Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
L'esplorazione (dal latino exploratio, 'osservazione', 'esame', 'perlustrazione (anche a fini militari)', 'spionaggio') è l'atto, comune a tutti gli animali non sessili, di ricercare, attraverso il movimento, informazioni sul proprio ambiente e trarne risorse. Nel caso dell'uomo, l'esplorazione consiste specialmente di operazioni di ricognizione geografica (si parla in questo caso di esplorazioni geografiche), sia per scopi legati alla ricerca scientifica (in particolare geofisica, ma anche archeologia, antropologia, etnologia, economia), sia per lo sfruttamento commerciale (eventualmente coloniale) dei nuovi territori. Uno dei periodi più intensamente caratterizzati dall'esplorazione di nuove terre da parte dell'uomo è detta "età delle scoperte geografiche" (XV-XVIII secolo), quando gli Europei, per svariate ragioni (scientifiche, militari, religiose, commerciali) salparono verso terre a loro sconosciute, determinando un immenso passo avanti nella produzione cartografica. Gli Europei mettevano piede per la prima volta in terre che essi non conoscevano ma che, naturalmente, erano ben note ad abitanti che a loro volta, molto tempo prima, avevano scoperto quei territori dove avevano creato la loro civiltà. Ogni piccola parte della Terra abitata infatti è stata scoperta dai primi uomini che nella preistoria si sono spostati in territori dove si sono stabilizzati. Su queste stesse terre sono poi arrivati gli europei che ne ignoravano l'esistenza e che hanno creduto, dal loro punto di vista, di averle "scoperte". Per i Greci il termine più aderente al concetto di "mondo conosciuto" fu ecumene (dal greco οἰκουμένη, participio medio passivo del verbo οἰκέω, "abitare"), che indicava la porzione di Terra conosciuta e abitata.
Ufficialmente il terzo e ultimo viaggio di James Cook fu giustificato con la necessità di riportare in patria Omai, un giovane dell'isola del Pacifico di Ra'iātea che aveva seguito Cook nel suo secondo viaggio. In realtà l'Ammiragliato utilizzò questo pretesto come copertura per il piano reale che prevedeva di inviare Cook in una spedizione alla scoperta del favoleggiato passaggio a nord-ovest, una rotta commerciale marina che passasse a nord e ad ovest del continente americano. La HMS Resolution, comandata da Cook, e la HMS Discovery, comandata da Charles Clerke, furono preparate per il viaggio che iniziò da Plymouth nel 1776. Le navi viaggiarono verso Città del Capo attraverso Tenerife e quindi fecero rotta verso la Nuova Zelanda. Omai fu restituito alla sua terra e le navi salparono nuovamente, scoprendo l'arcipelago hawaiano, prima di raggiungere la costa del Pacifico del Nord America. I due comandanti tracciarono la costa occidentale del continente e passarono attraverso lo stretto di Bering, fino a quando furono fermati dal ghiaccio artico sia a est che a ovest. Le navi ritornarono nel Pacifico e attraccarono brevemente alle Aleutine prima di ritirarsi verso le Hawaii per l'inverno. Quando si avvicinarono all'arcipelago essi furono accolti con un inaspettato caloroso benvenuto che divenne tumultuoso quando finalmente sbarcarono a Kealakekua Bay, nell'Isola di Hawaii durante il Makahiki, una importante festa del raccolto hawaiana collegata al culto del dio polinesiano Lono. Dopo un certo periodo durante il quale Cook e il suo equipaggio furono solennemente festeggiati, l'atmosfera cambiò e Cook preferì allontanarsi dall'isola per continuare la sua missione di esplorazione. Ben presto subì danni alla sua nave e fu costretto a tornare indietro. Al suo ritorno scoppiò uno scontro con gli isolani che avrebbe provocato la morte di Cook. I resti di Cook furono trafugati dagli hawaiani, ma alcuni furono restituiti per essere sepolti in mare dal suo equipaggio. Il comando della spedizione fu assunto da Clerke che cercò invano di trovare il passaggio prima che anch'egli trovasse la morte in questo viaggio. Sotto il comando di John Gore gli equipaggi ritornarono sommessamente a Londra nel mese di ottobre 1780.
La Pietro Orseolo (poi Arno) è stata una motonave da carico italiana, violatore di blocco durante la seconda guerra mondiale.
L’Incidente dello stretto di Bali fu uno scontro tra uno squadrone di sei fregate francesi e sei East Indiamen inglesi della Compagnia britannica delle Indie Orientali presso lo Stretto di Bali il 28 gennaio 1797. L'incidente ebbe luogo nelle Indie Orientali nel corso delle Guerre Rivoluzionarie francesi. Già nel 1796, un grande squadrone di fregate francesi era giunto nell'Oceano Indiano al comando del contrammiraglio Pierre César Charles de Sercey. Nel luglio di quello stesso anno le sue forze erano salpate al largo del Ceylon britannico per compiere degli attacchi alla marina commerciale britannica, ma il successivo attacco allo Stretto di Malacca venne vanificato da uno scontro inconcludente con due navi di linea inglesi al largo della costa nordorientale di Sumatra. Costretto ai ripari, Sercey portò il suo squadrone nel porto alleato batavo presso la città di Batavia, rimanendovi sino al gennaio del 1797. Quando Sercey lasciò Batavia si portò ad est lungo la costa settentrionale di Giava per evitare lo squadrone del comandante navale inglese nella regione, l'ammiraglio Peter Rainier che stava scortando quattro navi attraverso lo stretto di Malacca ad ovest. Ad ogni modo sei East Indiamen stavano transitando per lo Stretto di Bali verso la Cina. Il 28 gennaio, all'entrata dello stretto, lo squadrone di Sercey e le navi inglesi si scontrarono. Il capitano della Compagnia britannica delle Indie Orientali, James Farquharson, comandante della Alfred, sapeva che se avesse deciso di abbandonare lo scontro sarebbe stato ben presto raggiunto dalle navi inglesi ed accerchiato e pertanto decise di provare uno stratagemma. Avrebbe tentato di portare Sercey a credere che il convoglio non era formato unicamente da navi leggere, ma anche da navi ben più potenti che erano in arrivo. Per fare ciò Farquharson ordinò alle sue navi di avanzare in linea di battaglia. Sercey, che aveva ricevuto l'ordine di non porre a rischio il suo squadrone, temendo di trovarsi di fronte ad una forza ben superiore, si ritirò preferendo non sparare nemmeno un colpo di cannone. Si ritirò nella sua base di Île de France (attuali Mauritius) dove seppe del proprio errore. L'East Indiamen raggiunse Whampoa Anchorage avendo perso una sola nave che si incagliò nel Mare di Flores in una tempesta il giorno dopo lo scontro.