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Il Portogallo (in portoghese: Portugal; in mirandese: Pertual), ufficialmente Repubblica Portoghese (in portoghese: República Portuguesa), è uno stato membro dell'Unione europea. È collocato nella posizione più occidentale fra tutti gli Stati dell'Europa continentale. Parte più occidentale della Penisola iberica, nell'Europa meridionale, affacciato sull'Oceano Atlantico, con circa 830 chilometri di coste a sud e a ovest, confina solo con la Spagna (Galizia a nord, Castiglia e León, Estremadura e Andalusia a est). Il suo territorio, corrispondente all'antica provincia romana di Lusitania, occupa una fascia di territorio lunga circa 700 km e larga 150/200 km che dai rilievi della Meseta iberica scende fino alla costa atlantica. Favorito da questa particolare posizione, nel corso dei secoli il piccolo regno del Portogallo riuscì ad acquisire una notevole esperienza marinara che gli permise di costruire un vasto dominio coloniale, con possedimenti in tutti i continenti, dissoltosi solo negli anni settanta. Di esso rimangono i due arcipelaghi delle Azzorre e di Madera, che fanno parte del territorio nazionale come regioni autonome. Fa parte della NATO, del Consiglio d'Europa, dell'OCSE e dell'Unione europea. L'ingresso nell'Unione europea è avvenuto il 1º gennaio 1986.
Samora Moisés Machel (Madragoa, 29 settembre 1933 – Mbuzini, 19 ottobre 1986) è stato un politico, rivoluzionario e militare mozambicano, fu un leader del movimento socialista Fronte di Liberazione del Mozambico (FRELIMO) e 1º presidente del Mozambico indipendente. Rimase in carica dal 1975 fino alla propria morte, causata da un incidente aereo le cui cause sono tutt'oggi controverse. Gli succedette Joaquim Chissano, anch'egli membro del FRELIMO.
La Repubblica Popolare dell'Angola (in portoghese República Popular de Angola) fu il nome ufficiale dell'Angola dal 1975, anno dell'indipendenza dal Portogallo, al 1992.
Il Movimento Popolare di Liberazione dell'Angola - Partito del Lavoro (in portoghese Movimento Popular de Libertação de Angola - Partido do Trabalho, abbreviato in MPLA-PT) è un partito politico angolano, che ha guidato il paese dall'indipendenza del 1975. Il MPLA ha combattuto contro il Portogallo nella guerra d'indipendenza dal 1961 al 1975, e contro i partiti rivali del FNLA e dell'UNITA nella successiva guerra civile che durò dal 1975 al 2002, anno della morte del capo dell'UNITA, Jonas Malheiro Savimbi.
L'impero coloniale francese fu costruito tra il XVII e il XX secolo dalla Francia, con colonie in Asia, Africa e America settentrionale, oltre che in Oceania. In termini di territorio si estendeva, al suo apice, tra gli anni 1920 e anni 1930 su 13 000 000 km². Includendo anche la Francia metropolitana, i territori sotto sovranità francese raggiunsero in quel tempo i 13 500 000 km², circa 1/10 delle terre emerse. Fu uno degli imperi più vasti della storia. La Francia iniziò a fondare colonie in Nordamerica, nei Caraibi ed in India, dopo i successi spagnoli e portoghesi nell'età delle Scoperte. Nel Sei-Settecento era in forte rivalità con l'Impero britannico per la supremazia coloniale, ma ne uscì sconfitta dopo la guerra dei sette anni, cosicché le ambizioni francesi vennero ridimensionate a vantaggio del Regno di Gran Bretagna. Gli storici definiscono primo impero francese quello sviluppatosi nell'età moderna. Dopo l'età napoleonica la Francia riuscì a formare un secondo impero coloniale, con base soprattutto in Africa, ma anche in Indocina e in Asia. Queste nuove conquiste si aggiunsero ai precedenti possedimenti dei Caraibi ed in India. Queste colonie furono possedimenti francesi fino alla seconda metà del Novecento. Dopo la seconda guerra mondiale i movimenti anticolonialisti iniziarono a contestare l'autorità francese. La Francia non riuscì ad evitare la disgregazione del suo impero negli anni cinquanta e sessanta. In quel periodo la maggior parte delle colonie francesi si rese indipendente; in alcuni casi, come in Indocina ed in Algeria, si dovette combattere delle sanguinose guerre affinché fosse portato avanti il processo di decolonizzazione. Attualmente, gli ultimi domini residui sono raggruppati nei territori francesi d'oltremare che comprende isole nei Caraibi, nell'Oceano Indiano e nell'Oceano Pacifico, oltre che la Guyana francese.
