Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Enrico VII di Lussemburgo (tedesco Heinrich; in lingua volgare Arrigo; Valenciennes, 1275 – Buonconvento, 24 agosto 1313) è stato conte di Lussemburgo, re di Germania dal 1308, re dei Romani e imperatore del Sacro Romano Impero dal 1312 alla morte, primo imperatore della Casa di Lussemburgo. Durante il suo breve regno rafforzò la causa imperiale in Italia, divisa dalle lotte partigiane tra le fazioni guelfa e ghibellina, e ispirò i componimenti di lode di Dino Compagni e Dante Alighieri. Tuttavia, la sua morte prematura impedì il compimento dei suoi propositi. La sua discesa in Italia (1311) incontrò l'ostilità di papa Clemente V, Filippo IV di Francia e Roberto d'Angiò, re di Napoli. Egli è considerato dallo storico Bernd Schneidmüller come uno dei re-conte.
Questa pagina contiene l'elenco degli Imperatori del Sacro Romano Impero, da Carlo Magno (800) a Francesco II d'Asburgo-Lorena (1806). Il loro titolo esatto era, in latino, Romanorum Imperator (Imperatore dei Romani), mentre in tedesco era Römischer Kaiser (Imperatore Romano). Gli Imperatori, prima di essere formalmente incoronati, normalmente a Roma e per mano del Papa, erano conosciuti come Re dei Romani. Sono pertanto inclusi nell'elenco, ma non numerati, anche i Re dei Romani fino al 1508 (l'anno in cui Massimiliano I adottò il titolo di imperatore pur senza essere stato incoronato), cioè i sovrani di Germania (e quindi del Sacro Romano Impero) che non furono incoronati imperatori.
Federico III d'Asburgo (Innsbruck, 21 settembre 1415 – Linz, 19 agosto 1493) è stato Re dei Romani, eletto quale successore di Alberto II nel 1440. Era figlio di Ernesto I (secondo la linea leopoldina degli Asburgo regnanti nell'Austria Interiore, ossia di regioni quali la Stiria, la Carinzia e la Carniola) e di Cimburga di Masovia. Col titolo di duca asburgico d'Austria divenne Federico V (1424), Federico IV come re tedesco e infine Federico III con l'incoronazione ad imperatore del Sacro Romano Impero.
Enrico VI di Hohenstaufen (Nimega, 1º novembre 1165 – Messina, 28 settembre 1197) è stato re di Germania (1190-1197), imperatore del Sacro Romano Impero (1191-1197) e re di Sicilia (1194-1197) col nome di "Enrico I di Sicilia".
Carlo V d'Asburgo (Gand, 24 febbraio 1500 – Cuacos de Yuste, 21 settembre 1558) è stato imperatore del Sacro Romano Impero Germanico e arciduca d'Austria dal 1519, re di Spagna (Castiglia e Aragona) dal 1516, e principe dei Paesi Bassi come duca di Borgogna dal 1506 . A capo della Casa d'Asburgo durante la prima metà del '500, fu sovrano di un "impero sul quale non tramontava mai il sole" che comprendeva in Europa i Paesi Bassi, la Spagna e il sud Italia aragonese, i territori austriaci, il Sacro Romano Impero esteso su Germania e nord Italia, nonché le vaste colonie castigliane e una colonia tedesca nelle Americhe. Nato nel 1500 a Gand, nelle Fiandre, da Filippo il Bello (figlio di Massimiliano I d'Austria e Maria di Borgogna) e Giovanna la Pazza (figlia di Isabella di Castiglia e Ferdinando d'Aragona), Carlo ereditò tutti i possedimenti familiari in giovane età, data l'infermità mentale della madre e la morte precoce del padre. All'età di sei anni, scomparso Filippo, divenne duca di Borgogna e pertanto principe dei Paesi Bassi (Belgio, Olanda, Lussemburgo). Dieci anni dopo divenne re di Spagna, entrando in possesso anche delle Indie occidentali castigliane, e dei regni aragonesi di Sardegna, Napoli e Sicilia. A diciannove anni divenne arciduca d'Austria come capo della Casa d'Asburgo e, di conseguenza, grazie all'eredità austriaca e all'attività corruttrice dei banchieri filo-asburgici, fu designato imperatore del complesso germanico-italiano (Sacro Romano Impero) dai sette principi elettori. Carlo V si pose come obiettivo quello della costruzione di una unità politica-religiosa in Europa, che prendeva il nome di monarchia universale cristiana. A tal fine mise in piedi un vasto esercito costituito da lanzichenecchi tedeschi, tercios spagnoli, cavalieri borgognoni, e condottieri italiani. Per sostenere il costo enorme delle sue truppe, Carlo V utilizzò l'argento derivante dalle conquiste da lui ordinate ai danni di Aztechi e Inca da parte di Hernán Cortés e Francisco Pizarro e cercò altre fonti di ricchezza affidando ai Welser la ricerca della leggendaria El Dorado. Inoltre, sebbene fosse stata la politica matrimoniale austriaca a "creare" Carlo V, la base concreta della sua potenza finanziaria era da rintracciarsi nella forza economico-industriale dei Paesi Bassi (luogo di nascita del capitalismo).In linea con il suo disegno universalistico, Carlo V viaggiò continuamente nel corso della sua vita senza stanziarsi in un'unica capitale. Incontrò sul suo cammino tre grandi ostacoli, i quali minacciavano l'autorità imperiale in Germania e Italia: il Regno di Francia, ostile all'Austria e circondato dai possedimenti carolini di Borgogna, Spagna e Impero; la nascente Riforma Protestante, appoggiata dai principi luterani; e l'espansione dell'Impero Ottomano ai confini orientali e mediterranei dei domini asburgici. Nominato Difensor Ecclesiae da papa Leone X, Carlo promosse la Dieta di Worms (1521) che mise al bando Martin Lutero, il quale fu però tratto in salvo dai principi protestanti. Lo stesso anno scoppiò il conflitto militare con Francesco I di Francia, che terminò con la cattura di quest'ultimo nella battaglia di Pavia del 1525. L'accantonata questione luterana esplose di nuovo nel 1527, quando truppe di mercenari germanici di fede protestante e di stanza in Italia disertarono, discesero sullo Stato della Chiesa e saccheggiarono Roma. Sia perché aveva liberato la Lombardia dai Francesi, sia perché aveva fatto ritirare le truppe imperiali dallo stato pontificio, Carlo V ottenne la corona ferrea d'Italia da Papa Clemente VII al Congresso di Bologna del 1530. Tra il 1529 e il 1535 Carlo V affrontò la minaccia islamica, dapprima difendendo Vienna dall'assedio turco e poi sconfiggendo gli Ottomani in Nord Africa e conquistando Tunisi. Tuttavia, questi successi furono vanificati negli anni quaranta dalla fallimentare spedizione di Algeri e dalla perdita di Budapest. Nel frattempo, Carlo V era giunto a un accordo con papa Paolo III per dare inizio al Concilio di Trento (1545). Il rifiuto di prendervi parte della luterana Lega di Smalcalda provocò una guerra, che si concluse nel 1547 con la cattura dei principi protestanti. Quando le cose sembravano mettersi per il meglio per Carlo V, Enrico II di Francia garantì appoggio ai principi ribelli, alimentando di nuovo i dissidi luterani, e venne a patti con il sultano Solimano il Magnifico, il nemico più pericoloso di Carlo V fin dal 1520. Di fronte alla prospettiva di un'alleanza tra tutti i suoi disparati nemici, Carlo V abdicò nel 1556 e divise l'impero asburgico tra suo figlio Filippo II di Spagna (che ottenne Spagna, Paesi Bassi, Due Sicilie, oltre alle colonie americane) e suo fratello Ferdinando I d'Austria (che ricevette Austria, Croazia, Boemia, Ungheria e il titolo di imperatore). Il Ducato di Milano e i Paesi Bassi furono lasciati in un'unione personale al re di Spagna, ma continuarono a far parte del Sacro Romano Impero. Carlo V si ritirò nel 1557 in Spagna presso il monastero di Yuste, dove morì un anno dopo, avendo abbandonato il sogno dell'impero universale di fronte alla prospettiva del pluralismo religioso e all'emergere delle monarchie nazionali.
