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La poesia lirica (Lyrica) è la definizione generale di un genere letterario della poesia che esprime in modo soggettivo il sentimento del poeta ed attraversa epoche e luoghi vastissimi. La parola lirica deriva dalla parola greca λυρική (lyrikē, sottinteso poiesis, "(poesia) che si accompagna con la lira").
La poesia (dal greco ποίησις, poiesis, con il significato di "creazione") è una forma d'arte che crea, con la scelta e l'accostamento di parole secondo particolari leggi metriche, un componimento fatto di frasi dette versi, in cui il significato semantico si lega al suono musicale dei fonemi. La poesia ha quindi in sé alcune qualità della musica e riesce a trasmettere concetti e stati d'animo in maniera più evocativa e potente di quanto faccia la prosa, in cui le parole non sottostanno alla metrica. La lingua nella poesia ha una doppia funzione: - Vettore di significati - con contenuti sia informativi sia emotivi; - Vettore di suoni. Per svolgere efficacemente questa duplice funzione, la sintassi e l'ortografia possono subire variazioni rispetto alle norme dell'Italiano neostandard (le cosiddette licenze poetiche) se ciò è funzionale (non solo esteticamente) ai fini della comunicazione del messaggio. A questi due aspetti della poesia se ne aggiunge un terzo quando una poesia, anziché essere letta direttamente, è ascoltata: con il proprio linguaggio del corpo e il modo di leggere, il lettore interpreta il testo, aggiungendo la dimensione teatrale della dizione e della recitazione. Nel mondo antico - ed anche in molte culture odierne - poesia e musica sono spesso unite, come accade anche nei Kunstlieder tedeschi, poesie d'autore sotto forma di canzoni accompagnate da musiche appositamente composte. Queste strette commistioni fra significato e suono rendono estremamente difficile tradurre una poesia in lingue diverse dall'originale, perché il suono e il ritmo originali vanno irrimediabilmente persi e devono essere sostituiti da un adattamento nella nuova lingua, che in genere è solo un'approssimazione dell'originale. Queste particolari criticità insite nella traduzione poetica determinano spesso un ampliamento del ruolo e delle competenze del traduttore anche in relazione alla progettualità e al lavoro editoriali nell'allestimento di raccolte e collane di poesia tradotta.
San Martino è una poesia di Giosuè Carducci. Fa parte della raccolta Rime nuove del 1887, che raccoglie liriche scritte dal 1861 al 1887. «L'autografo reca il titolo Autunno e in calce la data "8 decembre 1883: finito ore 3 pomeridiane"». La poesia, con il titolo San Martino (in maremma pisana), fu pubblicata per la prima volta nel supplemento Natale e capo d'anno dell'«Illustrazione Italiana» del dicembre 1883. È inserita nel volume III dell'edizione nazionale delle Opere.Due liriche di Ippolito Nievo, composte nello stesso metro di quella del Carducci e pubblicate venticinque anni prima nel 1858, contengono alcune parole e immagini (pensier, rosseggiar, vespro, mar, nebbie, colli, sàle) presenti anche in San Martino. Ciò ha indotto un critico ad avanzare l'ipotesi che Carducci, che aveva viaggiato in Toscana dal 17 al 26 settembre 1883 diretto a Roma e che era tornato a Bologna alla fine di ottobre, si sia ispirato proprio alle poesie di Nievo, trasfigurandole secondo la sua sensibilità.
La poesia bucolica è un genere di poesia pastorale, la cui origine viene fatta risalire al poeta greco Teocrito. Nell'antichità riscosse notevole successo, tanto che si occupò di questo genere il poeta latino Virgilio. In epoca moderna la poesia bucolica è stata il tramite per la creazione di un luogo immaginario abitato da pastori felici dediti alla poesia, chiamato Arcadia. Esempi moderni di poesia pastorale sono l'Aminta di Torquato Tasso e l'Arcadia di Jacopo Sannazaro.