La guerra coloniale portoghese, detta anche in Portogallo guerra d'oltremare e nelle colonie guerra di liberazione (in lingua portoghese Guerra Colonial Portuguesa, Guerra do Ultramar o Guerra de Libertação), fu un lungo conflitto armato svoltosi tra il 1961 e il 1974 nelle colonie africane del Portogallo: Angola, Guinea portoghese e Mozambico. Il Portogallo, retto all'epoca dal regime conservatore e autoritario dell'Estado Novo di António de Oliveira Salazar, si trovò ad affrontare la guerriglia di una serie di movimenti indipendentisti africani, diversi da regione a regione; il conflitto coinvolse anche diversi attori esterni: gli indipendentisti ebbero l'aperto sostegno delle nazioni dell'Organizzazione dell'unità africana e ricevettero armi e istruttori da Unione Sovietica, Cina e Cuba, mentre i portoghesi ricevettero appoggio dal Sudafrica dell'apartheid e dalla Rhodesia. In Angola, il movimento indipendentista si ritrovò frammentato in una serie di formazioni distinte, diverse per ideologia e ferocemente ostili l'una con l'altra: il nazionalista Fronte Nazionale di Liberazione dell'Angola (FNLA), il marxista Movimento Popolare di Liberazione dell'Angola (MPLA) e il maoista Unione Nazionale per l'Indipendenza Totale dell'Angola (UNITA). Le divisioni nel campo degli insorti giocarono a favore dei portoghesi: dopo alcune rivolte su ampia scala tentate nel 1961 e ferocemente represse dalle forze di sicurezza, la guerriglia si spostò nelle regioni settentrionali e orientali del paese, sfruttando l'appoggio delle nazioni confinanti ma non riuscendo a stabilire una solida e duratura presenza sul territorio. Nella Guinea portoghese il movimento indipendentista fu più unitario, raccogliendosi attorno al marxista Partito Africano per l'Indipendenza della Guinea e di Capo Verde (PAIGC); sostenuto dalle nazioni confinanti e sfruttando il terreno impervio, ottimale per le azioni di guerriglia, il PAIGC riuscì a guadagnare il controllo di ampie zone del paese, anche se le controffensive organizzate dal generale portoghese António de Spínola riuscirono a imporre una situazione di precario stallo al conflitto. In Mozambico, i movimenti indipendentisti formarono una precaria coalizione, il Fronte di Liberazione del Mozambico (FRELIMO), la quale progressivamente si spostò verso posizioni di sinistra; iniziata in ritardo rispetto alle altre regioni, la guerriglia mozambicana riuscì a strappare ai portoghesi il controllo di alcune zone nel nord e nell'ovest del paese, anche se dovette subire alcune imponenti controffensive da parte delle forze di sicurezza. Con il passare del tempo il peso del conflitto divenne insostenibile per la società portoghese: la rivoluzione dei Garofani del 25 aprile 1974 determinò la fine del regime dell'Estado Novo e il Portogallo si avviò a divenire una nazione democratica. Con il cambio di direzione politica del paese, i nuovi leader accettarono anche le rivendicazioni di indipendenza delle colonie: ebbe così inizio una fase di transizione che si concluse alla fine del 1975 con la proclamazione della piena indipendenza dei territori africani e lo smantellamento di ciò che restava dell'Impero portoghese.
La guerra civile angolana è stato uno dei più grandi conflitti combattuti nello Stato africano dell'Angola, iniziata nel 1975 è continuata, con alcune interruzioni, fino al 2002. La guerra scoppiò subito dopo la decolonizzazione, anch'essa ottenuta dopo un conflitto combattuto con il Portogallo, la Guerra di indipendenza angolana (1961 - 1974). La guerra civile fu essenzialmente una lotta per il potere tra due fazioni liberali, il Movimento Popolare di Liberazione dell'Angola (MPLA) e l'Unione Nazionale per l'Indipendenza Totale dell'Angola (UNITA). Allo stesso tempo fu una delle tante "guerre per procura" che caratterizzarono la guerra fredda: difatti una delle caratteristiche principali del conflitto fu il coinvolgimento, diretto ed indiretto, di altri paesi come URSS, Cuba, Sudafrica e Stati Uniti. Il MPLA e l'UNITA, nonostante la comune vocazione anti-coloniale, avevano ruoli diversi nella società angolana e leadership incompatibili. Entrambe le forze avevano tendenze socialiste ma per ottenere sostegno internazionale si posero, rispettivamente, con ideologia marxista-leninista e anticomunista. Un terzo movimento, il Fronte Nazionale di Liberazione dell'Angola (FNLA) combatté durante la guerra di indipendenza insieme all'UNITA contro il MPLA ma non ebbe un ruolo di rilievo durante il conflitto. D'altra parte il gruppo separatista denominato Fronte per la Liberazione dell'Enclave del Cabinda (FLEC) lottò per ottenere l'indipendenza della provincia angolana del Cabinda. I 26 anni di guerra civile possono essere suddivisi in tre periodi nei quali il livello degli scontri era maggiore: dal 1975 al 1991, dal 1992 al 1994 e dal 1998 fino al 2002; tre periodi interrotti da fragili momenti di pace. Quando nel 2002 ebbe termine la guerra, con la vittoria del MPLA, più di 500.000 persone erano state uccise, più di 1.000.000 quelli costretti ad abbandonare le proprie abitazioni. Le infrastrutture del paese erano devastate ed enormi danni colpirono il sistema della pubblica amministrazione, l'economia e le istituzioni religiose. La guerra civile angolana è stata una combinazione tra violente dinamiche interne al paese e un forte intervento di potenze straniere; il conflitto divenne uno scontro tra USA e URSS insieme ai rispettivi alleati, costoro fornirono una forte assistenza militare alle parti in guerra. Oltretutto, il conflitto in Angola si legò anche alla Seconda guerra del Congo ed alla Guerra di indipendenza della Namibia.
