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Il secondo viaggio di James Cook si svolse tra il 1772 ed il 1775. Commissionato dal governo britannico con la consulenza della Royal Society, fu organizzato per circumnavigare il mondo alla latitudine più a sud possibile per stabilire, una volta per tutte, se esistesse o meno una qualche grande massa continentale meridionale, o Terra Australis. Con il suo primo viaggio Cook, circumnavigando la Nuova Zelanda, aveva dimostrato che questa non era collegata a nessuna più grande massa di terra a sud, ed aveva tracciato sulle carte quasi tutta la costa orientale dell'Australia, eppure si credeva che la Terra Australis dovesse trovarsi ancora più a sud. Alexander Dalrymple e altri della Royal Society credevano ancora che questo enorme continente meridionale dovesse esistere. Dopo un ritardo causato da irragionevoli pretese del botanico Joseph Banks, le navi Resolution, sotto il comando di James Cook, e Adventure, sotto quello di Tobias Furneaux, furono armate per il viaggio e mollarono gli ormeggi per l'Antartide nel luglio 1772. Il 17 gennaio 1773 la Resolution fu la prima nave ad attraversare il Circolo Polare Antartico, e lo attraversò ancora due volte durante il viaggio. Il terzo passaggio, il 3 febbraio 1774, fu quello più meridionale, e raggiunse la latitudine 71° 10' Sud alla longitudine 106 ° 54' Ovest. Cook intraprese quindi una serie di ampie perlustrazioni per il Pacifico, dimostrando infine che non c'era alcuna Terra Australis navigando su gran parte delle regioni di oceano da lui previste. Nel corso del viaggio egli visitò numerosi siti tra cui l'Isola di Pasqua, le Isole Marchesi, Tahiti, le Isole della Società, Niue, le isole di Tonga, le Nuove Ebridi, la Nuova Caledonia, l'isola Norfolk, l'isola Palmerston, le isole Sandwich Meridionali e la Georgia del Sud, a molti dei quali diede il nome proprio nel corso della spedizione. Cook dimostrò che la Terra Australis Incognita non era che un mito e predisse che una terra Antartica si dovesse trovare oltre la banchisa polare. In questo viaggio fu impiegato con successo dall'astronomo William Wales il cronometro marino Larcum Kendall K1 per calcolare la longitudine. Wales compilò un diario di bordo del viaggio, registrando posizioni e condizioni, l'uso e la sperimentazione di vari strumenti, così come le molte osservazioni effettuate sulle popolazioni ed i luoghi incontrati durante l'esplorazione.
Il primo viaggio di James Cook fu una spedizione combinata tra la Royal Navy e la Royal Society che si svolse tra il 1768 e il 1771 a sud dell'Oceano Pacifico a bordo della HMS Endeavour. Il viaggio fu commissionato da re Giorgio III e comandato dal tenente di vascello (lieutenant) James Cook, un giovane ufficiale di marina con competenze in cartografia e matematica: fu il primo di tre viaggi nel Pacifico di cui Cook fu il comandante. Gli obiettivi di questa prima spedizione erano di osservare il transito di Venere del 1769 davanti al Sole (3-4 giugno dello stesso anno) e di cercare le prove dell'esistenza della Terra Australis Incognita o Terra australe sconosciuta, un continente ipotetico sito nell'emisfero australe talvolta indicato come Magellanica. Partita da Plymouth nell'agosto 1768, la spedizione attraversò l'Atlantico, doppiò Capo Horn e raggiunse Tahiti in tempo per osservare il transito di Venere. Quindi Cook salpò dirigendosi a sud, verso quelle zone di mare allora in gran parte inesplorate, fermandosi presso le isole del Pacifico di Huahine, Raiatea e Bora Bora, con l'intento anche di rivendicarle per la Gran Bretagna come era allora d'uso tra le potenze coloniali europee in concorrenza tra loro; fallì però il tentativo di approdare a Rurutu (allora nota come Oheteroa) dopo averla avvistata. Nel settembre 1769 la spedizione di Cook raggiunse la Nuova Zelanda divenendo la seconda a visitare l'isola dopo la precedente scoperta da parte di Abel Tasman avvenuta 127 anni prima; Cook e il suo equipaggio trascorsero i successivi sei mesi a tracciare il profilo della costa neozelandese, prima di riprendere il loro viaggio verso ovest. Nell'aprile 1770 divennero i primi europei a raggiungere la costa orientale dell'Australia, approdando sulla riva di quella che oggi è conosciuta come Botany Bay. La spedizione proseguì dunque verso nord lungo la costa australiana, evitando per poco un disastroso naufragio sulla Grande barriera corallina. Nell'ottobre 1770 l'Endeavour, gravemente danneggiata, entrò nel porto di Batavia, nelle Indie orientali olandesi, dove Cook impose al suo equipaggio di mantenere il segreto circa le terre che avevano scoperto. La nave salpò il 26 dicembre, doppiò il Capo di Buona Speranza il 13 marzo 1771 e raggiunse il porto britannico di Deal il 12 luglio, completando un viaggio durato quasi tre anni.
