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La teoria dei giochi linguistici è stata elaborata da Ludwig Wittgenstein nelle Ricerche filosofiche (1953), capovolgendo completamente la visione del linguaggio espressa in una delle sue precedenti pubblicazioni Tractatus logico-philosophicus (1921). Ad una visione del linguaggio, "specchio del mondo", "immagine della realtà" (teoria dell'immagine) se ne sostituisce una in cui il carattere denotativo del linguaggio è solo una delle tante sue funzioni, dei suoi impieghi, è soltanto uno degli infiniti giochi linguistici. Creare nuovi linguaggi equivale a creare nuove "forme di vita". Ciò che conta infatti è l'uso che del linguaggio si fa, è questo il suo significato, non ha quindi senso studiare i fenomeni linguistici in modo generale e generalizzante prescindendo dagli infiniti usi possibili delle parole e considerando solo i nomi come, secondo Wittgenstein, aveva fatto Agostino pensando "ai rimanenti tipi di parole come a qualcosa che si accomoderà".
La tabella dei giochi proibiti nei locali pubblici italiani è un elenco dei giochi d'azzardo che secondo la legge italiana, ai sensi dell'articolo 110 del TULPS (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza) non possono essere giocati nei luoghi pubblici. Deve essere obbligatoriamente esposta nei locali pubblici e nei circoli privati. Tale elenco viene compilato ed aggiornato dalle questure italiane, in funzione degli usi e costumi locali e secondo le differenti denominazioni con le quali vengono denominati i singoli giochi d'azzardo nelle varie regioni e province. La tabella comprende giochi di carte, biliardo, elettronici e di altro tipo.
MobyGames è un sito web in lingua inglese nato per catalogare i videogiochi passati e presenti, fondato il 1º maggio 1999 da Jim Leonard, Brian Hirt, e David Berk. Il sito si appoggia a un ampio database sui videogiochi. Secondo le FAQ del sito lo scopo di MobyGames è "Catalogare in modo meticoloso tutte le informazioni rilevanti sui giochi elettronici (computer, console e arcade) suddivise per singoli videogiochi e fornire informazioni su gruppi di gioco tramite richieste (query) flessibili. In parole povere è un grande archivio di informazioni sui videogiochi". Ad agosto 2014 il sito contiene le schede di più di 86 000 videogiochi, suddivisi in 150 differenti piattaforme (tra console, sistemi portatili, home computer, cellulari e palmari), circa 620 000 screenshot e 253 000 fotografie di confezioni. Il sito cataloga anche sviluppatori e produttori. Il materiale viene sottoposto da volontari; chiunque può contribuire al sito dopo essersi registrato come utente. I contributi però, prima di essere pubblicati, sono sottoposti ad approvazione da parte di altri utenti con diritti di approvatori, per evitare usi impropri. Nel 2006 MobyGames è stato nominato per il Webby Award come miglior sito sui videogiochi, ma senza vincerlo.
I Romani presero dalle culture precedenti, specialmente da quella greca, l'esercizio di quelle attività con le quali da soli o in gruppo, bambini, per puro divertimento, e adulti, per svagarsi dagli impegni quotidiani, giocavano. Il gioco, seguendo la tradizione greca, era considerato dai Romani come dotato di una valenza educativa: i bambini, come avevano insegnato Platone e Aristotele, giocando prendono contatto con la società che li circonda, imparano a rispettare le regole con lealtà, pena l'esclusione dalla comunità.