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Un inno nazionale è una composizione musicale a carattere patriottico adottata da uno Stato come simbolo della nazione.L'adozione degli inni nazionali tra il XVIII e il XIX secolo segue l'affermazione degli Stati nazionali, sebbene se ne individuino esempi più antichi in Cé qu'è lainô, inno ufficiale del Canton Ginevra composto nel 1603, e nell'ancora anteriore Wilhelmus (1568-1572) adottato nel 1932 dai Paesi Bassi. L'inno nazionale può convivere con altri canti patriottici eseguiti nelle solennità e in altre occasioni ufficiali (si pensi ad es. alla Canzone del Piave che in Italia accompagna le commemorazioni del 4 novembre).Gli inni nazionali sono simbolo dell'unità della nazione e trovano esecuzione, in forma vocale o strumentale, nelle occasioni pubbliche e solenni nella sua vita (visite di Stato, commemorazioni dei caduti in guerra). Sono impiegati anche nelle grandi manifestazioni sportive internazionali.
Gli Inni sacri sono una raccolta di cinque componimenti di argomento religioso scritti da Alessandro Manzoni tra il 1812 e il 1822 come primo frutto letterario della conversione, avvenuta nel 1810.
Gli anonimi Inni omerici sono una collezione di trentaquattro inni greci antichi risalenti al VII-VI secolo a.C. Sono stati chiamati "omerici" in quanto scritti nello stesso dialetto dell'Iliade e dell'Odissea e ne condividono anche il metro poetico usato, ovvero l'esametro dattilico. Furono così attribuiti ad Omero fin dall'antichità – a partire dai primi riferimenti fatti da Tucidide – e questa denominazione è rimasta tale nel tempo.
Nazario Carlo Bellandi (Roma, 24 febbraio 1919 – Roma, 20 aprile 2010) è stato un organista e compositore italiano, oltre che pianista e clavicembalista.
Iris è un'opera di Pietro Mascagni su libretto di Luigi Illica. Opera simbolista, e non verista come gran parte dei precedenti lavori di Mascagni, è famosa per il coro iniziale "Inno del sole", che fu l'inno ufficiale delle Olimpiadi di Roma del 1960. Lanciò in Italia la moda dell'esotismo nippofilo, ripresa con maggior successo da Giacomo Puccini in Madama Butterfly. Venne rappresentata in prima assoluta al Teatro Costanzi di Roma nel 1898 e nella seconda versione il 19 gennaio 1899 diretta da Arturo Toscanini sempre con la Darclée e De Lucia al Teatro alla Scala di Milano.
Gli Inni alla notte (Hymnen an die Nacht) costituiscono l'unico ciclo di poesia compiuto pubblicato durante la vita di Novalis; il testo comparso sull'ultimo numero di Athenäum nell'agosto 1800, è quello definitivo dell'autore. Gli "Inni" ad eccezione del VI, della fine del IV e di tre parti del V, furono scritti in prosa ritmica.
Giuseppe Oltrasi (Castiraga Vidardo, 8 dicembre 1887 – Milano, 14 settembre 1972) è stato un compositore, organista e direttore d'orchestra italiano. Inizia gli studi musicali a Lodi sotto la guida del maestro Balladori; si trasferisce poi a Milano presso il Conservatorio. Ivi si diploma in Pianoforte, Organo ed Alta Composizione. Nel 1914, poco prima della Grande Guerra, a Milano divenne organista della Basilica di Sant'Ambrogio, carica che ricoprì, con esclusione della Guerra, fino alla sua morte. Fu insegnante di pianoforte al prestigioso Collegio San Carlo di Via Magenta a Milano. Fu compositore di musica profana ma soprattutto di musica sacra per organo. Il suo stile facile ed elegante fu sempre apprezzato sia nei numerosi pezzi per organo come nelle composizioni vocali, particolarmente nella “Messa popolare Cantate Domino” a una voce di popolo, universalmente conosciuta nei decenni prima della riforma conciliare. Visto la semplicità della Messa, sia nell'esecuzione che nella organizzazione, questa è ancora eseguita in Italia e, per tradizione, nel Nord e nel Sud America, ivi portata dai numerosi emigrati italiani tra le due guerre. Scrisse poi diversi mottetti. Nel 1969 fu nominato dal Papa Commendatore dell'Ordine di San Gregorio Magno. Come giovane compositore fu apprezzato da Arturo Toscanini che gli propose di perfezionarsi negli Stati Uniti. La chiamata alle armi all'epoca della Guerra italo-turca, ne impedì l'esperienza internazionale compromettendo - sin dagli inizi - la sua carriera di direttore d'orchestra.
