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La battaglia di Campaldino si combatté l'11 giugno 1289 fra i guelfi, prevalentemente fiorentini, e ghibellini, prevalentemente aretini, alla quale parteciparono, tra gli altri, Dante Alighieri e Cecco Angiolieri. La vittoria dei guelfi, dovuta soprattutto al ruolo di Corso Donati, costituì un evento chiave nel processo di progressiva affermazione dell'egemonia di Firenze sulla Toscana.
Guelfi e ghibellini erano le due fazioni contrapposte nella politica italiana del Basso Medioevo, in particolare dal XII secolo sino alla nascita delle Signorie nel XIV secolo. Le origini dei nomi risalgono alla lotta per la corona imperiale dopo la morte dell'imperatore Enrico V, avvenuta nel 1125, fra le casate bavaresi e sassoni dei Welfen, da cui la parola «guelfo», con quella sveva degli Hohenstaufen, signori del castello di Waiblingen, anticamente Wibeling, da cui la parola «ghibellino». Successivamente – dato che la casata sveva acquistò la corona imperiale e, con Federico I Hohenstaufen, cercò di consolidare il proprio potere nel Regno d'Italia – in questo ambito politico la lotta passò a designare chi appoggiava l'impero (ghibellini) e chi lo contrastava sostenendo il papato (guelfi). Nei castelli del tempo i merli delle mura erano guelfi se squadrati e ghibellini se a coda di rondine.
Bonconte da Montefeltro (1250? – Piana di Campaldino, 11 giugno 1289) è stato un condottiero italiano di parte ghibellina.
Guido Novello Guidi (1227 – Arezzo, gennaio 1293) è stato un condottiero e politico italiano, membro della famiglia dei conti Guidi e uno dei maggiori signori feudali della Toscana della seconda metà del XIII secolo.
Guglielmo dei Pazzi di Valdarno (prima 1230 – Poppi, 11 giugno 1289) è stato un condottiero italiano, detto Guglielmo Pazzo.
Il Casentino (in latino: Clusentinus, forse derivante da clusus, chiuso, oppure cluseo, vicino, in quanto valle chiusa oppure in prossimità delle terre di Arezzo) è una delle quattro vallate principali della provincia di Arezzo, situato a nord della provincia, esteso per una superficie di 826,49 km², e con una popolazione di 48.870 abitanti. Non va confusa con "Terra passumena" come erroneamente accade con la zona del Lago Trasimeno vicino ad Arezzo.
La Casa Vasari è un edificio di Arezzo situato in via XX Settembre 55. Fu la residenza di famiglia del pittore, architetto e storico dell'arte Giorgio Vasari e conserva pregevoli sale affrescate. Dal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali lo gestisce tramite il Polo museale della Toscana, nel dicembre 2019 divenuto Direzione regionale Musei.