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Pracchia è una frazione montana del comune di Pistoia la cui storia e sviluppo furono nel tempo sempre strettamente connessi alle attività agricole, alla pastorizia, alla produzione di ghiaccio igienico, alla lavorazione del ferro e alla costruzione ed esercizio della prima ferrovia transappennina: la Bologna-Pistoia.
Molino del Pallone, detta anche Mulino del Pallone (Mulin del Palone in dialetto locale) è una piccola frazione del comune di Alto Reno Terme, nella Città metropolitana di Bologna, situata sulla sponda sinistra del Reno lungo la cosiddetta Traversa di Pracchia, a 496 m s.l.m., immersa in una vallata boscosa, poco a valle dal punto in cui il torrente Randaragna incontra il fiume Reno nella borgata omonima. Con circa 110 abitanti residenti, ha rivestito importanza a livello amministrativo, in quanto sede municipale del Comune di Granaglione sino al suo scioglimento, avvenuto il 31 dicembre 2015. Oggi è un municipio del comune di Alto Reno Terme ai sensi dello statuto dell'ente stesso. Un ponte pedonale, percorribile solo da veicoli di modeste dimensioni, valica il fiume e collega il paese con la borgata antistante in destra del Reno denominata Case Ballerini (facente parte del paese), nel Comune di Sambuca Pistoiese, e, proseguendo, con le due borgate di Campeda Vecchia, Pidercoli e Campeda Nuova, sempre nel medesimo comune toscano.
Fanano (Fanân in dialetto frignanese) è un comune italiano di 2 944 abitanti della provincia di Modena in Emilia-Romagna, situato a sud del capoluogo. È il comune più vasto dell'Alto Frignano e gran parte del suo territorio è inserito all'interno del parco regionale dell'Alto Appennino Modenese. L'altitudine del suo territorio varia dai 600 ai 2165 m s.l.m. Fa parte dell'Unione dei comuni del Frignano, che ha il proprio capoluogo a Pavullo nel Frignano.
Chiesina Uzzanese è un comune italiano di 4 499 abitanti della provincia di Pistoia in Toscana.
Madognana è una frazione del comune di Alto Reno Terme, in provincia di Bologna, posto sull'Appennino tosco-emiliano, e che sovrasta il centro termale di Porretta Terme. È un piccolo abitato tardo cinquecentesco, come attesta il primo documento, del 1205, che menziona la località, atto nel quale sono esplicitamente nominati per la prima volta i Bagni della Porretta. Il documento, conservato all'Archivio di Stato di Bologna (Comune governo, Registro Grosso, vo. I, cc. 168r-v.) è il giuramento di fedeltà al Comune di Bologna, prestato dai consoli di Succida, l'odierna Capanne, assieme ad alcuni altri abitanti dello stesso borgo e di Riolo, un abitato scomparso, situato un poco a valle di Lustrola. Il giuramento venne prestato «in silva Matognana que est supra montem balnei de Porecta». La cappella che si trova nella piazzetta principale di Madognana è stata affrescata dal pittore ungherese Ádám Kisléghi-Nagy. Attualmente il borgo è abitato tutto l'anno da poche famiglie, ma si anima durante i mesi estivi quando tutti i proprietari delle case tramandate di generazione in generazione, tornano per ritrovarsi e passarvi le vacanze.
Femminamorta è una frazione del comune italiano di Marliana, nella provincia di Pistoia, in Toscana.
