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Germania nella seconda guerra mondiale

La storia militare della Germania durante la seconda guerra mondiale inizia nel 1939 con la campagna di Polonia, e nel periodo 1940-1941 estese progressivamente il suo dominio su gran parte dell'Europa continentale. Le truppe tedesche dilagarono in Europa occidentale, invadendo il Belgio, i Paesi Bassi e la Francia, spingendosi anche a conquistare la Norvegia, ma non riuscirono a conquistare il Regno Unito, dopo il fallimento dell'operazione Leone Marino. Dopo aver ottenuto l'alleanza e la collaborazione dell'Italia fascista e di una serie di nazioni "satelliti": Repubblica Slovacca, Romania, Ungheria, Bulgaria e Finlandia, la Germania di Hitler sferrò il 22 giugno 1941 la grande operazione Barbarossa, l'invasione dell'Unione Sovietica con la speranza di ottenere una vittoria decisiva in pochi mesi. Dopo una serie di impressionanti successi in apparenza risolutivi e un'avanzata fino alle porte di Mosca e Leningrado, l'esercito tedesco, si trovò in grave difficoltà, a causa della crescente resistenza sovietica e venne sconfitto nella battaglia di Mosca del dicembre 1941. Durante l'inverno, mentre entravano in guerra a fianco di Gran Bretagna e Unione Sovietica, anche gli Stati Uniti d'America, la più grande potenza industriale del mondo, i tedeschi riuscirono con gravi difficoltà e pesanti perdite ad evitare una ritirata rovinosa. Nella primavera e estate 1942 la Germania ritornò all'offensiva sia sul fronte orientale, sia nella campagna del Nordafrica: l'Afrikakorps avanzò in Egitto verso Alessandria, mentre in Russia l'esercito tedesco raggiunse il Don, il Volga e il Caucaso. La svolta della guerra a favore dei nemici del III Reich si verificò alla fine dell'anno 1942 con le due pesanti sconfitte della seconda battaglia di El Alamein (23 ottobre-4 novembre 1942) e della battaglia di Stalingrado con l'operazione Urano del 19 novembre 1942 e la resa definitiva tedesca il 2 febbraio 1943. Sul fronte orientale, dopo Stalingrado cominciò nel 1943 una ritirata continua, interrotta solo da fallimentari controffensive come quella di Kursk, mentre lo sbarco in Sicilia del 1943 e lo sbarco in Normandia dell'anno successivo riportano gli angloamericani e i loro alleati (canadesi, francesi, australiani e neozelandesi in primis) sul suolo europeo. Attaccata su tre fronti, nel 1944 la Germania riuscì a resistere con difficoltà agli assalti nemici e, dopo la speranza ridestata dall'offensiva delle Ardenne di fine 1944, crollò definitivamente nel 1945, con l'ingresso in Berlino dell'armata rossa. Suicidatosi Hitler il 30 aprile in una Berlino assediata dall'Armata Rossa, il governo dell'ammiraglio Karl Dönitz firmò la resa incondizionata il 7 maggio a Reims, in Francia, e l'8 maggio a Berlino; il mese precedente le truppe tedesche in Italia si erano invece arrese con la firma della resa di Caserta.

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