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Un insediamento umano, in geografia, statistica e archeologia, è una comunità in cui vivono delle persone. Il tipo di comunità può variare in base al numero degli abitanti raggruppati e quindi può andare dai piccoli gruppi luoghi popolati alle grandi aree urbane. Gli insediamenti possono quindi anche includere borgate, villaggi, cittadine e città. Nel corso della storia dell'uomo si sono sviluppati diversi tipi di insediamenti umani, che possono sommariamente essere divisi in insediamenti dispersi e accumulati. La morfologia urbana può quindi distinguere diversi tipi di insediamenti in base a vari aspetti, come il paesaggio storico-culturale, l'ambiente, le dimensioni, la centralità rispetto a un punto di riferimento o altro. Luoghi popolati possono essere anche abbandonati. In questo caso si parla di città fantasma.
Per insediamento rurale si intende, in generale, un piccolo insediamento situato in campagna, in contrapposizione a un insediamento urbano. La definizione è comunque sfumata, in quanto fra contesto urbano e contesto rurale si danno una varietà di realtà intermedie, semi-urbane o semi-rurali. In molti paesi esiste una definizione formale di "insediamento rurale" (per esempio data dalle istituzioni che si occupano del censimento), ma le definizioni date nei diversi paesi non sono necessariamente coincidenti. Tipici esempi di insediamenti che vengono comunemente considerati rurali sono le case sparse, le fattorie e i villaggi di campagna; a seconda dei casi possono essere inclusi in questa categoria anche i piccoli paesi lontani dai grandi centri urbani. Fino alla Seconda guerra mondiale, la maggioranza degli insediamenti umani, anche in Occidente, era classificabile come rurale; nei decenni successivi è avvenuto un generale processo di deruralizzazione, in cui alcuni centri rurali si sono ingranditi e hanno assunto la struttura di centri urbani, e altri si sono progressivamente spopolati. In vaste aree del mondo, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, l'insediamento di tipo rurale rimane invece predominante.
Gli insediamenti israeliani sono comunità abitate da israeliani nei territori palestinesi, occupati nel corso della guerra dei sei giorni del 1967. Tali insediamenti sono presenti in Cisgiordania (inquadrati nell'area amministrativa Giudea e Samaria) - che è in parte sotto amministrazione militare di Israele e in parte sotto il controllo dell'Autorità Nazionale Palestinese - e sulle Alture del Golan, che sono sotto l'amministrazione civile israeliana. La politica di Israele nei confronti di questi insediamenti ha oscillato dalla promozione attiva allo sgombero con la forza. La loro perdurante esistenza e status giuridico, fin dagli anni settanta, è uno dei problemi più dibattuti e, di fatto, ostacola un concreto superamento del conflitto che contrappone Israele e i palestinesi dagli anni quaranta del Novecento.
Il termine colonia (derivante dal latino colere, cioè "coltivare") indica un insieme di persone che si trasferiscono, spontaneamente o per iniziativa della madrepatria, in un altro luogo dove rimangono uniti in una comunità.