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Gli Inni sacri sono una raccolta di cinque componimenti di argomento religioso scritti da Alessandro Manzoni tra il 1812 e il 1822 come primo frutto letterario della conversione, avvenuta nel 1810.
Gli anonimi Inni omerici sono una collezione di trentaquattro inni greci antichi risalenti al VII-VI secolo a.C. Sono stati chiamati "omerici" in quanto scritti nello stesso dialetto dell'Iliade e dell'Odissea e ne condividono anche il metro poetico usato, ovvero l'esametro dattilico. Furono così attribuiti ad Omero fin dall'antichità – a partire dai primi riferimenti fatti da Tucidide – e questa denominazione è rimasta tale nel tempo.
La letteratura inglese (English-language literature) indica l'insieme di quelle attività indirizzate alla produzione di testi scritti a fini artistici, in poesia o in prosa, in lingua inglese. Essa dunque non è limitata alla produzione letteraria interna al Regno d'Inghilterra e alle sue varie evoluzioni, ma comprende anche molta della letteratura scozzese, gallese e irlandese, scritta in inglese anche prima che i territori suddetti facessero parte del Regno Unito o dopo la loro eventuale uscita da esso. Oltre a questo, tale letteratura comprende le produzioni delle colonie o ex-colonie britanniche, prima tra tutte gli Stati Uniti, dove l'inglese è lingua ufficiale.
Lavorare stanca è una raccolta di poesie dello scrittore Cesare Pavese pubblicata nel 1936.
Un inno nazionale è una composizione musicale a carattere patriottico adottata da uno Stato come simbolo della nazione.L'adozione degli inni nazionali tra il XVIII e il XIX secolo segue l'affermazione degli Stati nazionali, sebbene se ne individuino esempi più antichi in Cé qu'è lainô, inno ufficiale del Canton Ginevra composto nel 1603, e nell'ancora anteriore Wilhelmus (1568-1572) adottato nel 1932 dai Paesi Bassi. L'inno nazionale può convivere con altri canti patriottici eseguiti nelle solennità e in altre occasioni ufficiali (si pensi ad es. alla Canzone del Piave che in Italia accompagna le commemorazioni del 4 novembre).Gli inni nazionali sono simbolo dell'unità della nazione e trovano esecuzione, in forma vocale o strumentale, nelle occasioni pubbliche e solenni nella sua vita (visite di Stato, commemorazioni dei caduti in guerra). Sono impiegati anche nelle grandi manifestazioni sportive internazionali.
L'inno (in greco antico: ὕμνος, hýmnos) è una composizione poetica, in genere abbinata alla musica, di forma strofica e di argomento elevato: patriottico, mitologico, religioso. Le raccolte di inni vengono dette innari e sono molto diffuse all'interno della liturgia e della preghiera cristiane. Nell'antichità l'inno era soprattutto un componimento di carattere religioso dedicato alla divinità e alla sua glorificazione. Si sviluppò dapprima nel Vicino Oriente (Inni Hurriti) e in seguito nella civiltà greca: un po' meno in quella romana, dove fu perlopiù elaborato sotto forma di componimento in esametri. L'inno assunse dignità letteraria tra l'VIII e il VI secolo a.C. con gli Inni omerici e venne in seguito sviluppato e variato metricamente da alcuni poeti come Pindaro, Bacchilide e Alceo. Nell'innografia cristiana gli inni erano formati da strofe che venivano cantate, accompagnate o meno da strumenti musicali. Nell'età moderna l'inno ha assunto carattere politico oltre che sacro nei componimenti poetici di Foscolo, Monti, Leopardi, Manzoni con gli Inni sacri e Carducci (Brindisi). Il metro dell'inno deriva da quello della canzonetta, formata da strofe brevi con un ultimo verso tronco.
Gli Inni delfici sono una delle più antiche e autentiche testimonianze di musica antica ellenica, insieme al frammento dell'Oreste di Euripide e alla stele di Sicilo. Si tratta di due canti liturgici, con tanto di notazione musicale sopra ad ogni sillaba del testo, dedicati al dio Apollo e scolpiti su lastre di pietra chiara. Essi furono ritrovati presso il Tempio di Apollo a Delfi, su una delle pareti esterne del Tesoro degli ateniesi, e sono databili il primo al 138 a.C. ed il secondo al 128 a.C. I poemi narrano la nascita di Apollo e la lotta del dio contro il dragone custode del tripode sacro di Zeus. Un terzo testo comincia a narrare la resistenza dei greci, protetti da Apollo, contro l'invasione celtica di Delfi da parte dell'esercito dei Galati; di tale testo ci rimane solamente la prima frase. In entrambi gli inni si utilizzano il nomos pitico e l'armonia doria. È proprio il nomos che, come caratteristica fondamentale della musica dell'antica Grecia, fa sì che la musica segua perfettamente il senso del testo: abbiamo così tonalità medio-gravi durante le fasi di calma e acute durante le fasi più concitate; inoltre viene modificata anche l'armonia utilizzata in corrispondenza di parole ed elementi che richiamano sensazioni particolarmente suggestive. Tale nomos viene descritto, durante il I secolo a.C., da Dionigi d'Alicarnasso nel trattato Sulla composizione delle parole, basandosi sulla poetica di Aristosseno. Il trattato di Dionigi venne tradotto, durante il rinascimento, dal cardinale Pietro Bembo, poeta e letterato; è proprio nella musica del rinascimento che viene riesumato lo stile compositivo tipico della musica antica e presente soprattutto negli Inni Delfici.
Giovanni della Croce, al secolo Juan de Yepes Álvarez (in spagnolo: Juan de la Cruz; Fontiveros, 24 giugno 1542 – Úbeda, 14 dicembre 1591), è stato un presbitero e santo spagnolo, confondatore dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi. I suoi scritti furono pubblicati per la prima volta nel 1618. Fu beatificato nel 1675 da Clemente X, proclamato santo da Benedetto XIII nel 1726 e dichiarato dottore della Chiesa da Pio XI nel 1926. La sua memoria liturgica è celebrata il 14 dicembre o il 24 novembre. La Chiesa cattolica lo ha definito doctor mysticus ("dottore mistico, maestro della mistica"), mentre la Chiesa anglicana lo venera come un "maestro della fede".
Alda Giuseppina Angela Merini, nota semplicemente come Alda Merini (Milano, 21 marzo 1931 – Milano, 1º novembre 2009) è stata una poetessa, aforista e scrittrice italiana.