Quello dei Pauperes commilitones Christi templique Salomonis ("Poveri compagni d'armi di Cristo e del tempio di Salomone"), meglio noti come cavalieri templari o semplicemente templari, fu uno dei primi e più noti ordini religiosi cavallereschi cristiani medievali. La nascita dell'ordine si colloca nella Terrasanta al centro delle guerre tra forze cristiane e islamiche scoppiate dopo la prima crociata indetta nel 1096. In quell'epoca le strade della Terrasanta erano percorse da pellegrini provenienti da tutta Europa, che venivano spesso assaliti e depredati. Per difendere i luoghi santi e i pellegrini, nacquero diversi ordini religiosi. Intorno al 1118-1119 un gruppo di cavalieri decise di fondare il nucleo originario dell'ordine templare, dandosi il compito di assicurare l'incolumità dei numerosi pellegrini europei che continuavano a visitare Gerusalemme. L'ordine venne ufficializzato nel 1129, assumendo una regola monastica, con l'appoggio di Bernardo di Chiaravalle. Il doppio ruolo di monaci e combattenti, che contraddistinse l'ordine templare negli anni della sua maturità, suscitò naturalmente perplessità in ambito cristiano.L'ordine templare si dedicò nel corso del tempo anche ad attività agricole, creando un grande sistema produttivo, e ad attività finanziarie, gestendo i beni dei pellegrini e arrivando a costituire il più avanzato e capillare sistema bancario dell'epoca. Cresciuto nei secoli in potere e ricchezza, l'ordine si inimicò il re di Francia Filippo il Bello e andò incontro, attraverso un drammatico processo iniziato nel 1307, alla dissoluzione definitiva nel 1312, a seguito della bolla Vox in excelso di papa Clemente V che sospese l'ordine in via amministrativa. Le recenti ricerche storiche hanno rivelato in maniera inequivocabile che il papa Clemente V in realtà così facendo decise di non decidere: non voleva creare un nuovo scisma con la corona francese (come minacciato da Filippo il Bello) così, per evitarlo, sospese l'ordine del Tempio senza condannarlo. Nell'immaginario popolare la figura dei templari rimane controversa a causa delle tante leggende nate tra il XVIII e il XIX secolo che parlano di strani riti e di un legame con la massoneria (nata circa 400 anni dopo la sospensione dell'ordine). In realtà tutte queste leggende sono frutto dell'immaginario collettivo dei movimenti culturali dell'illuminismo, del romanticismo e della massoneria che hanno dipinto l'ordine dei templari in maniera così fosca senza aver condotto degli accurati studi storici e per attaccare la Chiesa cattolica. In epoca recente tutti questi falsi miti sono stati sconfessati dagli atti del processo che sono stati studiati a fondo e hanno rivelato che in realtà le accuse erano montate ad hoc sulla base di confessioni estorte con la tortura dall'inquisizione francese che a sua volta era stata manipolata da Guillaume de Nogaret, guardasigilli di Filippo il Bello, per permettere al re di impossessarsi degli ingenti averi appartenenti all'ordine del Tempio e per sanare l'enorme debito contratto dallo stesso re di Francia nei confronti dell'ordine stesso. Infatti la legge canonica del tempo prevedeva che chi veniva accusato di eresia perdeva tutti i crediti contratti e tutti i propri averi.