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La seconda guerra civile in Libia è un conflitto armato scoppiato in Libia nel 2014 tra due coalizioni e due governi rivali: da una parte il governo internazionalmente riconosciuto, basato nella città orientale di Tobruch e sostenuto dalla Camera dei rappresentanti e dall'operazione Dignità del generale Haftar; dall'altra parte il governo basato nella capitale Tripoli e sostenuto dal Nuovo Congresso Nazionale Generale e dalla coalizione di Alba Libica. Entrambe le coalizioni riunivano diversi gruppi armati debolmente alleati tra loro. Dopo ottobre 2014 una terza forza, i militanti affiliati allo Stato Islamico (ISIS), ha fatto ingresso nella guerra, prendendo il controllo prima della città di Derna e poi di Sirte. A partire da marzo 2016, un accordo di pace negoziato sotto l'egida dell'ONU ha portato all'insediamento a Tripoli di un nuovo Governo di Accordo Nazionale internazionalmente riconosciuto, che ha la lealtà delle autorità e delle milizie dell'ovest del paese ma non ha ancora ottenuto l'appoggio della Camera dei rappresentanti di Tobruch e del generale Haftar. Sin dalle prime fasi della guerra, l'Egitto e gli Emirati Arabi Uniti hanno sostenuto il generale Haftar, intervenendo anche con attacchi aerei contro Alba Libica e contro l'ISIS. Il Qatar e la Turchia hanno aiutato Alba Libica. Dal 2016, un crescente coinvolgimento delle potenze occidentali ha visto lo schieramento di forze speciali e bombardamenti statunitensi contro l'ISIS a Sirte. Con l'avvento del 2020 la Turchia ha inviato un vasto contingente di uomini e mezzi a supporto del Governo di accordo nazionale
I Kawliya, Qawliya o Awaz, Keche-Hjälp ( in arabo: كاولية or كاولي ), noti anche come Zott e Ghorbati, è una comunità in Iraq di origine indiana, stimata in oltre 60.000 persone. Oggi parlano principalmente l'arabo, mentre il loro etnoletto è un misto di persiano, curdo e turco, parlato solo dalle generazioni più anziane. Le tribù più grandi sono Bu-Baroud, Bu-Swailem, Bu-Helio, Bu-Dakhil, Bu-Akkar, Bu-Murad, Bu-Thanio, Bu-Shati, Al-Farahedah, Al-Mtairat, Bu-Khuzam, Bu -Abd, Bu-Nasif, Bu-Delli e Al-Nawar. La loro occupazione principale è l'intrattenimento e il piccolo commercio. I Kawliya emigrarono dall'India circa 1.000 anni fa. Sotto il regime di Saddam Hussein, vivevano in pace con gli altri gruppi etnici dell'Iraq. Kawliya è anche il nome di un ex villaggio nel Governatorato di Al Qādisiyyah vicino a Al Diwaniyah, situato a circa 100 miglia a sud-est di Baghdad, dove vivono.
L'invasione dell'Iraq, avvenuta tra il 20 marzo e il 1º maggio 2003, è stata condotta da una coalizione di paesi, guidata dagli Stati Uniti insieme a Regno Unito, Australia e Polonia. Altri paesi sono stati coinvolti nella fase di occupazione. L'invasione segnò l'inizio della guerra in Iraq. Secondo l'allora presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, le ragioni dell'invasione erano "di disarmare l'Iraq dalle armi di distruzione di massa (ADM) - che non furono mai trovate, né fu provata la loro esistenza -, porre fine al (presunto) sostegno di Saddam Hussein al terrorismo e raggiungere la "libertà" per il popolo iracheno. I principali detrattori della guerra indicano queste ragioni come scuse per realizzare l'invasione, motivate da interessi economici e politici.L'invasione dell'Iraq causò una divisione politica tra le grandi potenze, che furono divise tra quelle che si opposero attivamente all'invasione, come Francia, Belgio, Germania, Russia, Cina (oltre ad altri paesi che mostrarono opposizione passiva), e quelli sostennero pubblicamente gli Stati Uniti, come il Regno Unito, la Spagna, la Polonia, il Portogallo e altre nazioni che costituirono la coalizione. L'invasione (e quindi la guerra) causò anche la prima manifestazione di cittadini globali nella storia contro un conflitto.
