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La cinematografia, nella sua storia, ha attraversato diverse fasi e periodi, che l'hanno portata dai primi rudimentali "esperimenti" dei fratelli Lumière ai moderni film digitali, ricchi di effetti speciali realizzati principalmente con la grafica computerizzata.
Michael David Rapaport (New York, 20 marzo 1970) è un attore e cabarettista statunitense.
Linda Darnell, pseudonimo di Monetta Eloyse Darnell (Dallas, 16 ottobre 1923 – Chicago, 10 aprile 1965), è stata un'attrice statunitense, star del cinema hollywoodiano fra gli anni quaranta e gli anni cinquanta. Debuttò nel mondo del cinema nel 1939, appena sedicenne, con un ruolo di rilievo nel film Hotel for Women. Interpretò ruoli da protagonista in numerose pellicole di successo, sotto la direzione di alcuni fra i più famosi cineasti, fra i quali Joseph L. Mankiewicz, René Clair, Rouben Mamoulian, Otto Preminger, John Ford, Henry Hathaway, Henry King, Preston Sturges e Douglas Sirk. Lavorò anche in Italia alla metà degli anni cinquanta nei film Donne proibite (1954), con Valentina Cortese, Giulietta Masina e Anthony Quinn, e Gli ultimi cinque minuti (1955), a fianco di Vittorio De Sica e Rossano Brazzi, entrambi diretti dal produttore e regista Giuseppe Amato. Morì tragicamente nel 1965, all'età di soli quarantuno anni, nell'incendio della propria abitazione. Il suo nome è inscritto fra quello delle celebrità della Hollywood Walk of Fame, ed è sepolta all'Union Hill Cemetery di Chester County, in Pennsylvania.
James Byron Dean (Marion, 8 febbraio 1931 – Cholame, 30 settembre 1955) è stato un attore statunitense. L'importanza di Dean come icona culturale si riassume perfettamente nel titolo del suo film più celebre: Gioventù bruciata, in inglese Rebel Without a Cause, letteralmente "ribelle senza motivo", nel quale ricopre il ruolo del problematico ribelle adolescente Jim Stark. La sua estrema popolarità trova le sue radici in soli tre film, gli unici di cui è protagonista. La sua fama ha raggiunto i paesi di tutto il mondo, preservata intatta dalla prematura morte, avvenuta a soli 24 anni a causa di un incidente stradale. Viene ricordato come un seguace della filosofia del carpe diem e spesso come la quintessenza stessa della gioventù statunitense, avendo alimentato la figura del "bello e dannato". Sebbene sia spesso considerato un personaggio la cui fama va ben al di là delle sue qualità di attore, già prima della morte la critica parlava positivamente delle sue interpretazioni. È stato il primo attore ad aver ottenuto una candidatura postuma al Premio Oscar, per il suo ruolo nel film La valle dell'Eden. A Dean fu conferito il Golden Globe per il miglior attore nel 1956 (postumo). Ottenne inoltre una candidatura all'Oscar al miglior attore per il film Il Gigante sempre postumo nel 1956. L'American Film Institute ha inserito Dean al diciottesimo posto tra le più grandi star della storia del cinema.
Con il termine innatismo, in filosofia, ci si riferisce a qualsiasi teoria gnoseologica che sostenga che una persona abbia delle conoscenze già al momento della nascita, ovvero che vi siano nozioni e concetti che non vengono appresi tramite l'esperienza. Per innatismo s'intende anche l'esistenza nella mente di un metodo con regole di conoscenza preesistenti ogni esperienza (ad esempio: innatismo cartesiano) . La psicologia teorizza infatti che la mente possieda per ereditarietà o per evoluzione istinti e funzioni che precedono l'esperienza.
Il termine inconscio (Unbewusstes in tedesco) indica genericamente tutte le attività mentali che non sono presenti alla coscienza di un individuo. In senso più specifico, rappresenta quella dimensione psichica contenente pensieri, emozioni, istinti, rappresentazioni, modelli comportamentali, spesso alla base dell'agire umano, ma di cui il soggetto non è consapevole.
Dan Duryea (White Plains, 23 gennaio 1907 – Hollywood, 7 giugno 1968) è stato un attore statunitense.
Barbara Steele (Birkenhead, 29 dicembre 1937) è un'attrice britannica.
A partire dagli anni trenta del Novecento si sviluppò a Hollywood un modo di fare cinema con una serie di regole che privilegiassero l'azione e i dialoghi all'insegna della chiarezza e dell'illusione di realtà che veniva servita allo spettatore: il cinema classico. Le autoregolamentazioni (come il Codice Hays), le meccaniche di produzione e gli ingenti sforzi economici avevano imbrigliato la figura del regista limitando i suoi impulsi creativi e legando la messa in scena più a un lavoro corale, di più maestranze (sceneggiatori, registi, direttori della fotografia, montatori, attori, produttori) in una rigida divisione del lavoro, dove il regista (director) era solo colui che "dirigeva" gli attori sul set. Nonostante ciò non mancarono le eccezioni, anzi alcuni autori godettero di una certa libertà di trasgressione rispetto allo studio system. Essenzialmente si trattò di tre indiscussi maestri della regia: John Ford, Orson Welles e Alfred Hitchcock. Ad essi vanno aggiunti alcuni registi europei emigrati a Hollywood, che costruitrono una sorta di "lingua franca" piuttosto originale rispetto alle regole, come Fritz Lang, Friedrich Wilhelm Murnau, Victor Sjöström e Josef von Sternberg.