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Ippolito de' Medici

Ippolito di Giuliano de' Medici (Urbino, marzo 1511 – Firenze, 10 agosto 1535), unico figlio, per di più illegittimo, di Giuliano de' Medici, duca di Nemours, fu un cardinale e un arcivescovo italiano, che governò come "capo della città" di Firenze fino alla "terza cacciata dei Medici" nel 1527 e che partecipò alla spedizione dell'imperatore Carlo V d'Asburgo contro i Turchi del 1532. Bello d'aspetto e ricco d'ingegno e di cultura, autore di rime, traduttore in versi sciolti del II libro dell'Eneide, che dedicò all'amica Giulia Gonzaga, irrequieto, ambizioso, circondato di poeti, di eruditi, di artisti, di musici, ma anche "de bravi et sbricchi" questo "diavolo matto" fu tra le più bizzarre figure della sua epoca.

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