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Maciste è un personaggio cinematografico nato nel film storico Cabiria del 1914, la cui vita è ambientata nel III secolo a.C., interpretato da Bartolomeo Pagano e diretto da Giovanni Pastrone. Rappresenta un uomo mitologico di straordinaria forza e bontà. Divenne un'icona italiana tanto da essere usato nel linguaggio comune per indicare un uomo dal fisico possente e dotato di forza eccezionale. Negli anni sessanta fu protagonista di molti film del genere cosiddetto peplum. Molte parodie sono state presentate nel corso degli anni, con Maciste coprotagonista delle disavventure di personaggi quali Totò, Raimondo Vianello e Sandra Mondaini. L'origine del nome Maciste, come si evince dalla sceneggiatura originale di Cabiria, deriva da un antichissimo soprannome del semidio Ercole, ed è stata attribuita a Gabriele D'Annunzio. La parola deriva dal greco mákistos, forma dorica di mékistos, superlativo di makròs (grande).
Il termine franco-tedesco colossal (pronuncia francese [kɔlɔˈsal]) o kolossal (pronuncia tedesca [kolɔˈsaːl]), che tradotto significa 'colossale', viene utilizzato quasi esclusivamente in Italia, per indicare un film (e, per estensione, anche uno spettacolo in genere) svolto con grande impiego di mezzi e partecipazione di attori. La maestosità investe anche le scenografie, gli effetti speciali e il lancio pubblicitario. Per le pellicole di questo tipo, per le quali sono investite ingenti somme di denaro, oltre a notevoli sforzi organizzativi, sono attesi grandi successi di pubblico e relativi ritorni economici; in caso contrario il fallimento può avere serie ripercussioni finanziarie per le case cinematografiche e riscontri negativi in termini d'immagine per le star che interpretano la pellicola. Il primo film per cui il termine venne creato è Gli angeli dell'inferno del 1930, prodotto e diretto da Howard Hughes.
Cabiria, sottotitolato Visione storica del terzo secolo a.C., è un film muto del 1914 diretto da Giovanni Pastrone. È considerato il più grande kolossal e il più famoso film italiano del cinema muto. È anche stato il primo film della storia ad essere proiettato alla Casa Bianca.
Pietro Antonio Stefano Mascagni (Livorno, 7 dicembre 1863 Roma, 2 agosto 1945) stato un compositore e direttore d'orchestra italiano. Mascagni visse a cavallo tra Ottocento e Novecento, occupando un posto di rilievo nel panorama musicale dell'epoca, soprattutto grazie al successo immediato e popolare ottenuto nel 1890 con la sua prima opera, Cavalleria rusticana. In seguito Mascagni compose altre 15 opere che gli valsero una popolarit mondiale, insieme a pochi altri compositori. Tuttavia solo alcune di esse sono entrate stabilmente in repertorio, come ad esempio l'Iris, che tocc la ragguardevole cifra di 800 produzioni. Mascagni, inoltre, scrisse un'operetta, Si, musica vocale, strumentale, nonch canzoni, romanze e composizioni per pianoforte. Compose anche musica sacra (ad esempio la Messa di Gloria), e fu il primo compositore italiano a scrivere per il cinema muto (Rapsodia Satanica, da Nino Oxilia). Da ultimo, non va dimenticato l'interessante esperimento di "The Eternal City", sorta di suite sinfonica, basata sulle musiche di scena del dramma omonimo, sulla scia degli analoghi lavori di Luigi Mancinelli (Cleopatra, Messalina).
Giovanni Carmelo Verga (Vizzini, 2 settembre 1840 – Catania, 27 gennaio 1922) è stato uno scrittore, drammaturgo e senatore italiano, considerato il maggior esponente della corrente letteraria del Verismo.
Giovanni Augusto Falcone, all'anagrafe Giovanni Salvatore Augusto Falcone (Palermo, 18 maggio 1939 Palermo, 23 maggio 1992), stato un magistrato italiano, vittima di mafia insieme alla moglie Francesca Morvillo e ai tre uomini della scorta: Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Assieme al collega e amico Paolo Borsellino, Giovanni Falcone una delle personalit pi importanti e prestigiose nella lotta alla mafia in Italia e a livello internazionale. La salma del magistrato italiano venne tumulata in una tomba monumentale nel cimitero di Sant'Orsola a Palermo, e nel giugno 2014 venne poi traslata nella Chiesa di San Domenico situata nel capoluogo siciliano.