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Questo è un elenco di monarchi svedesi ovvero di re e regine regnanti della Svezia, con reggenti e viceré, dell'Unione di Kalmar, fino ai giorni nostri. Esistono elenchi di monarchi svedesi pagani con date molto precedenti a queste. Queste registrazioni contengono i primi re e danno una spiegazione alla numerazione dei monarchi, in particolare per i nomi Erik e Karl (Eric e Carlo). Comunque, queste registrazioni sono in molti casi dubbie e comprendono re che apparentemente avrebbero regnato per 150 anni. Per questo motivo, gli elenchi di solito iniziano con il primo re cristiano di Svezia, Olof Skötkonung e con suo padre Erik Segersäll. Per l'elenco dei re di Svezia precedenti di cui non è attestata l'esistenza con certezza, vedi Re leggendari svedesi e Re semi-leggendari svedesi.
Oscar II, nome completo Oscar Fredrik Bernadotte (Stoccolma, 21 gennaio 1829 – Stoccolma, 8 dicembre 1907), fu re di Svezia dal 1872 alla sua morte e re di Norvegia dal 1872 al 1905, fino alla dissoluzione dell'unione reale tra i due regni, ultimo sovrano di entrambi i paesi scandinavi. Era il terzo figlio di re Oscar I di Svezia e di Norvegia e Giuseppina di Leuchtenberg. Da parte di madre, era discendente di re Gustavo I di Svezia e di una sorella di re Carlo X di Svezia.
Federico I di Svezia (Kassel, 17 aprile 1676 – Stoccolma, 25 marzo 1751) fu Re di Svezia (dal 1720) e Langravio di Assia-Kassel (dal 1730). Federico ascese al trono di Svezia al seguito della morte di suo cognato, l'assolutista re Carlo XII, deceduto improvvisamente durante la Grande guerra del nord. Egli era infatti marito della sorella del re, Ulrica Eleonora, la quale preferì abdicare alla propria posizione di regina di Svezia dopo appena un anno di regno piuttosto che perdere i propri poteri di monarca assoluta come le era stato imposto dal Riksdag di Svezia.
Carlo XII (VI) (Stoccolma, 17 giugno 1682 – Fredrikshald, 30 novembre 1718) fu re di Svezia dal 1697 al 1718. Carlo fu un militare eccezionalmente dotato e un maestro di tattica, nonché abile politico che fu in grado di introdurre importanti riforme legali e di tassazione. Dal 1700 fino alla morte condusse le sue truppe, i cosiddetti karoliner, in guerra contro la Danimarca, la Russia, la Confederazione polacco-lituana e la Sassonia, senza più ritornare a Stoccolma. Nel 1700, una triplice alleanza di Danimarca-Norvegia, Sassonia–Polonia-Lituania e Russia lanciò un attacco al protettorato svedese dell'Holstein-Gottorp e alle province di Livonia e Ingria, cercando di demolire la potenza dell'impero svedese, sfruttando l'inesperienza del giovane sovrano. In questo modo ebbe inizio la Grande guerra del Nord. Guidando il formidabile esercito svedese contro l'alleanza, dal 1706 Carlo riuscì a mettere in crisi tutte le forze nemiche a eccezione della potente Russia. La successiva azione di Carlo d'invadere Mosca si concluse con una sconfitta dell'esercito svedese nelle battaglie di Poltava e di Perevolochna. Il re trascorse quindi alcuni anni in esilio nell'Impero ottomano prima di tornare ad attaccare la Norvegia, tentando ancora una volta di separare le forze danesi da quelle russe. Due campagne fallimentari si conclusero poi con la morte dello stesso Carlo XII durante l'assedio di Fredriksten nel 1718. In quel tempo, gran parte dell'impero svedese era sotto occupazione militare, anche se la Svezia propriamente detta rimaneva stato sovrano. Questa situazione venne successivamente formalizzata e moderata dal trattato di Nystad, che vide non solo la fine dell'Impero svedese ma anche della sua monarchia assoluta e della sua macchina da guerra così potente, dando vita all'età del governo parlamentare, tra le prime nazioni in Europa a raggiungere questa prospettiva sino alla salita al potere poi di Gustavo III che restaurerà a pieno il potere regio.