L'Oceania (anche Continente Nuovissimo) è il continente della Terra che comprende Polinesia, Melanesia, Micronesia, Nuova Guinea, Australia e Nuova Zelanda. Deve il suo nome al termine "oceano", per il ruolo fondamentale che il Pacifico riveste in questo continente. La mitologia greca collegava il nome "oceano" a quello del gigante omonimo (in greco ᾿Ωκεανός/Okeanós), figlio di Urano (il cielo) e di Gea (la terra), considerato nel mondo greco come una divinità marina. L'appellativo "nuovissimo" deriva dal fatto che, eccetto l'Antartide, fu l'ultimo ad essere scoperto dagli europei e l'ultimo ad essere raggiunto e popolato dall'uomo: il suo popolamento è iniziato circa 50 000 anni fa, ma fu completato in linea di massima intorno a 3 000 anni fa, quando gruppi umani raggiunsero e si stabilirono in Polinesia. In senso stretto, Oceania è un termine a volte utilizzato per indicare l'insieme della Polinesia, Melanesia e Micronesia, secondo la suddivisione tradizionale ma contestata delle isole dell'Oceano Pacifico adottata su base razziale da Jules Dumont d'Urville nel 1831.
James Cook (Marton, 27 ottobre 1728 – Kealakekua Bay, 14 febbraio 1779) è stato un esploratore, navigatore e cartografo britannico. Cook fu il primo a cartografare l'isola di Terranova, prima di imbarcarsi per tre viaggi nell'Oceano Pacifico nel corso dei quali realizzò il primo contatto europeo con le coste dell'Australia e le Hawaii, oltre alla prima circumnavigazione ufficiale della Nuova Zelanda. Poco più che adolescente, Cook entrò nella marina mercantile britannica e nel 1755 si arruolò nella Royal Navy. Prese parte alla guerra dei sette anni, che coinvolse le principali potenze europee dell'epoca, e successivamente rilevò e cartografò gran parte della foce del fiume San Lorenzo durante l'assedio di Québec. L'abilità dimostrata in questo compito contribuì a portare Cook all'attenzione dell'Ammiragliato e della Royal Society. Fu un momento cruciale sia nella carriera di Cook sia nella direzione e l'esplorazione britannica d'oltremare, culminato nella sua nomina nel 1766 a comandante della nave HMS Endeavour, a bordo della quale eseguì il primo dei suoi tre viaggi nell'Oceano Pacifico. In questi viaggi, Cook navigò per migliaia di miglia, in aree del globo allora in gran parte inesplorate. Combinando arte marinaresca, coraggio e capacità di condurre efficacemente gli uomini in condizioni avverse, oltre a un grande talento cartografico, raggiunse zone sconosciute e pericolose che mappò, registrando per la prima volta sulle carte nautiche europee la posizione di svariate isole e coste inesplorate, esaminandone e descrivendone le caratteristiche. Le sue carte mappano le coste di numerosi territori, dalla Nuova Zelanda alle Hawaii, con una precisione di dettaglio e una scala di rappresentazione mai raggiunte prima. Nel 1779, Cook fu ucciso alle Hawaii in un violento scontro con gli indigeni durante il suo terzo viaggio esplorativo nel Pacifico. Egli lasciò un patrimonio di conoscenze scientifiche e geografiche che avrebbe influenzato i suoi posteri almeno fino al XX secolo. Oggi a Cook sono dedicati numerosi monumenti e varie commemorazioni in tutto il mondo.
Lo USS Houston (codice e numero d'identificazione CA-30) fu un incrociatore pesante della United States Navy, appartenente alla classe Northampton e così nominato dall'omonima città in Texas. Impostato nel maggio 1928 e varato nel 1929 come incrociatore leggero (CL-30), fu riclassificato pesante nel luglio 1931 in seguito alla stipula del trattato navale di Londra. Dopo il viaggio di collaudo passò il canale di Panama ed entrò nell'Asiatic Fleet di base nelle Filippine, dalle quali partì nel 1932 per proteggere gli interessi statunitensi minacciati dalla breve guerra scoppiata tra l'Impero giapponese e la Cina in gennaio. All'inizio del 1934 rientrò a Pearl Harbor dove s'aggregò alla Flotta del Pacifico, poi in estate portò il presidente Franklin Delano Roosevelt in una crociera che dai Caraibi si concluse a Portland. L'incrociatore funse altre volte da nave presidenziale, nel dettaglio nell'ottobre 1935, nel 1938 e ancora nel gennaio 1939 in occasione di una esercitazione combinata della marina statunitense nell'oceano Atlantico; nel 1937 inoltre presenziò all'inaugurazione del Golden Gate Bridge. Dopo approfondite revisioni durate per buona parte del 1939 si ancorò a Pearl Harbor, da dove partì alla fine del 1940 per tornare in seno all'Asiatic Fleet. La mattina dell'8 dicembre 1941 sfuggì per poche ore alle devastanti incursioni giapponesi che colpirono l'arcipelago in contemporanea all'attacco di Pearl Harbor. L'ammiraglio Thomas C. Hart, comandante in capo della flotta, lasciò le Filippine con tutte le navi e raggiunse prima Darwin in Australia, poi si unì alle forze anglo-olandesi che si preparavano a combattere i convogli d'invasione nipponici nelle Indie orientali olandesi. Danneggiato da un attacco aereo nel gennaio 1942, lo Houston entrò in contatto con le navi da guerra giapponesi solo il 27 febbraio durante la battaglia del Mare di Giava che si concluse con un esito disastroso per gli Alleati. Ricevette ordine di ripiegare nel porto di Tjilatjap sulla costa meridionale di Giava ma fu individuato e affondato da numerose unità nipponiche nella notte tra il 28 e il 1º marzo; i circa 370 sopravvissuti dell'equipaggio furono quasi tutti catturati e vissero una lunga prigionia per il resto della seconda guerra mondiale.