La Comedìa, o Commedia, conosciuta soprattutto come Divina Commedia, è un poema allegorico-didascalico di Dante Alighieri, scritto in terzine incatenate di endecasillabi (poi chiamate per antonomasia terzine dantesche) in lingua volgare fiorentina. L'opera non esiste nella sua forma originale: essendo stata prodotta prima dell'invenzione della stampa veniva scritta e ricopiata a mano; tra tutti i manoscritti giunti a noi oggigiorno non esistono due versioni uguali, come per tutti i testi antichi, i casi di diversificazione sono tantissimi e variano da semplici modifiche ortografiche, (diritta via o diricta via) fino all'uso di versi simili ma diversi, o parole completamente differenti che danno anche significati diversi, ad esempio il ruscello che esce dalle sorgenti di acqua bollente ..esce ruscello che parton poi tra lor le peccatrici che fu analizzato e commentato con il presupposto che ci fossero delle donne peccatrici, forse prostitute (?), lasciando molti dubbi, ma con un significato completamente stravolto rispetto al più ragionevole pettinatrici o pettatrici o pectatrici cioè le operaie che lavoravano la cardatura e la pettinatura dell lino nelle acque termali. Il titolo originale, con cui lo stesso autore designa il suo poema, fu Comedia (probabilmente pronunciata con accento tonico sulla i); e così è intitolata anche l'editio princeps del 1472. L'aggettivo «Divina» le fu attribuito dal Boccaccio nel Trattatello in laude di Dante, scritto fra il 1357 e il 1362 e stampato nel 1477. Ma è nella prestigiosa edizione giolitina, a cura di Ludovico Dolce e stampata da Gabriele Giolito de' Ferrari nel 1555, che la Commedia di Dante viene per la prima volta intitolata come da allora fu sempre conosciuta, ovvero "La Divina Comedia". Composta secondo i critici tra il 1304/07 e il 1321, anni del suo esilio in Lunigiana e Romagna, la Commedia è il capolavoro di Dante ed è universalmente ritenuta una delle più grandi opere della letteratura di tutti i tempi, nonché una delle più importanti testimonianze della civiltà medievale, tanto da essere conosciuta e studiata in tutto il mondo. Il poema è diviso in tre parti, chiamate «cantiche» (Inferno, Purgatorio e Paradiso), ognuna delle quali composta da 33 canti (tranne l'Inferno, che contiene un ulteriore canto proemiale) formati da un numero variabile di versi, fra 115 e 160, strutturati in terzine. Il poeta narra di un viaggio immaginario, ovvero di un Itinerarium mentis in Deum, attraverso i tre regni ultraterreni che lo condurrà fino alla visione della Trinità. La sua rappresentazione immaginaria e allegorica dell'oltretomba cristiano è un culmine della visione medievale del mondo sviluppatasi nella Chiesa cattolica. È stato notato come tutte e tre le cantiche terminino con la parola «stelle» (Inferno: "E quindi uscimmo a riveder le stelle"; Purgatorio: "Puro e disposto a salir a le stelle"; Paradiso: "L'amor che move il sole e l'altre stelle"). L'opera ebbe subito uno straordinario successo e contribuì in maniera determinante al processo di consolidamento del dialetto toscano come lingua italiana. Il testo, del quale non si possiede l'autografo, fu infatti copiato sin dai primissimi anni della sua diffusione e fino all'avvento della stampa in un ampio numero di manoscritti. Parallelamente si diffuse la pratica della chiosa e del commento al testo (si calcolano circa sessanta commenti e tra le 100.000 e le 200.000 pagine), dando vita a una tradizione di letture e di studi danteschi mai interrotta: si parla così di "secolare commento". La vastità delle testimonianze manoscritte della Commedia ha comportato un'oggettiva difficoltà nella definizione del testo: nella seconda metà del Novecento l'edizione di riferimento è stata quella realizzata da Giorgio Petrocchi per la Società Dantesca Italiana. Più di recente due diverse edizioni critiche sono state curate da Antonio Lanza e Federico Sanguineti.La Commedia, pur proseguendo molti dei modi caratteristici della letteratura e dello stile medievali (ispirazione religiosa, scopo didascalico e morale, linguaggio e stile basati sulla percezione visiva e immediata delle cose), è profondamente innovativa poiché, come è stato rilevato in particolare negli studi di Erich Auerbach, tende a una rappresentazione ampia e drammatica della realtà, espressa anche con l'uso di neologismi creati da Dante come «insusarsi», «inluiarsi» e «inleiarsi».È una delle letture obbligate del sistema scolastico italiano.