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Gli Inni sacri sono una raccolta di cinque componimenti di argomento religioso scritti da Alessandro Manzoni tra il 1812 e il 1822 come primo frutto letterario della conversione, avvenuta nel 1810.
Un inno nazionale è una composizione musicale a carattere patriottico adottata da uno Stato come simbolo della nazione.L'adozione degli inni nazionali tra il XVIII e il XIX secolo segue l'affermazione degli Stati nazionali, sebbene se ne individuino esempi più antichi in Cé qu'è lainô, inno ufficiale del Canton Ginevra composto nel 1603, e nell'ancora anteriore Wilhelmus (1568-1572) adottato nel 1932 dai Paesi Bassi. L'inno nazionale può convivere con altri canti patriottici eseguiti nelle solennità e in altre occasioni ufficiali (si pensi ad es. alla Canzone del Piave che in Italia accompagna le commemorazioni del 4 novembre).Gli inni nazionali sono simbolo dell'unità della nazione e trovano esecuzione, in forma vocale o strumentale, nelle occasioni pubbliche e solenni nella sua vita (visite di Stato, commemorazioni dei caduti in guerra). Sono impiegati anche nelle grandi manifestazioni sportive internazionali.
L'inno (in greco antico: ὕμνος, hýmnos) è una composizione poetica, in genere abbinata alla musica, di forma strofica e di argomento elevato: patriottico, mitologico, religioso. Le raccolte di inni vengono dette innari e sono molto diffuse all'interno della liturgia e della preghiera cristiane. Nell'antichità l'inno era soprattutto un componimento di carattere religioso dedicato alla divinità e alla sua glorificazione. Si sviluppò dapprima nel Vicino Oriente (Inni Hurriti) e in seguito nella civiltà greca: un po' meno in quella romana, dove fu perlopiù elaborato sotto forma di componimento in esametri. L'inno assunse dignità letteraria tra l'VIII e il VI secolo a.C. con gli Inni omerici e venne in seguito sviluppato e variato metricamente da alcuni poeti come Pindaro, Bacchilide e Alceo. Nell'innografia cristiana gli inni erano formati da strofe che venivano cantate, accompagnate o meno da strumenti musicali. Nell'età moderna l'inno ha assunto carattere politico oltre che sacro nei componimenti poetici di Foscolo, Monti, Leopardi, Manzoni con gli Inni sacri e Carducci (Brindisi). Il metro dell'inno deriva da quello della canzonetta, formata da strofe brevi con un ultimo verso tronco.
Gli Inni alla notte (Hymnen an die Nacht) costituiscono l'unico ciclo di poesia compiuto pubblicato durante la vita di Novalis; il testo comparso sull'ultimo numero di Athenäum nell'agosto 1800, è quello definitivo dell'autore. Gli "Inni" ad eccezione del VI, della fine del IV e di tre parti del V, furono scritti in prosa ritmica.
Il Ciclo Troiano era una raccolta di poemi epici greci che trattavano la storia della Guerra di Troia e il suo seguito. I poemi in questione sono i Cypria, l'Etiopide, la Piccola Iliade, l'Iliou persis (La caduta di Ilio), i Nostoi (I ritorni) e la Telegonia. Alcuni studiosi includono nel Ciclo anche i due poemi di Omero, ma più frequentemente questo nome è impiegato per definire i poemi non-omerici e distinguerli da quelli. A parte l'Odissea e l'Iliade, degli altri poemi del Ciclo Troiano restano soltanto frammenti e alcuni riassunti, il più importante dei quali è stato scritto da un certo Proclo (forse il grammatico del II secolo d.C., mentre è stato escluso che si tratti del filosofo). Tutti i poemi del ciclo erano scritti in esametri dattilici. Nel mondo accademico moderno, lo studio delle relazioni storiche e letterarie tra l'epica omerica ed il resto del Ciclo Troiano è chiamata neoanalisi omerica.
La Batracomiomachia (in greco antico: Βατραχομυομαχία, "La battaglia delle rane e dei topi") è un poemetto giocoso di 303 versi, parodia dell'epica eroica, nel quale si narra una guerra combattuta tra topi e rane. La parola è infatti costruita con le tre parole greche: βάτραχος batrachos (rana), μῦς mys (topo) e μάχη mache (battaglia).
L'alfabeto runico, detto "fu ark" (dove il segno corrisponde al suono th dell'inglese think), dalla sequenza dei primi 6 segni che lo compongono (*Fehu, *Uruz, * urisaz, *Ansuz, *Raido, *Kaunan), era l'alfabeto segnico usato dalle antiche popolazioni germaniche (come ad esempio Norreni, Angli, Juti e Goti).
Agamennone (in greco antico: Ἀγαμέμνων, "molto determinato") è una delle figure più importanti della mitologia greca. Re dell'Argolide e capo supremo degli Achei nella guerra di Troia. Era figlio del re Atreo di Micene (o Argo) e della regina Erope, era il fratello di Menelao e cugino di Egisto. Divenne a sua volta re di Micene e sposò Clitennestra, sorella di Elena. Dalla loro unione nacquero quattro figli: Elettra, Ifigenia, Crisotemi e Oreste.