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Tommaso Salvini (Milano, 1º gennaio 1829 – Firenze, 31 dicembre 1915) è stato un attore teatrale e patriota italiano. Fu tra i protagonisti del teatro italiano della seconda metà del XIX secolo. Con Adelaide Ristori ed Ernesto Rossi fu uno dei principali esponenti del periodo chiamato del Grande Attore. Si formò principalmente nella compagnia di Gustavo Modena, figura di riferimento per lui ben oltre che per l'aspetto teatrale, e nella compagnia di Luigi Domeniconi. Figlio d'arte, fu, come il fratello Alessandro Salvini (1827–1886), attore tragico. Nel 1849 prese parte ai combattimenti della Repubblica Romana al fianco di Giuseppe Garibaldi ricevendo nel febbraio del 1861 un encomio dal generale Giuseppe Avezzana su segnalazione di Garibaldi stesso. A seguito della sconfitta della Repubblica Romana fece una breve esperienza in carcere prima a Genova con Aurelio Saffi e successivamente nel carcere delle Murate a Firenze. Ripresa l'attività teatrale si spostò in diverse compagnie tra cui la Compagnia Reale dei Fiorentini di Napoli e nel 1861 allestì la sua prima compagnia di cui fu capocomico e direttore. Nel 1865 fu presidente della Società di mutuo soccorso fra gli artisti drammatici che fondò con Adamo Alberti. Paolo Giacometti, autore della Morte Civile, Francesco Dell'Ongaro e Ippolito D'Aste autore del Sansone furono gli autori italiani a cui più si legò. Acquisì una fama di attore a livello mondiale, fece numerosi viaggi tra cui Spagna, Portogallo, America del Sud, Inghilterra, Egitto, Russia e cinque volte negli Stati Uniti, dove recitò, in italiano, con attori inglesi pur non avendo mai studiato la lingua come lui stesso riporterà in un'ampia intervista del 1º giugno 1893 al The Morning Call di San Francisco del 18 giugno 1893.Konstantin Sergeevič Stanislavskij divenne un suo grande estimatore dopo averlo visto nella sua interpretazione dell'Otello durante la tournée in Russia, presumibilmente nel 1891, ed ebbe una sicura influenza nella formazione del suo metodo basato sulla immedesimazione nel personaggio. Ebbe tre mogli e sette figli. La prima moglie Clementina Cazzola dal 1859 al 1868, da lei ebbe quattro figli Gustavo, Emilia, Alessandro e Mario, quest'ultimo fu uno scultore e direttore della gipsoteca di Firenze, il figlio di Mario Salvini, Guido, collaborò con la compagnia Teatro d'Arte di Roma fondata da Luigi Pirandello. La seconda moglie, Lottie Sharpe, dal 1876 al 1878 da cui ebbe due figli Cesare ed Elisa. La terza moglie, Jennie Beaman, dal 1909 fino alla sua morte, che sposò ad ottanta anni da cui ebbe l'ultimo figlio Alfonso. La voce di Salvini fu registrata con uno dei primi dischi, noto in Italia con il nome Zonofono, ed è attualmente disponibile anche online in un audiolibro dal titolo Great Actors Of The Past contenente le registrazioni dei più grandi attori dell'epoca.
Dopo l'esperienza della Repubblica Romana e l'espulsione dal Granducato di Toscana, Luigi Domeniconi si offre come garante e gli consente di rientrare a Roma nel 1850 con la sua compagnia. La censura è stata ripristinata fino ad imporre regole al limite dell'assurdo. Le opere a sfondo patriotico vengono bandite, nei testi vengono proibite parole come Italia, nazione o patria, è vietato accostare in scena i colori bianco rosso e verde anche in modo indiretto o fortuito. Tutti i riferimenti a Dio o alla chiesa sono banditi, il suon dell' Ave Maria diventa le squilla della sera.
Siamo negli anni che precedono la prima guerra di indipendenza del 1848 e che seguono i moti del 1820-21 e del 1830-1831. Il sentimento nazionale ed anti-austriaco è vivo in tutta la penisola; Giuseppe Mazzini nel 1827 ha aderito alla carboneria ed è in esilio a Marsiglia, nel 1831 ha fondato la Giovine Italia, con una diffusione capillare del programma, il movimento si presenta come un primo partito politico italiano. Altra figura di spicco è il sacerdote torinese Vincenzo Gioberti, esiliato in Belgio nel 1833, è l'ispiratore della corrente di pensiero denominata neoguelfismo che nel Del primato morale e civile degli italiani del 1843 teorizza una Italia unita e confederata sotto la guida papale a differenza di Cesare Balbo più propenso nel vedere la guida della nuova Italia federata nella Casa Savoia. Il Regno di Sardegna è governato da Carlo Felice fino al 1831 con Carlo Alberto reggente dal 1821 e re dal 1831. Il Regno delle due Sicilie ha Francesco I fino al 1830 a cui succede Ferdinando II. Lo Stato Pontificio ha PIO VIII fino al 1830, Gregorio XVI fino al 1846 a cui succede PIO IX Il Regno del Lombardo-Veneto con Francesco I fino al 1835 a cui succede Ferdinando I. Il Granducato di Toscana ha dal 1824 Leopoldo II, di fatto unico stato non toccato dai moti rivoluzionari