La Pietro Orseolo (poi Arno) è stata una motonave da carico italiana, violatore di blocco durante la seconda guerra mondiale.
L’Incidente dello stretto di Bali fu uno scontro tra uno squadrone di sei fregate francesi e sei East Indiamen inglesi della Compagnia britannica delle Indie Orientali presso lo Stretto di Bali il 28 gennaio 1797. L'incidente ebbe luogo nelle Indie Orientali nel corso delle Guerre Rivoluzionarie francesi. Già nel 1796, un grande squadrone di fregate francesi era giunto nell'Oceano Indiano al comando del contrammiraglio Pierre César Charles de Sercey. Nel luglio di quello stesso anno le sue forze erano salpate al largo del Ceylon britannico per compiere degli attacchi alla marina commerciale britannica, ma il successivo attacco allo Stretto di Malacca venne vanificato da uno scontro inconcludente con due navi di linea inglesi al largo della costa nordorientale di Sumatra. Costretto ai ripari, Sercey portò il suo squadrone nel porto alleato batavo presso la città di Batavia, rimanendovi sino al gennaio del 1797. Quando Sercey lasciò Batavia si portò ad est lungo la costa settentrionale di Giava per evitare lo squadrone del comandante navale inglese nella regione, l'ammiraglio Peter Rainier che stava scortando quattro navi attraverso lo stretto di Malacca ad ovest. Ad ogni modo sei East Indiamen stavano transitando per lo Stretto di Bali verso la Cina. Il 28 gennaio, all'entrata dello stretto, lo squadrone di Sercey e le navi inglesi si scontrarono. Il capitano della Compagnia britannica delle Indie Orientali, James Farquharson, comandante della Alfred, sapeva che se avesse deciso di abbandonare lo scontro sarebbe stato ben presto raggiunto dalle navi inglesi ed accerchiato e pertanto decise di provare uno stratagemma. Avrebbe tentato di portare Sercey a credere che il convoglio non era formato unicamente da navi leggere, ma anche da navi ben più potenti che erano in arrivo. Per fare ciò Farquharson ordinò alle sue navi di avanzare in linea di battaglia. Sercey, che aveva ricevuto l'ordine di non porre a rischio il suo squadrone, temendo di trovarsi di fronte ad una forza ben superiore, si ritirò preferendo non sparare nemmeno un colpo di cannone. Si ritirò nella sua base di Île de France (attuali Mauritius) dove seppe del proprio errore. L'East Indiamen raggiunse Whampoa Anchorage avendo perso una sola nave che si incagliò nel Mare di Flores in una tempesta il giorno dopo lo scontro.
L'esplorazione (dal latino exploratio, 'osservazione', 'esame', 'perlustrazione (anche a fini militari)', 'spionaggio') è l'atto, comune a tutti gli animali non sessili, di ricercare, attraverso il movimento, informazioni sul proprio ambiente e trarne risorse. Nel caso dell'uomo, l'esplorazione consiste specialmente di operazioni di ricognizione geografica (si parla in questo caso di esplorazioni geografiche), sia per scopi legati alla ricerca scientifica (in particolare geofisica, ma anche archeologia, antropologia, etnologia, economia), sia per lo sfruttamento commerciale (eventualmente coloniale) dei nuovi territori. Uno dei periodi più intensamente caratterizzati dall'esplorazione di nuove terre da parte dell'uomo è detta "età delle scoperte geografiche" (XV-XVIII secolo), quando gli Europei, per svariate ragioni (scientifiche, militari, religiose, commerciali) salparono verso terre a loro sconosciute, determinando un immenso passo avanti nella produzione cartografica. Gli Europei mettevano piede per la prima volta in terre che essi non conoscevano ma che, naturalmente, erano ben note ad abitanti che a loro volta, molto tempo prima, avevano scoperto quei territori dove avevano creato la loro civiltà. Ogni piccola parte della Terra abitata infatti è stata scoperta dai primi uomini che nella preistoria si sono spostati in territori dove si sono stabilizzati. Su queste stesse terre sono poi arrivati gli europei che ne ignoravano l'esistenza e che hanno creduto, dal loro punto di vista, di averle "scoperte". Per i Greci il termine più aderente al concetto di "mondo conosciuto" fu ecumene (dal greco οἰκουμένη, participio medio passivo del verbo οἰκέω, "abitare"), che indicava la porzione di Terra conosciuta e abitata.