Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Il termine colonia (derivante dal latino colere, cioè "coltivare") indica un insieme di persone che si trasferiscono, spontaneamente o per iniziativa della madrepatria, in un altro luogo dove rimangono uniti in una comunità.
L'urbanistica medievale è lo studio dell'evoluzione degli insediamenti umani durante il Medioevo e comprende lo studio dei nuclei urbani di nuova fondazione e dei loro schemi tipologici, delle trasformazioni territoriali e dell'evoluzione delle città preesistenti. Costituisce una periodizzazione della storia dell'urbanistica.
La storia della Groenlandia, la più grande isola del mondo, è la storia della vita in condizioni estreme: un manto di ghiaccio oggi ne ricopre l'84% della superficie, limitando le attività umane principalmente alla zona costiera. Dopo un susseguirsi di ondate migratorie dall'America fin dal 2500 a.C., nel X secolo d.C. fu scoperta dai Vichinghi provenienti dall'Islanda, che la trovarono apparentemente disabitata. Al Papa Pasquale II si attribuisce la nomina del primo vescovo di Groenlandia e Terranova: si tratta di Enrico, o Henricus, che risulta così il primo vescovo in terra d'America, circa quattro secoli prima di Cristoforo Colombo. I diretti antenati dei moderni Inuit Groenlandesi arrivarono nel 1200 circa dal nord-ovest; mentre gli Scandinavi sparirono dopo mezzo secolo, gli Inuit si adattarono al clima e sopravvissero. Tuttavia la Danimarca-Norvegia rivendicò il territorio, e, poiché per alcuni secoli non c'era stato contatto tra i Vichinghi groenlandesi e gli Scandinavi, nel 1721 fu inviata nell'isola una spedizione missionaria. I missionari europei iniziarono a battezzare i nativi Inuit groenlandesi e a fondare colonie commerciali lungo la costa per la creazione di un impero coloniale danese; vennero mantenuti i privilegi coloniali come il monopolio sui commerci. Durante la seconda guerra mondiale la Danimarca perse il dominio economico e politico dell'isola, che si avvicinò così agli Stati Uniti e al Canada. Dopo la guerra il controllo dell'isola ritornò alla Danimarca, e nel 1953 lo status coloniale venne trasformato in quello di un Amt (contea) d'oltremare. La Groenlandia ebbe poi nel 1979 il diritto all'autogoverno e nel 1985 l'isola abbandonò la Comunità Economica Europea tramite referendum.
La storia dell'uomo è l'insieme delle vicende umane all'interno della Storia della Terra. Secondo l'Ipotesi dell'Evoluzione di Darwin, l'uomo è il frutto di un processo evolutivo, dunque l'inizio della storia dell'umanità può essere fatto risalire a diversi stadi di questo sviluppo: la si può intendere dalla comparsa del primo manufatto tecnologico australopithecino, a partire dalla comparsa del genere Homo, oppure a partire dalla comparsa di Homo sapiens, il cosiddetto "uomo moderno", circa 200.000 anni fa. Con tale definizione si può preferire indicare la storia dell'uomo moderno, dotato di caratteri anatomici identici all'uomo odierno e di una cultura artistica e spirituale, ma nella periodizzazione tradizionale il primo dei periodi della storia umana è generalmente indicato nella Preistoria, 2,5-2,6 milioni di anni fa, e quindi include diverse specie ominidi.
Per insediamento rurale si intende, in generale, un piccolo insediamento situato in campagna, in contrapposizione a un insediamento urbano. La definizione è comunque sfumata, in quanto fra contesto urbano e contesto rurale si danno una varietà di realtà intermedie, semi-urbane o semi-rurali. In molti paesi esiste una definizione formale di "insediamento rurale" (per esempio data dalle istituzioni che si occupano del censimento), ma le definizioni date nei diversi paesi non sono necessariamente coincidenti. Tipici esempi di insediamenti che vengono comunemente considerati rurali sono le case sparse, le fattorie e i villaggi di campagna; a seconda dei casi possono essere inclusi in questa categoria anche i piccoli paesi lontani dai grandi centri urbani. Fino alla Seconda guerra mondiale, la maggioranza degli insediamenti umani, anche in Occidente, era classificabile come rurale; nei decenni successivi è avvenuto un generale processo di deruralizzazione, in cui alcuni centri rurali si sono ingranditi e hanno assunto la struttura di centri urbani, e altri si sono progressivamente spopolati. In vaste aree del mondo, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, l'insediamento di tipo rurale rimane invece predominante.
