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Raymond Thornton Chandler (Chicago, 23 luglio 1888 – La Jolla, 26 marzo 1959) è stato uno scrittore e sceneggiatore statunitense, il più importante autore di narrativa hardboiled, creatore del detective Philip Marlowe.
Philip Marlowe è il detective privato nato dalla penna del celebre scrittore di noir Raymond Chandler. La sua prima apparizione è nel racconto Il testimone del 1934, a cui seguirono un racconto e sette romanzi, anche se uno di essi rimase incompleto. Marlowe è inoltre protagonista del romanzo di Osvaldo Soriano – scrittore argentino, ammiratore di Chandler – Triste, solitario y final.
Kirk Douglas, nato Issur Danielovitch e noto anche come Isadore Demsky (Amsterdam, 9 dicembre 1916 – Beverly Hills, 5 febbraio 2020), è stato un attore e produttore cinematografico statunitense. Padre dell'attore Michael Douglas e del produttore Joel Douglas, nonché nonno di Cameron Douglas, nel 1999 l'American Film Institute lo inserì al 17º posto tra le più grandi star della storia del cinema statunitense.
James Edmund Caan (New York, 26 marzo 1940) è un attore statunitense. È maggiormente conosciuto per l'interpretazione di Santino "Sonny" Corleone, rabbioso e violento primogenito di Don Vito Corleone, nel film Il padrino (1972) diretto da Francis Ford Coppola, per la quale l'attore ricevette una candidatura al premio Oscar per il miglior attore non protagonista. È inoltre apparso in diversi film di successo, tra cui Doringo! (1965), El Dorado (1966), 40.000 dollari per non morire (1974), Rollerball (1975), Quell'ultimo ponte (1977), Strade violente (1981), Misery non deve morire (1990), L'eliminatore - Eraser (1996), Marlowe - Omicidio a Poodle Springs (1998) e Dogville (2003). Tra il 2003 e il 2007 ha interpretato il protagonista "Big Ed" Deline nella serie televisiva Las Vegas.
I forzati della gloria (The Story of G.I. Joe) è un film di guerra del 1945 diretto da William A. Wellman e interpretato da Burgess Meredith e Robert Mitchum. La storia raccontata dal film è un omaggio al soldato comune statunitense (a cui ci si riferisce con il nome generico di "G.I. Joe") durante la seconda guerra mondiale, raccontata attraverso gli occhi del corrispondente di guerra Ernie Pyle (vincitore del Premio Pulitzer), con dialoghi e narrazione ispirati dagli editoriali di Pyle. Il film si concentra sulle vicende della Compagnia C del 18º reggimento fanteria, che Pyle accompagnò in combattimento in Tunisia e in Italia (in realtà Pyle accompagnò in Italia la 34ª e 36ª Divisione di fanteria). Le amicizie nate durante la corripondenza di guerra portarono Pyle a raccontare la miseria e i sacrifici relativi alla condizione ed eroica resistenza dei soldati. Girato con la collaborazione di Pyle, il film debuttò due mesi dopo l'uccisione sul campo del giornalista a Iejima, durante la battaglia di Okinawa, in Giappone: il 14 febbraio 1945, in uno dei suoi ultimi articoli pubblicati, intitolato "In the Movies", Pyle disse: "Lo chiamano ancora The Story of G.I. Joe. Il titolo non mi è mai piaciuto, ma nessuno riusciva a pensarne uno migliore, ed ero troppo pigro per provarci".La pellicola ottenne la candidatura a quattro premi Oscar, inclusa l'unica di Mitchum come miglior attore non protagonista: questo film lo affermò all'epoca come una delle più grandi stelle del cinema.
Dame Elizabeth Rosemond Taylor, nota anche come Liz Taylor (Londra, 27 febbraio 1932 – West Hollywood, 23 marzo 2011), è stata un'attrice e stilista statunitense, considerata l'ultima grande diva dell'era d'oro di Hollywood per le sue doti recitative e una delle più singolari bellezze cinematografiche. Esordì al cinema ancora bambina, divenendo celebre grazie ai film Torna a casa, Lassie! (1943) e Gran Premio (1944), e raggiunse l'apice del successo fra gli anni cinquanta e sessanta, durante i quali fu l'attrice più pagata di Hollywood e ricevette enormi consensi da parte della critica. Vinse due volte il Premio Oscar alla migliore attrice (a fronte di cinque candidature): nel 1961 per Venere in visone e nel 1967 per Chi ha paura di Virginia Woolf?; nel 1993 vinse l'Oscar Premio umanitario Jean Hersholt per le sue attività di beneficenza, in particolare per la lotta contro l'AIDS. Altri suoi celebri ruoli interpretati in età adulta sono quelli nei film Il padre della sposa (1950), Un posto al sole (1951), L'ultima volta che vidi Parigi (1954), Il gigante (1956), L'albero della vita (1957), La gatta sul tetto che scotta (1958), Improvvisamente l'estate scorsa (1959), Cleopatra (1963), La bisbetica domata (1967), Riflessi in un occhio d'oro (1968), X, Y e Zi (1972) e Assassinio allo specchio (1980). Oltre ai tre Oscar, la Taylor vinse quattro Golden Globe, un premio BAFTA e tre David di Donatello. Nel 1999 l'American Film Institute la inserì al settimo posto tra le più grandi star della storia del cinema, dietro Katharine Hepburn, Bette Davis, Audrey Hepburn, Ingrid Bergman, Greta Garbo e Marilyn Monroe.