L'arte africana è l'arte prodotta nel continente africano, dalla nascita dell'uomo all'età contemporanea. Benché molto variegata, l'arte dell'Africa è spesso accomunata da un forte senso religioso, legato allo spiritualismo delle differenti fedi locali. I colori maggiormente impiegati sono il rosso, simbolo della fecondità e della vita, il bianco ed il nero, rappresentando la vita eterna e l'oscurità. Agli inizi del XX secolo molti artisti europei d'avanguardia cominciarono a riunire maschere e statue africane: generalmente tralasciarono i tratti simbolici espressivi il mito religioso e l'ideologia ed interpretarono soltanto il loro aspetto esteriore, l'estetica dei piani e dei volumi. Generalmente la rappresentazione del mito non è consistita in un'immagine fantasiosa della divinità, ma piuttosto in figure reali, che comprendono quelle ancestrali, oppure nelle maschere, usate nei riti protettivi dalle difficoltà della vita e nelle funzioni civili. Gli esponenti del movimento fauvista come André Derain, Henri Matisse e Maurice de Vlaminck furono i primi ammiratori dell'arte africana. Da allora l'influenza di questa arte determinerà in maniera definitiva qualsiasi tentativo di rinnovamento plastico. Le "Arti Negre", termine col il quale venivano identificate in generale le arti tribali provenienti dal continente africano e da quello oceanico, avviarono nella prima metà del XX secolo, una serie di polemiche tra artisti e storici dell'arte europea, favorendo presto un inevitabile processo di rivoluzione nelle arti plastiche. La ricerca di nuove soluzioni prospettiche ispirata da correnti come il Cubismo, l'Espressionismo tedesco, il Futurismo italiano e il Fauvismo francese trovò nell'Arte Africana un insegnamento di vitale importanza. In particolare il Cubismo, desideroso di emanciparsi dagli schemi classici di rappresentazione, e nell'essenziale preoccupazione di organizzare i volumi per esprimere un nuovo senso di 'tridimensionalità' nell'opera, trova nella plastica africana quel concetto di equilibrio, che lontano da una logica estetica , si accorda ad un intimo ordine logico, in una armoniosa unità delle parti. Le mostre universali sul colonialismo di Bruxelles del 1897, quella di Parigi del 1907(e successivamente nel 1917 e 1919), avevano influenzato i più importanti artisti europei, invogliandoli a collezionare oggetti africani come fonte di ispirazione per la realizzazione di nuove opere. Primo fra tutti, Pablo Picasso, il quale visitando le numerose mostre, aveva subìto inevitabilmente il fascino magnetico delle 'maschere-feticcio' provenienti dal continente nero, ma prima ancora Henri Matisse, tra i Fauve il primo ad avere riconosciuto nell'arte nera una forza ed un'essenza formale di estremità assoluta. Presto anche in Italia nasce l'esigenza di superare le Avanguardie storiche, per ritornare alla tradizione, semplificando gli schemi attraverso una sintesi primitiva che prendeva spunto proprio dall'arte nera.
L'America del Sud o Sud America o America meridionale è la parte del continente americano posta a sud dell'Istmo di Panama fino a Capo Horn/Capo Froward, comprendendo buona parte dell'America Latina, una delle tre macroregioni in cui attualmente viene suddivisa l'America assieme all'America settentrionale e l'America centrale. Nella letteratura geografica italiana, dell'Europa occidentale (escluse le Isole Britanniche) e dell'America latina, è considerata un subcontinente, facente parte del continente America, mentre secondo la letteratura geografica di cultura inglese, cinese e russa sarebbe invece un continente a sé stante. Contenuta interamente nell'emisfero occidentale e per la maggior parte nell'emisfero australe, è bagnata ad ovest dall'oceano Pacifico, a nord e ad est dall'oceano Atlantico; a nord-ovest confina con l'America centrale attraverso l'istmo di Panama. Ha una superficie di 17804990 km², che corrisponde a quasi il 12,7% delle terre emerse; nel 2016 la sua popolazione è stata stimata sui 422,5 milioni di abitanti.