miti, ma è soprattutto grazie ad esse che la natura e gli animali prosperano, arricchendo il mondo attuale e Ragnarok. Spesso durante il loro cammino lasciando scie di ghiaccio a terra, donando però la vita ai germogli ormai morti. Hanno l'abilità di comprendere le emozioni e di leggere parte del passato e del futuro con un solo tocco della mano sulla spalla di coloro che hanno attorno.
Il volume Il Folklore d'Italia - Guida dei Gruppi Folklorici Italiani è un annuario che come suggerisce il sottotitolo, va utilizzato come guida, per gli interessati, al variegato e vasto mondo del folclore italiano.
Nella mitologia, nella religione e nello studio del folklore l'imbroglione (ingl. trickster: "imbroglione", "truffatore") è un personaggio, uomo, donna o animale antropomorfo, vorace, abile nell'imbroglio e caratterizzato da una condotta amorale, al di fuori delle regole convenzionali. Questa figura liminale e ambigua ha spesso nei miti un ruolo altrettanto importante di quello delle classiche divinità o personaggi, aventi invece una funzione precisa e determinata. Lewis Hyde nel suo saggio Trickster Makes the World, definisce una divinità ingannevole che rappresenta la "paradossale categoria dell'amoralità sacra". Ed ancora «Ogni comunità ha i suoi confini, il suo senso del fuori e del dentro, e l'impostore ("trickster") è sempre lì alle porte della città o alle porte della vita, facendo in modo che ci sia sempre scambio. Egli presiede anche ai confini attraverso cui i gruppi articolano la loro vita sociale. Distinguiamo costantemente giusto e sbagliato, sacro e profano, pulito e sporco, maschio e femmina, giovane e vecchio, vivente e morto, e ogni volta l'impostore varcherà la linea e confonderà le distinzioni. Egli incorpora dunque l'ambiguità e l'ambivalenza, la doppiezza e la duplicità, la contraddizione e il paradosso». Tra gli animali/personaggi che in miti e leggende sono considerati ingannevoli nelle varie culture si ricordano il coyote, la volpe, il ragno, la lepre, il corvo (vedi Kutkh), il lupo.
Il Natale è una festa accompagnata da diversi costumi, folclore e celebrazioni, variabili da paese a paese, sia dal punto di vista sociale che religioso. Molte sono le tradizioni, le pratiche ed i simboli familiari del Natale, come l'albero di Natale, lo zampone, il cotechino, il ceppo di Natale, l'agrifoglio, il vischio, la stella di Natale, lo scambio di doni, già presenti nelle tradizioni di alcuni popoli nordici prima dell'introduzione del cristianesimo. Le celebrazioni del solstizio invernale erano molto diffuse e popolari nel Nord Europa, e prima che fossero immesse nella tradizione cristiana, la parola Natale era definita con yul, da cui è stato tratto il termine anglosassone yule che significa appunto Natale. Per quanto riguarda l'albero di Natale, si crede che sia stato introdotto per la prima volta in Germania. Si ebbero anche conflitti tra religiosi ed autorità governative sulla celebrazione del Natale. Nell'Inghilterra cromwelliana, dove fiorì una forte teocrazia conservatrice, e nella primissime colonie americane del New England, il Natale fu una tra le molte celebrazioni che furono soppresse. Dopo la rivoluzione russa, in Unione Sovietica il Natale venne soppresso per i successivi settantacinque anni. Al giorno d'oggi presso i Testimoni di Geova, in alcuni gruppi Puritani, e presso i fondamentalisti cristiani, il Natale viene considerato come una festa pagana, non essendo esplicitamente menzionato dalla Bibbia e pertanto non celebrato. I doni rappresentano un aspetto importante e universale delle celebrazioni natalizie. Diffusissima in tutto il mondo è una figura mitica che porta i doni ai bambini, ma nell'era del consumismo anche agli adulti, e che trae origine da San Nicola un vescovo del IV secolo, di cui tuttora il personaggio di Babbo Natale porta il nome (Santa Claus) nei paesi nordeuropei. Nel Nord America e nelle colonie inglesi si adottarono alcuni aspetti di questa celebrazione nelle vacanze natalizie, e Sinterklaas (un antico nome della figura donante) divenne Santa Claus, o Saint Nick. In Gran Bretagna, anche se questo nome era conosciuto veniva chiamato "Papà Natale", mentre in Italia è Babbo Natale. Nel folclore anglo-statunitense, questo personaggio in carne, socievole e ridanciano, arriva durante la notte di Natale su una slitta trainata da una renna, o varie renne, scende per il camino, lascia i doni ai bambini e mangia il cibo che gli hanno lasciato. Il resto dell'anno lo passa fabbricando giocattoli e ricevendo lettere sul comportamento dei bambini. Nella tradizione francese, è chiamato Père Nöel, e la sua festa si è sviluppata in modo analogo alla tradizione anglosassone. In alcune versioni della tradizione, gli elfi lavorano in un laboratorio di giocattoli, ed in alcuni casi è anche sposato. In molti paesi i bambini lasciano dei contenitori vuoti, riempiti durante la notte, da Babbo Natale con piccoli doni, giocattoli, caramelle, o frutta. Negli Stati Uniti appendono sopra il caminetto una calza, che in Italia è invece lasciata per la Befana, affinché il donatore la riempia di giochi e dolciumi. In altre culture mettono le loro scarpette fuori. Lo stesso fanno la sera prima del 6 dicembre, per la festa di San Nicola. L'usanza di portare doni non è riservata a Babbo Natale o ad altri personaggi particolari, ma si sviluppa anche attraverso uno scambio reciproco di doni, sia in ambito familiare che fra amici.