L'intervento, nel diritto processuale civile italiano, è un istituto con il quale un terzo entra come parte in un giudizio già instaurato fra altri soggetti. Può essere volontario a istanza o coatto per ordine del giudice.
La guerra d'Iraq (o seconda guerra del Golfo) è stato un conflitto bellico iniziato il 20 marzo 2003 con l'invasione dell'Iraq da parte di una coalizione multinazionale guidata dagli Stati Uniti d'America, e terminato il 18 dicembre 2011 col passaggio definitivo di tutti i poteri alle autorità irachene insediate dall'esercito americano su delega governativa statunitense. L'obiettivo principale dell'invasione era la deposizione di Saddam Hussein, già da tempo visto con ostilità dagli Stati Uniti per vari motivi: timori (poi rivelatisi infondati) su un suo ipotetico tentativo di dotarsi di armi di distruzione di massa, il suo presunto appoggio al terrorismo islamista, il volersi appropriare delle ricchezze petrolifere e l'oppressione dei cittadini iracheni da parte di una dittatura sanguinaria. Questo obiettivo di invadere l'Iraq fu raggiunto rapidamente: il 15 aprile 2003 tutte le principali città erano nelle mani della coalizione, e il 1º maggio il presidente statunitense George W. Bush proclamò concluse le operazioni militari su larga scala. Tuttavia il conflitto si tramutò abbastanza presto in una resistenza e in una guerra di liberazione dalle truppe straniere, considerate invasori da molti gruppi armati arabi sunniti e sciiti, per sfociare infine in una guerra civile fra le varie fazioni, causata da una squilibrata gestione del potere (che agevolò le componenti sciite maggioritarie). I costi umani della guerra non sono ben definibili, e sono spesso oggetto di dibattito. Più in generale, il bilancio dell'intera guerra risulta difficile in quanto, a fronte della deposizione di Saddam e dell'instaurazione di una democrazia formale, si è avuto un netto aumento delle violenze settarie in Iraq, una penetrazione di al-Qāʿida nel Paese e, in generale, un calo della sicurezza dei cittadini. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 22 maggio 2003 approvò la Risoluzione n. 1483 con la quale sollecitava la Comunità Internazionale a contribuire alla stabilità ed alla sicurezza del Paese iracheno. Il 15 luglio 2003 iniziò la missione italiana denominata «Antica Babilonia» alle dipendenze delle forze britanniche nel sud del Paese nella regione di Dhi Qar. Il 16 ottobre 2003, il Consiglio di Sicurezza approvò all'unanimità, ai sensi del capitolo VII dello Statuto delle Nazioni Unite, la risoluzione nº 1511 del 16 ottobre 2003 sull'Iraq che gettava le basi per una partecipazione internazionale e delle Nazioni Unite alla ricostruzione politica ed economica dell'Iraq e al mantenimento della sicurezza. Fin da prima dell'inizio della guerra, l'ipotesi di un'invasione dell'Iraq scatenò malumori in tutto il mondo, contrapponendo chi la riteneva necessaria e chi la considerava un crimine ingiustificabile. Oltre all'opinione pubblica, le polemiche si svilupparono anche sul piano internazionale: in Europa, la Francia e la Germania si opposero fin dall'inizio all'intervento, mentre Italia e Gran Bretagna offrirono (con modalità e tempistiche differenti) il loro supporto politico e militare. L'Italia, dislocò i suoi reparti nel sud del Paese, con base principale a Nāṣiriya, sotto la guida inglese. Questa partecipazione suscitò forti polemiche. La guerra è proseguita a fasi alterne durante l'occupazione e anche dopo il ritiro americano nel 2011 fino a culminare nel 2014 in una nuova guerra civile in Iraq che ha portato alla creazione dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante.