Gli insediamenti israeliani sono comunità abitate da israeliani nei territori palestinesi, occupati nel corso della guerra dei sei giorni del 1967. Tali insediamenti sono presenti in Cisgiordania (inquadrati nell'area amministrativa Giudea e Samaria) - che è in parte sotto amministrazione militare di Israele e in parte sotto il controllo dell'Autorità Nazionale Palestinese - e sulle Alture del Golan, che sono sotto l'amministrazione civile israeliana. La politica di Israele nei confronti di questi insediamenti ha oscillato dalla promozione attiva allo sgombero con la forza. La loro perdurante esistenza e status giuridico, fin dagli anni settanta, è uno dei problemi più dibattuti e, di fatto, ostacola un concreto superamento del conflitto che contrappone Israele e i palestinesi dagli anni quaranta del Novecento.
Gli Insediamenti Francesi in India (in francese: Établissements français de l'Inde) furono l'insieme dei territori e avamposti commerciali mantenuti dalla Francia nel subcontinente indiano fino alla metà del XX secolo. L'India Francese era composta dalle città di Pondichéry (acquisita nel 1674), Chandernagor (1673), Yanaon (1723), Mahé (1721) e Karikal (1738). Tutti questi insediamenti costituivano delle enclaves nel territorio dell'India britannica, e distavano uno dall'altro anche parecchie centinaia di chilometri. Unici tratti comuni di questi insediamenti erano lo sbocco al mare (salvo per Chandernagor) e l'esigua estensione territoriale. Fino alla guerra dei sette anni l'India francese rivaleggiò con quella britannica nel dominio (anche se per lo più indiretto) del subcontinente indiano, ed anche durante la guerra di indipendenza americana le colonie francesi riuscirono a mettere in difficoltà il monopolio britannico de facto sull'India (le colonie danesi ed olandesi erano ormai marginali). Fu però solo con le guerre della rivoluzione francese e quelle napoleoniche che l'India francese si ridusse ad una concessione britannica, restituita in sede di trattative dopo la fine del conflitto. Nell'età moderna il dominio francese sull'India era stato per lo più indiretto, con poche fortezze e città (tra cui quelle restituite nel 1815 e mantenute fino al '900) in possesso diretto della Francia e molti trattati di alleanza militare e commerciale con vari regni e potentati indiani. Fa parziale eccezione il periodo 1741-1754, in cui attorno a Yanam, Pondicherry e Kamikal (nell'India occidentale) furono costruite due grosse teste di ponte governate dai Francesi e di dimensioni paragonabili o superiori a quelle che erano in possesso, in quegli anni, degli Inglesi. Le altre colonie francesi, anche in quel periodo, rimasero punti d'appoggio (in genere fortificati) lungo la costa o lungo i principali fiumi. I francesi inviarono numerosi consiglieri militari e ufficiali istruttori presso i loro alleati ed utilizzarono dunque gli eserciti indiani per fare la guerra agli inglesi. Questi, pur non disdegnando le alleanze, si dedicarono invece a costruire tre grosse enclave britanniche (Madras, Bombey e soprattutto Calcutta e Bengala), reclutando eserciti di indiani (chiamati sepoy) addestrati ed armati all'europea, con i quali sconfissero, dopo alterne vicende, indiani e francesi. Di conseguenza nel 1816, quando le colonie indiane ritornarono in possesso della Francia, i loro tradizionali alleati ed amici nel sub continente erano stati sconfitti o concquistati dai britannici, e il dominio francese divenne residuale ed economicamente poco importante nel complesso dell'impero coloniale francese. Vestigia che non potevano più ostacolare la piena conquista del subcontinente da parte del Raj britannico. L'indipendenza dell'India nell'agosto del 1947 diede impulso al processo di unione degli insediamenti francesi con l'ex India Britannica. Un accordo tra la Francia e l'India stabilì che le popolazioni degli insediamenti rimanenti si sarebbero dovute esprimere sul loro futuro mediante un referendum. A quel tempo, gli Insediamenti Francesi in India contavano 362.000 abitanti, suddivisi su una superficie di appena 509 km². Nel 1949, in seguito a delle rivolte ed al referendum, Chandernagor fu ceduta all'India ed annessa allo Stato del Bengala Occidentale. Gli altri quattro territori entrarono invece de facto a far parte dell'India il 1º novembre 1954, situazione ufficializzata per mezzo del trattato di cessione del 28 maggio 1956, che fu però ratificato dal Parlamento francese solamente nel 1963. Gli ex territori dell'India Francese (esclusa Chandernagor) sono poi stati raggruppati nell'attuale Territorio di Pondicherry.