Il procione, noto anche come orsetto lavatore (Procyon lotor, Linnaeus, 1758), è un mammifero onnivoro di mezza taglia della famiglia dei Procionidi, nativo del Nord America.
Gli Ienidi (Hyaenidae, dal greco ὕαινα, hýaina) sono una famiglia di mammiferi carnivori feliformi. Con appena quattro specie attuali (a loro volta classificate in quattro generi monospecifici), sono una delle più piccole famiglie dell'ordine dei Carnivori, nonché dell'intera classe dei Mammiferi. Nonostante il loro basso grado di diversità, le iene costituiscono una componente fondamentale della maggior parte degli ecosistemi africani. Sebbene dal punto di vista filogenetico siano più strettamente imparentate con i felini e i viverridi, e appartengano pertanto al sottordine dei feliformi, da quelli comportamentale e morfologico le iene sono più simili ai canidi, con i quali condividono alcuni aspetti di convergenza evolutiva: sia le iene che i canidi non sono creature arboricole, bensì veloci predatori che catturano le loro prede utilizzando i denti piuttosto che gli artigli. Entrambi i gruppi di animali divorano rapidamente le prede uccise e possono anche conservarle e le loro zampe callose e dotati di grandi artigli smussati e non retrattili sono perfette per correre e cambiare rapidamente direzione. Tuttavia, alcune abitudini delle iene, come la pulizia del corpo, la marcatura del territorio, il comportamento defecatorio, l'accoppiamento e le cure parentali, sono quelle proprie degli altri feliformi. Le iene maculate possono uccidere fino al 95% delle prede di cui si nutrono, mentre le iene striate sono per lo più spazzine. Generalmente, nonostante la loro reputazione nella cultura popolare di creature codarde, le iene riescono ad allontanare anche predatori più grandi, come i leoni, dalle loro prede. Hanno abitudini prevalentemente notturne, ma talvolta si avventurano fuori dalle loro tane nelle prime ore del mattino. Ad eccezione della iena maculata, creatura estremamente sociale, le iene conducono generalmente un'esistenza solitaria, sebbene possano vivere in gruppi familiari o radunarsi in prossimità di una preda uccisa. Le iene comparvero per la prima volta in Eurasia durante il Miocene a partire da antenati simili ai viverridi, e si diversificarono in due gruppi distinti: uno formato da agili creature dalla struttura leggera, simili a cani, e uno costituito da robuste spaccaossa. Anche se in un primo momento, intorno a 15 milioni di anni fa, furono le agili «iene-cane» a prosperare (tanto che una specie riuscì a colonizzare il Nord America), esse si estinsero a seguito di un cambiamento climatico in concomitanza con l'arrivo in Eurasia dei canidi. Di queste «iene-cane» sopravvive oggi il solo protele insettivoro, mentre le iene «spaccaossa» (gruppo al quale appartengono le tre specie attuali, le iene maculate, brune e striate) divennero i leader indiscussi degli spazzini di Eurasia e Africa. Le iene sono protagoniste del folklore e della mitologia delle culture umane che vivono nelle zone in cui questi animali sono presenti. Vengono comunemente considerate creature spaventose e degne di disprezzo. Presso alcune culture, si ritiene che influenzino gli spiriti delle persone, disseppelliscano i cadaveri e razzino bestiame e bambini. Altre culture le associano alla stregoneria e utilizzano pertanto parti del loro corpo nella medicina tradizionale.