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Giovanni Carmelo Verga (Vizzini, 2 settembre 1840 – Catania, 27 gennaio 1922) è stato uno scrittore, drammaturgo e senatore italiano, considerato il maggior esponente della corrente letteraria del Verismo.
Con il termine Ciclo dei Vinti viene indicato l'insieme dei romanzi di cui avrebbe dovuto comporsi un impegnativo progetto letterario dello scrittore siciliano Giovanni Verga. A costituire il corpus di tale ciclo avrebbe dovuto essere un gruppo di cinque romanzi a definizione tematica: I Malavoglia: rappresenta la lotta per la sopravvivenza; Mastro-don Gesualdo: rappresenta l'ambizione di scalare la gerarchia sociale; La Duchessa di Leyra (che lascia a metà, oggi si trova solo una piccola bozza): rappresenta l'ambizione aristocratica; L'onorevole Scipioni: rappresenta l'ambizione politica; L'uomo di lusso: rappresenta l'ambizione artistica.L'intera serie, secondo il progetto originario dello scrittore, avrebbe dovuto avere come comune denominatore un tema comune e universale, quello dell'indiscussa lotta dell'uomo per l'esistenza, per il progresso e la lussuria. L'opera completa rimarrà incompiuta in quanto La Duchessa di Leyra rimane solo abbozzato, mentre gli ultimi due romanzi previsti del Ciclo, L'Onorevole Scipioni e L'uomo di lusso, non verranno neppure incominciati. Una sorta di operazione analoga - su una tematica leggermente diversa - verrà compiuta molti anni dopo, nel Novecento, negli Stati Uniti dallo scrittore statunitense Erskine Caldwell con quello che verrà definito il suo "Ciclo del Sud".
La tecnica narrativa utilizzata da Giovanni Verga nelle opere veriste composte dal 1878 in poi, possiede caratteri di originalità innovativi che si distaccano dalla tradizione e anche dalle esperienze contemporanee sia italiane che straniere. Tra le tecniche narrative utilizzate da Giovanni Verga si ricordano: La tecnica dello straniamento L'utilizzo del discorso indiretto libero La tecnica dell'impersonalità La tecnica della premessa o "regressione"
Mastro-don Gesualdo uno tra i pi conosciuti romanzi di Giovanni Verga, pubblicato nel 1889. Narra la vicenda dell'omonimo protagonista ed ambientato a Vizzini, in Sicilia, nella prima met dell'Ottocento in periodo risorgimentale. Secondo romanzo del ciclo dei vinti, il frutto di un lungo lavoro di stesura durato nove anni. I primi abbozzi risalgono al 1881-1882, subito dopo la pubblicazione de I Malavoglia. Mastro-don Gesualdo usc a puntate sulla Nuova Antologia dal 1 luglio al 16 dicembre 1888 e poi in volume presso l'editore Treves, nel 1889, ma datato 1890. A differenza de I Malavoglia, Mastro-don Gesualdo fu accolto in modo positivo. L'operazione linguistica condotta dallo scrittore risulta in questo romanzo particolarmente complessa a causa dell'eterogeneit delle classi sociali rappresentate, ognuna portatrice di un lessico proprio. L'elaborazione dell'opera stata ricostruita filologicamente da Carla Riccardi, curatrice anche dell'Edizione Nazionale delle Opere di Giovanni Verga. La filologa ha accolto come definitivo il testo cos come appare nel manoscritto inviato in tipografia e lo ha corredato di un ricco apparato genetico nel quale sono per anche presenti alcune varianti evolutive.
Il romanzo di formazione o Bildungsroman (dal tedesco) è un genere letterario riguardante l'evoluzione del protagonista verso la maturazione e l'età adulta, nonché la sua origine storica. In passato lo scopo del romanzo di formazione era quello di promuovere l'integrazione sociale del protagonista, mentre oggi è quello di raccontarne emozioni, sentimenti, progetti, azioni viste nel loro nascere dall'interno..
Piazza Giovanni Verga è un'importante e centrale area pubblica della città di Catania. La piazza, di forma quadrata, è attraversata dal corso Italia che la divide in due parti uguali. Il lato nord è delimitato dal frontale del Palazzo di Giustizia, quello sud dalla facciata principale dell'hotel Excelsior e i lati est ed ovest da due lunghe vie, che la attraversano e che cambiano nome in corrispondenza di essa. Al centro della sezione sud della piazza si trova la monumentale fontana dei Malavoglia.
L'ideale dell'Ostrica si basa sulla convinzione che per coloro che appartengono alla fascia dei deboli è necessario rimanere legati ai valori della famiglia, al lavoro, alle tradizioni ataviche, per evitare che il mondo, cioè il "pesce vorace", li divori.
La concezione della società che si ricava dalle affermazioni teoriche del Verga e dalla sua rappresentazione della realtà si può far rientrare nell'ambito culturale di un darwinismo sociale.