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Lo USS Houston (codice e numero d'identificazione CA-30) fu un incrociatore pesante della United States Navy, appartenente alla classe Northampton e così nominato dall'omonima città in Texas. Impostato nel maggio 1928 e varato nel 1929 come incrociatore leggero (CL-30), fu riclassificato pesante nel luglio 1931 in seguito alla stipula del trattato navale di Londra. Dopo il viaggio di collaudo passò il canale di Panama ed entrò nell'Asiatic Fleet di base nelle Filippine, dalle quali partì nel 1932 per proteggere gli interessi statunitensi minacciati dalla breve guerra scoppiata tra l'Impero giapponese e la Cina in gennaio. All'inizio del 1934 rientrò a Pearl Harbor dove s'aggregò alla Flotta del Pacifico, poi in estate portò il presidente Franklin Delano Roosevelt in una crociera che dai Caraibi si concluse a Portland. L'incrociatore funse altre volte da nave presidenziale, nel dettaglio nell'ottobre 1935, nel 1938 e ancora nel gennaio 1939 in occasione di una esercitazione combinata della marina statunitense nell'oceano Atlantico; nel 1937 inoltre presenziò all'inaugurazione del Golden Gate Bridge. Dopo approfondite revisioni durate per buona parte del 1939 si ancorò a Pearl Harbor, da dove partì alla fine del 1940 per tornare in seno all'Asiatic Fleet. La mattina dell'8 dicembre 1941 sfuggì per poche ore alle devastanti incursioni giapponesi che colpirono l'arcipelago in contemporanea all'attacco di Pearl Harbor. L'ammiraglio Thomas C. Hart, comandante in capo della flotta, lasciò le Filippine con tutte le navi e raggiunse prima Darwin in Australia, poi si unì alle forze anglo-olandesi che si preparavano a combattere i convogli d'invasione nipponici nelle Indie orientali olandesi. Danneggiato da un attacco aereo nel gennaio 1942, lo Houston entrò in contatto con le navi da guerra giapponesi solo il 27 febbraio durante la battaglia del Mare di Giava che si concluse con un esito disastroso per gli Alleati. Ricevette ordine di ripiegare nel porto di Tjilatjap sulla costa meridionale di Giava ma fu individuato e affondato da numerose unità nipponiche nella notte tra il 28 e il 1º marzo; i circa 370 sopravvissuti dell'equipaggio furono quasi tutti catturati e vissero una lunga prigionia per il resto della seconda guerra mondiale.
Ufficialmente il terzo e ultimo viaggio di James Cook fu giustificato con la necessità di riportare in patria Omai, un giovane dell'isola del Pacifico di Ra'iātea che aveva seguito Cook nel suo secondo viaggio. In realtà l'Ammiragliato utilizzò questo pretesto come copertura per il piano reale che prevedeva di inviare Cook in una spedizione alla scoperta del favoleggiato passaggio a nord-ovest, una rotta commerciale marina che passasse a nord e ad ovest del continente americano. La HMS Resolution, comandata da Cook, e la HMS Discovery, comandata da Charles Clerke, furono preparate per il viaggio che iniziò da Plymouth nel 1776. Le navi viaggiarono verso Città del Capo attraverso Tenerife e quindi fecero rotta verso la Nuova Zelanda. Omai fu restituito alla sua terra e le navi salparono nuovamente, scoprendo l'arcipelago hawaiano, prima di raggiungere la costa del Pacifico del Nord America. I due comandanti tracciarono la costa occidentale del continente e passarono attraverso lo stretto di Bering, fino a quando furono fermati dal ghiaccio artico sia a est che a ovest. Le navi ritornarono nel Pacifico e attraccarono brevemente alle Aleutine prima di ritirarsi verso le Hawaii per l'inverno. Quando si avvicinarono all'arcipelago essi furono accolti con un inaspettato caloroso benvenuto che divenne tumultuoso quando finalmente sbarcarono a Kealakekua Bay, nell'Isola di Hawaii durante il Makahiki, una importante festa del raccolto hawaiana collegata al culto del dio polinesiano Lono. Dopo un certo periodo durante il quale Cook e il suo equipaggio furono solennemente festeggiati, l'atmosfera cambiò e Cook preferì allontanarsi dall'isola per continuare la sua missione di esplorazione. Ben presto subì danni alla sua nave e fu costretto a tornare indietro. Al suo ritorno scoppiò uno scontro con gli isolani che avrebbe provocato la morte di Cook. I resti di Cook furono trafugati dagli hawaiani, ma alcuni furono restituiti per essere sepolti in mare dal suo equipaggio. Il comando della spedizione fu assunto da Clerke che cercò invano di trovare il passaggio prima che anch'egli trovasse la morte in questo viaggio. Sotto il comando di John Gore gli equipaggi ritornarono sommessamente a Londra nel mese di ottobre 1780.
La Pietro Orseolo (poi Arno) è stata una motonave da carico italiana, violatore di blocco durante la seconda guerra mondiale.
L'esplorazione (dal latino exploratio, 'osservazione', 'esame', 'perlustrazione (anche a fini militari)', 'spionaggio') è l'atto, comune a tutti gli animali non sessili, di ricercare, attraverso il movimento, informazioni sul proprio ambiente e trarne risorse. Nel caso dell'uomo, l'esplorazione consiste specialmente di operazioni di ricognizione geografica (si parla in questo caso di esplorazioni geografiche), sia per scopi legati alla ricerca scientifica (in particolare geofisica, ma anche archeologia, antropologia, etnologia, economia), sia per lo sfruttamento commerciale (eventualmente coloniale) dei nuovi territori. Uno dei periodi più intensamente caratterizzati dall'esplorazione di nuove terre da parte dell'uomo è detta "età delle scoperte geografiche" (XV-XVIII secolo), quando gli Europei, per svariate ragioni (scientifiche, militari, religiose, commerciali) salparono verso terre a loro sconosciute, determinando un immenso passo avanti nella produzione cartografica. Gli Europei mettevano piede per la prima volta in terre che essi non conoscevano ma che, naturalmente, erano ben note ad abitanti che a loro volta, molto tempo prima, avevano scoperto quei territori dove avevano creato la loro civiltà. Ogni piccola parte della Terra abitata infatti è stata scoperta dai primi uomini che nella preistoria si sono spostati in territori dove si sono stabilizzati. Su queste stesse terre sono poi arrivati gli europei che ne ignoravano l'esistenza e che hanno creduto, dal loro punto di vista, di averle "scoperte". Per i Greci il termine più aderente al concetto di "mondo conosciuto" fu ecumene (dal greco οἰκουμένη, participio medio passivo del verbo οἰκέω, "abitare"), che indicava la porzione di Terra conosciuta e abitata.