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Tommaso Landolfi (Pico, 9 agosto 1908 – Ronciglione, 8 luglio 1979) è stato uno scrittore, poeta, traduttore e glottoteta italiano. Anche se poco noto al grande pubblico, complice la lingua estremamente ricercata e barocca e la prosa caratterizzata da uno spiccato sperimentalismo per certi versi assimilabile alla poetica del Surrealismo, ma anche una sua certa distanza dalle tendenze letterarie italiane, sia prima, sia dopo la seconda guerra mondiale, è considerato uno degli scrittori italiani di maggior rilievo del Novecento.I suoi racconti, secondo Arnaldo Bocelli, "sono, propriamente, fantasie, composizioni, capricci in senso tra musicale e pittorico, nei quali l'estro, l'umore si accompagnano ad una strenua casistica e i motivi lirici nascono da una riflessione critica del reale, da un gusto formatosi all'incrocio di diverse letterature".
La locuzione rivoluzione italiana è stata più volte impiegata da alcuni storici e scrittori del XIX e XX secolo per indicare diversi periodi di cambiamento degli assetti di potere nella penisola italiana, tra cui anche l'unità. Il significato della locuzione non è univoco e a tutt'oggi non è pacificamente condiviso ne come attribuzione ad uno determinato evento temporale ne come accezione positiva o negativa dell'evento individuato.
Maria Idolina Landolfi (Roma, 19 maggio 1958 – Firenze, 27 giugno 2008) è stata una scrittrice, traduttrice e critica letteraria italiana, figlia dello scrittore Tommaso Landolfi e principale curatrice delle sue opere.
Curzio Malaparte, nome d'arte di Curt Erich Suckert (Prato, 9 giugno 1898 – Roma, 19 luglio 1957), è stato uno scrittore, giornalista, militare, poeta e saggista italiano, nonché diplomatico, agente segreto, sceneggiatore, inviato speciale e regista cinematografico, una delle figure centrali dell'espressionismo letterario in Italia e del neorealismo. È particolarmente noto, soprattutto all'estero, per i suoi romanzi Kaputt e La pelle, opere a sfondo autobiografico basate sulla sua esperienza di giornalista e ufficiale durante la seconda guerra mondiale, e Maledetti toscani. Scrittore dallo stile realistico e «immaginifico», definito come «cinico e compassionevole» al tempo stesso e talvolta avvicinato alle tematiche e allo stile espressionista crudo di Louis-Ferdinand Céline, come intellettuale fu dapprima un sostenitore del fascismo, poi una voce critica e un oppositore dello stesso. Caratteristica della sua letteratura è la mescolanza di fatti reali - lo scrittore è stato infatti avvicinato alla corrente del neorealismo -, spesso autobiografici, ad altri immaginari, talvolta esagerati in maniera voluta e consapevole, fino al farsesco, specialmente quando deve denunciare le atrocità della seconda guerra mondiale.Interventista e volontario nella Grande Guerra, ammiratore di Mussolini e "fascista della prima ora", partecipò alla marcia su Roma e fu attivo nelle posizioni di fascismo di sinistra intransigente, sostenendo la cosiddetta rivoluzione fascista; allontanatosi gradualmente dal regime (venne anche mandato al confino, da cui uscì grazie all'amicizia con Galeazzo Ciano, genero del Duce), dopo l'8 settembre 1943 si arruolò nell'Esercito Cobelligerante Italiano del Regno d'Italia e collaborò con gli Alleati (cui pure non risparmiò pesanti critiche) nel Counter Intelligence Corps nella lotta contro i nazisti e i fascisti della RSI, a cui non aderì. Prima anticomunista, nel secondo dopoguerra si avvicinò al Partito Comunista Italiano, grazie all'interessamento di Palmiro Togliatti che lo assunse come cronista, sebbene molti dubitassero della effettiva sua adesione, o avvicinamento, al PCI (e contemporaneamente al Partito Repubblicano Italiano, a cui già aderiva da giovanissimo, al quale si iscrisse poco prima di morire). Morì dopo essersi convertito in punto di morte alla Chiesa cattolica, assistito dai sacerdoti padre Cappello e padre Rotondi, secondo le testimonianze di questi.Lo pseudonimo, che usò dal 1925, fu da lui ideato come umoristica paronomasia basata sul cognome "Bonaparte". Si soprannominò e venne soprannominato l'"Arcitaliano", per avere racchiuso nella sua complessa e contraddittoria personalità molti difetti e pregi degli italiani.
La «Biblioteca Adelphi», una delle principali collane dell'editore Adelphi e guidata da Roberto Calasso, fu fondata nel 1965 a Milano da Luciano Foà e Roberto Olivetti con l'uscita di L'altra parte di Alfred Kubin. Con una media di un titolo al mese, ha pubblicato oltre 700 volumi di vario genere, di cui solo un centinaio di scrittori italiani. Gli altri volumi sono prevalentemente traduzioni di opere scritte in oltre 30 lingue straniere e l’importazione in Italia di tali testi e autori si deve maggiormente all'editore. Adelphi è stata in grado di introdurre nomi poco noti nel panorama mondiale, rivelatisi poi di grande influenza sulla cultura contemporanea. La Biblioteca Adelphi si contraddistingue per un carattere di apertura totale verso tutti i generi, verso ogni specie di autore, dal giovane e ignoto scrittore vivente fino all'autore anonimo, oscuro e remoto perché pubblicare “libri unici” all’interno di una collana serve a dar loro un supporto che li tenga insieme pur nelle loro disparate fisionomie. Romanzi, saggi, autobiografie, opere teatrali vengono scelti secondo un fondamentale criterio: la profondità dell'esperienza da cui nascono e di cui sono viva testimonianza. I libri della collana Biblioteca Adelphi si distinguono inoltre per il loro aspetto. Si presentano con una copertina di carta opaca con colori che esplorano le varie gamme di toni intermedi; la scritta ‘Biblioteca Adelphi’ è posta su una striscia superiore nera e sottostante ad essa si trova una cornice che introduce un elemento essenziale: l'immagine, ovvero l'equivalente del testo in una singola figura.
Benedetti italiani è una raccolta postuma di scritti, in forma assai ben abbozzata, di Curzio Malaparte, edita a cura di Enrico Falqui nel 1961. L'autore aveva più volte manifestato l'intenzione di scrivere questo libro, forse "risarcitorio", forse scritto con "la stessa penna" con la quale destinava la sua Villa Malaparte ai cinesi. La raccolta "stempera" il clima di Maledetti toscani.