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Johnny Guitar è un film western del 1954 diretto da Nicholas Ray. Il film è ricordato anche per il motivo conduttore omonimo, scritto da Victor Young e Peggy Lee e interpretato dalla stessa Peggy Lee.
Francis Scott Key Fitzgerald (Saint Paul, 24 settembre 1896 Los Angeles, 21 dicembre 1940) stato uno scrittore e sceneggiatore statunitense, autore di romanzi e racconti. considerato uno fra i maggiori autori dell'Et del jazz e, per la sua opera complessiva, del XX secolo.
Dario Zanelli (Bologna, 23 settembre 1922 – Bologna, 10 maggio 2000) è stato un giornalista e critico cinematografico italiano.
Dan Duryea (White Plains, 23 gennaio 1907 – Hollywood, 7 giugno 1968) è stato un attore statunitense.
A partire dagli anni trenta del Novecento si sviluppò a Hollywood un modo di fare cinema con una serie di regole che privilegiassero l'azione e i dialoghi all'insegna della chiarezza e dell'illusione di realtà che veniva servita allo spettatore: il cinema classico. Le autoregolamentazioni (come il Codice Hays), le meccaniche di produzione e gli ingenti sforzi economici avevano imbrigliato la figura del regista limitando i suoi impulsi creativi e legando la messa in scena più a un lavoro corale, di più maestranze (sceneggiatori, registi, direttori della fotografia, montatori, attori, produttori) in una rigida divisione del lavoro, dove il regista (director) era solo colui che "dirigeva" gli attori sul set. Nonostante ciò non mancarono le eccezioni, anzi alcuni autori godettero di una certa libertà di trasgressione rispetto allo studio system. Essenzialmente si trattò di tre indiscussi maestri della regia: John Ford, Orson Welles e Alfred Hitchcock. Ad essi vanno aggiunti alcuni registi europei emigrati a Hollywood, che costruitrono una sorta di "lingua franca" piuttosto originale rispetto alle regole, come Fritz Lang, Friedrich Wilhelm Murnau, Victor Sjöström e Josef von Sternberg.
Anthony Quinn, nome d'arte di Antonio Rodolfo Quinn-Oaxaca (Chihuahua, 21 aprile 1915 – Bristol, 3 giugno 2001), è stato un attore messicano naturalizzato statunitense. Caratterista dal fisico imponente e dai lineamenti rudi, nell'arco di una carriera lunga oltre 60 anni deve la sua notorietà all'interpretazione di personaggi "improntati a una virilità brutale ed elementare". Ha lavorato in numerosi film di successo sia a Hollywood che a Cinecittà, ottenendo due premi Oscar come miglior attore non protagonista: nel 1953 per l'interpretazione di Eufemio Zapata, fratello del rivoluzionario messicano Emiliano Zapata nel film Viva Zapata! (regia di Elia Kazan, con Marlon Brando), e nel 1957 per l'interpretazione del pittore Paul Gauguin in Brama di vivere, per la regia di Vincente Minnelli. Oltre ai due film per cui si aggiudicò l'Oscar, vanno ricordate celebri pellicole girate tra gli anni cinquanta e sessanta, in cui venne diretto da registi come Federico Fellini in La strada (1954), al fianco di Giulietta Masina, Nicholas Ray in Ombre bianche (1959) e David Lean in Lawrence d'Arabia (1962), ma il suo ruolo più noto è indubbiamente quello del protagonista di Zorba il greco (1964), di Michael Cacoyannis, una delle due candidature all'Oscar come miglior attore protagonista, dopo Selvaggio è il vento (1958). L'ultima sua notevole interpretazione, in una carriera che dagli anni settanta lo vide interprete in ruoli stereotipati e produzioni televisive di medio livello, è con Spike Lee in Jungle Fever (1991).
American Beauty è un film del 1999 scritto da Alan Ball e diretto da Sam Mendes, vincitore di numerosi riconoscimenti: cinque Premi Oscar, tre Golden Globe e ben sei Bafta nel 2000. La pellicola narra i turbamenti e le ossessioni generati da una adolescente su un impiegato di mezza età, interpretato da Kevin Spacey, specchio del padre di famiglia medio dell'America contemporanea. Il film è stato descritto dalla critica cinematografica come una satira sugli obiettivi e sul concetto stesso di bellezza del ceto medio americano; tali analisi riscontrano nel lavoro di Mendes anche un approfondito sviluppo dell'amore romantico e di quello paterno, della sessualità, della bellezza, del materialismo, della catarsi dalle proprie preoccupazioni e del riscatto personale. Uscito nelle sale del Nord America il 15 settembre 1999, American Beauty venne positivamente accolto sia dalla critica sia dal pubblico; fu il film con le recensioni migliori di tutto il 1999 e incassò oltre 350 milioni di dollari nel mondo. Durante la notte degli Oscar del 2000, la pellicola, precedentemente candidata in otto categorie, conseguì il prestigioso riconoscimento in cinque categorie: miglior film, miglior regia (Sam Mendes), miglior attore protagonista (Kevin Spacey), migliore sceneggiatura originale (Alan Ball) e migliore fotografia (Conrad Hall).