Il Gruppo Intervento Speciale (GIS) è un reparto d'élite dell'Arma dei Carabinieri, qualificato come Forza speciale (TIER1) delle forze armate italiane, insieme al Col Moschin dell'Esercito, al Gruppo Operativo Incursori del ComSubIn della Marina e al Nucleo operativo centrale di sicurezza della Polizia di Stato. Il GIS ha una duplice natura: nato nel 1978 come unità d'élite delle forze dell'ordine (teste di cuoio), dal 2000 il reparto ha operato e opera in diversi teatri di guerra (Balcani, Afghanistan, Iraq, Corno d'Africa, ecc.) nonché in tutti i paesi dove le sedi diplomatiche italiane si trovano più a rischio, e nel 2004 è stata validata come unità delle forze speciali italiane, predisposta per ogni tipo di operazione speciale ad alto rischio nei teatri internazionali. Il GIS è inquadrato nella seconda Brigata mobile carabinieri e dipende operativamente dal Comando interforze per le operazioni delle forze speciali. I suoi componenti, a differenza delle altre forze speciali italiane, oltre alla qualifica di incursore, hanno anche quella di agente di pubblica sicurezza.
La battaglia di Mosul (2016-2017) (arabo: معركة الموصل, Ma'rakat al-Mawṣil; curdo: شەڕی مووسڵ, Şeriy Mûsil) è stata un'importante campagna militare lanciata dalle forze del governo iracheno e milizie alleate, il Governo Regionale del Kurdistan, e forze internazionali per riconquistare la città di Mosul sottraendola allo Stato Islamico del Levante (ISIS-ISIL), che aveva preso la città nel giugno 2014. Nel corso dell'intervento militare contro l'ISIS, forze irachene e peshmerga avevano già infruttuosamente tentato di riprendere la città nel 2015 e nel 2016, sia pure con limitati recuperi di territorio. L'offensiva, soprannominata Operazione "Arriviamo, Ninive" (arabo: قادمون يا نينوى ; Qadimun Ya Naynawa), iniziò il 16 ottobre 2016, con l'assedio alle zone controllate dall'ISIS nel Governatorato di Ninive attorno a Mosul, e continuò con le truppe irachene e i combattenti peshmerga che impegnavano l'ISIS su tre fronti fuori Mosul, spostandosi di villaggio in villaggio nelle vicinanze, con il più grande dispiegamento di forze irachene dopo l'invasione dell'Iraq del 2003.All'alba del 1 novembre 2016 le forze speciali irachene entrarono in città da est. Incontrando un'aspra resistenza, l'avanzata governativa in città fu rallentata da elaborate difese e dalla presenza di civili, ma il premier iracheno dichiarò avvenuta la "totale liberazione della parte est di Mosul" il 24 gennaio 2017.Il 9 luglio 2017 il Primo ministro iracheno arrivò a Mosul per annunciare la vittoria sull'ISIS, e la dichiarazione formalmente fu rilasciata il 10 luglio. Ciononostante, ci furono ancora duri scontri in una sacca di resistenza dell'ISIS nella città vecchia, per almeno altre due settimane. È stato stimato che rimuovere gli ordigni inesplosi da Mosul e ricostruire la città nei successivi 5 anni costerà 50 miliardi di dollari (in valuta del 2017), e il ripristino della sola città vecchia di Mosul richiederà circa 1 miliardo di dollari.La battaglia di Mosul fu concomitante con la battaglia di Sirte (2016) in Libia, e con la campagna di Raqqa (2016-2017) condotta dalle Forze Democratiche Siriane contro la capitale e roccaforte dell'ISIS in Siria.
Questa lista è suscettibile di variazioni e potrebbe non essere completa o aggiornata. Di seguito un elenco dei principali attacchi terroristici compiuti dall'ISIS nel mondo.
Le arpe e le lire di Ur sono un gruppo di strumenti musicali a corda risalenti a circa 2.500 anni prima di Cristo e rinvenuti nel 1929 durante gli scavi condotti nell'antica città sumerica di Ur, nell'odierno Iraq, dall'archeologo statunitense Leonard Woolley Si tratta dei più antichi cordofoni di cui si abbia testimonianza.Gli strumenti, ricostruiti, sono conservati in tre diversi musei, il museo nazionale iracheno di Baghdad, il British Museum di Londra e lo University of Pennsylvania Museum of Archaeology and Anthropology.