Stanley Williams, detto Tookie (New Orleans, 29 dicembre 1953 – San Quintino, 13 dicembre 2005), è stato un criminale, attivista e scrittore statunitense. È stato il fondatore, insieme a Raymond Washington, dei Crips, una delle bande di strada di Los Angeles (California) più celebri e famigerate. Mentre stava nel "braccio della morte" Williams divenne un attivista contro le gang, scrivendo libri indirizzati ai ragazzi di strada, come era stato lui in gioventù. Pochi giorni prima dell'esecuzione, il Governatore della California Arnold Schwarzenegger rifiutò di concedere la grazia che rappresentava l'ultima speranza per Williams. Sulla travagliata vita di Williams è stato girato un film biografico nel 2004, con protagonista Jamie Foxx, intitolato Redemption: The Stan Tookie Williams Story.
Le Prose nelle quali si ragiona della volgar lingua, più conosciute come Prose della volgar lingua (titolo completo, Prose nelle quali si ragiona della volgar lingua scritte al cardinale de Medici che poi è stato creato a sommo pontefice et detto papa Clemente settimo divise in tre libri), sono un trattato di Pietro Bembo, pubblicato nel 1525. Le Prose costituiscono un momento fondamentale nella questione della lingua: l'idea di base espressa in esse è che, per la scrittura di opere letterarie, gli italiani debbano prendere come modello due grandi autori trecenteschi, Francesco Petrarca per la poesia e Giovanni Boccaccio per la prosa. A livello storico il trattato può essere considerato come uno dei primi tentativi di storia letteraria italiana. L'opera si fonda sulla cancellazione della tradizione più recente; pur conoscendo perfettamente la letteratura del suo tempo, Bembo non prende nessun esempio da questa, anche se menziona alcuni poeti quattrocenteschi e in particolare Lorenzo de' Medici (I,1), padre del suo interlocutore Giuliano de' Medici duca di Nemours, e i veneziani Niccolò Cosmico e Leonardo Giustinian (I, 15; questi ultimi soprattutto per rilevare l'inferiorità della tradizione veneta rispetto a quella toscana).
Lo scrittore irlandese Oscar Wilde fu tra le persone più note che furono detenute nel carcere di Reading Gaol (che accoglieva in quel periodo 170 carcerati, di cui 13 di sesso femminile). La prigionia di Wilde, in seguito alla condanna subita per il processo per sodomia che tanto scandalo aveva suscitato in Inghilterra, durò dal novembre 1895 al maggio 1897. Durante la detenzione Wilde scrisse il De profundis e la The Ballad of Reading Gaol, un racconto basato sulla sua dolorosa esperienza di prigionia. Wilde passò parte del tempo nella prigione collaborando al funzionamento della biblioteca.
Con materia di Bretagna, definita anche ciclo bretone, o ciclo arturiano, in virtù del suo eponimo, s'indica l'insieme delle leggende sui Celti e la storia mitologica delle Isole britanniche e della Bretagna, in particolar modo quelle riguardanti re Artù e i suoi cavalieri della Tavola Rotonda. Oggi la materia di Bretagna viene considerata come una delle più famose saghe mai esistite, che hanno contribuito all'immaginario classico medievale, e come uno dei più grandi precursori del genere letterario che oggi conosciamo come Fantasy.
La ballata del carcere di Reading (in inglese The Ballad of Reading Gaol) è un celebre componimento poetico di Oscar Wilde, scritto dopo la sua scarcerazione il 19 maggio 1897 dalla prigione di Reading e pubblicato nel 1898 da Leonard Smithers, unico editore inglese disposto ad avere contatti con Wilde (ma le prime edizioni non portano il nome dell'autore). La poesia fu scritta durante la permanenza di Oscar Wilde a Berneval-le-Grand, Francia, in un piccolo hotel chiamato chalet Bourgeat, che fu distrutto definitivamente con i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Rimane una targa descrittiva a ricordo.