Carlo, detto Magno o Carlomagno o Carlo I detto il Grande, dal latino Carolus Magnus, in tedesco Karl der Große, in francese Charlemagne (2 aprile 742 – Aquisgrana, 28 gennaio 814), è stato re dei Franchi dal 768, re dei Longobardi dal 774 e dall'800 primo Imperatore dei Romani, incoronato da papa Leone III nell'antica basilica di San Pietro in Vaticano. L'appellativo Magno gli fu attribuito dal suo biografo Eginardo, che intitolò la sua opera Vita et gesta Caroli Magni. Figlio di Pipino il Breve e Bertrada di Laon, Carlo divenne re nel 768, alla morte di suo padre. Regnò inizialmente insieme con il fratello Carlomanno, la cui improvvisa morte (avvenuta in circostanze misteriose nel 771) lasciò Carlo unico sovrano del regno franco. Grazie a una serie di fortunate campagne militari (compresa la conquista del Regno longobardo) allargò il Regno franco fino a comprendere una vasta parte dell'Europa occidentale. Il giorno di Natale dell'800 papa Leone III lo incoronò Imperatore dei Romani, fondando quello che fu definito Impero carolingio. Con Carlo Magno si assistette quindi al superamento nella storia dell'Europa occidentale dell'ambiguità giuridico-formale dei Regni romano-germanici in favore di un nuovo modello di impero. Col suo governo diede impulso alla Rinascita carolingia, un periodo di risveglio culturale nell'Occidente. Il successo di Carlo Magno nel fondare il suo impero si spiega tenendo conto di alcuni processi storici e sociali in corso da diverso tempo: nei decenni precedenti l'ascesa di Carlo, le migrazioni dei popoli germanici orientali e degli Slavi si erano fermate quasi del tutto; a occidente si era arrestata la forza espansionistica degli Arabi, grazie alle battaglie combattute da Carlo Martello; inoltre a causa di rivalità personali e contrasti religiosi la Spagna musulmana era divisa da lotte intestine. L'impero resistette fin quando fu in vita il figlio di Carlo, Ludovico il Pio: fu poi diviso fra i suoi tre eredi, ma la portata delle sue riforme e la sua valenza sacrale influenzarono radicalmente tutta la vita e la politica del continente europeo nei secoli successivi.
Il casato dei Capetingi è una stirpe franca, uno dei più importanti e, secondo diversi studiosi, il più antico in Europa, essendo le sue origini più antiche rintracciabili fino al VII secolo, pur con qualche difficoltà. I Capetingi costituiscono la terza dinastia dei re di Francia, dopo i Merovingi e Carolingi. Essa consiste nei discendenti in linea maschile di Ugo Capeto e in linea femminile della dinastia merovingia e della dinastia carolingia. Con la sua linea diretta la dinastia regnò in Francia dal 987 al 1328, anno della morte di Carlo IV. Il trono passò poi ai rami collaterali: la Casa di Valois, la Casa di Borbone e, infine, il ramo cadetto di quest'ultima, la Casa d'Orléans. Altri rami della famiglia furono di volta in volta duchi di Borgogna, di Bretagna, di Parma, re di Navarra, di Sicilia, di Napoli, delle Due Sicilie, d'Ungheria, del Portogallo, imperatori latini d'Oriente e imperatori del Brasile; singoli esponenti furono sovrani del ducato di Lucca e dei regni d'Etruria e di Polonia. Discendenti in linea maschile della casata regnano ancora oggi in Spagna con il re Filippo VI e nel Lussemburgo con il granduca Enrico.
Bologna (, AFI: /boˈloɲ:a/; Bulåggna, AFI: /buˈlʌɲ:ɐ/, in dialetto bolognese;) è un comune italiano di 394 843 abitanti, capoluogo dell'omonima città metropolitana, a sua volta capoluogo dell'Emilia-Romagna, posta al centro di un'area metropolitana di circa un milione di abitanti. Sede della più antica università del mondo occidentale, ospita numerosi studenti che ne animano la vita culturale e sociale. Nota per le sue torri, i suoi lunghi portici, e un ben conservato centro storico, fra i più estesi d'Italia. La città, i cui primi insediamenti risalirebbero almeno al I millennio a.C., fu un importante centro urbano dapprima sotto gli Etruschi e i Celti, poi sotto i Romani e, nel Medioevo, come libero comune. Capitale settentrionale dello Stato Pontificio a partire dal Cinquecento, ebbe un ruolo molto importante durante il Risorgimento e, durante la seconda guerra mondiale, fu un importante centro della Resistenza. Nel secondo dopoguerra, come buona parte dell'Emilia, è stata governata quasi ininterrottamente da amministrazioni di sinistra. Bologna è un importante nodo di comunicazioni stradali e ferroviarie del nord Italia, in un'area in cui risiedono importanti industrie meccaniche, elettroniche e alimentari. È sede di prestigiose istituzioni culturali, economiche e politiche, e di uno dei più avanzati quartieri fieristici d'Europa. Nel 2000 è stata "capitale europea della cultura", mentre dal 2006 è "città della musica" UNESCO.
L'Assedio di Brescia allestito e voluto da parte di Enrico VII di Lussemburgo, Imperatore del Sacro Romano Impero, ai danni appunto della città di Brescia, rientra nel più ampio quadro della discesa in Italia dell'imperatore, la cosiddetta Italienzug, compiuta al fine di ottenere la fedeltà delle realtà italiane e l'incoronazione ufficiale dal Papa.