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Con il termine Cavalli del Mochi vengono indicate due statue equestri in bronzo, ubicate nella piazza centrale di Piacenza che da loro prende il nome, opere dello scultore toscano Francesco Mochi da Montevarchi e risalenti al Seicento.
Una statua equestre è una scultura raffigurante un uomo (o eventualmente una donna) in sella al suo destriero. Il monumento equestre è noto soprattutto come scultura a tutto tondo, ma non mancano esempi in rilievo o pittorici (come il Giovanni Acuto di Paolo Uccello). Si tratta di un tema noto alla scultura occidentale sin dall'età arcaica dell'arte greca (ma ve ne sono esempi anche nelle culture d'oriente, di India e Cina in particolare): esso assumerà nell'arte dell'età imperiale romana una funzione eroizzante ma anche propagandistica che ne sarà il connotato tipico fino al XX secolo. In questo senso la statua di Marco Aurelio (salvatasi dalle distruzioni medievali perché ritenuta un ritratto del santo Costantino Magno) fece da illustre esempio per tutti i sovrani che si rifacevano all'ideale della Roma imperiale, da Carlo Magno a Napoleone, facendosi ritrarre a cavallo. Nell'Ottocento in Italia il tema divenne frequente per esaltare i protagonisti del Risorgimento, da Garibaldi a Vittorio Emanuele II. La più grande statua equestre finora costruita è la colossale statua equestre di Genghis Khan in Mongolia (ca. 40 km a est di Ulan Bator). Inaugurata nel 2008, è realizzata in acciaio inox, è alta 30 metri e pesa circa 250 tonnellate. È posta su un edificio memoriale alto 10 metri, per cui l'altezza totale del monumento è di 40 metri.
La Scultura barocca è la scultura associata al movimento culturale barocco, nato a Roma fra gli ultimi anni del XVI secolo e il terzo decennio del Seicento. La caratteristica comune a tutto quel movimento artistico è il linguaggio forte, viscerale, alla ricerca dell'effetto e dell'attenzione della platea: una poetica fatta per scuotere e convincere i fedeli e sudditi: gli uni dell'eternità ed inviolabilità dell'istituzione ecclesiastica; gli altri dell'enorme potenza raggiunta dai Regnanti. Il linguaggio artistico che celebrò i due poteri si espresse con registri enfatici e roboanti, tanto più gridati quanto più la scienza dimostrava l'infinita piccolezza dell'uomo di fronte all'immensità dell' Universo.
La Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli è un museo d'arte con sede a Torino.
Piacenza (, Piaśeinsa [ˌpia'zəisɐ] in dialetto piacentino) è un comune italiano di 103 443 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia dell'Emilia-Romagna. Situata sul fiume Po all'estremità nordoccidentale dell'Emilia-Romagna, è soprannominata la Primogenita perché nel 1848 fu la prima città italiana a votare con un plebiscito l'annessione al Regno di Sardegna.
Federico Augusto II di Sassonia (nome completo: Federico Augusto Alberto Maria Clemente Giuseppe Vincenzo Luigi Nepomuceno Giovanni Battista Nicolao Raffaele Pietro Saverio Francesco di Paola Venanzio; Pillnitz, 18 maggio 1797 – Karrösten, 9 agosto 1854) fu re di Sassonia dal 1836 al 1854.
Carolina Maria di Borbone-Parma (Carolina Maria Teresa Giuseppa Giovanna; Parma, 22 novembre 1770 – Dresda, 1º marzo 1804) fu principessa di Parma, Piacenza e Guastalla e Infanta di Spagna per nascita e principessa ereditaria di Sassonia per matrimonio. Per suggellare l'alleanza con il regno di Sassonia, venne data in sposa al principe ereditario Massimiliano di Sassonia, come sua madre Maria Amalia, fu un accanita sostenitrice del Dispotismo illuminato, finché non morì sua zia, la regina francese Maria Antonietta, da allora si schierò dalla parte dei più accaniti conservatori.