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Un secchio è un contenitore cilindrico o, più frequentemente, a forma di cono tronco con un'apertura in alto e un fondo piatto, di solito attaccato a un manico semicircolare. I secchi sono stati usati fin dall'antichità, soprattutto per trasportare acqua da una sorgente o da un pozzo verso recipienti permanenti come i barili. I secchi possono essere usati anche per trasportare vernici, sabbia e alimenti. Nelle fattorie sono utilizzati per dare da mangiare a cavalli e mucche e per raccogliere frutta come le mele. Nella pesca vengono utilizzati per reperire acqua di mare o mantenervi il pesce vivo. Un tempo costruito in legno, poi in metallo, rame o lamiera stagnata, oggi è in plastica. Esistono secchi piegabili fatti con tela cerata per dare acqua e cibo ai cavalli mentre si è in viaggio.
La secchia rapita un poema in ottave di argomento eroicomico, scritto da Alessandro Tassoni. Una prima stesura del 1614, ma venne pubblicato a Parigi solo nel 1622. Superati i controlli e le censure della Congregazione dell'Indice dei libri proibiti della Chiesa cattolica, con un testo emendato in pochissimi punti dallo stesso Urbano VIII Barberini, il Tassoni fece stampare nel 1624 la prima edizione a proprio nome dell'opera (precedentemente pubblicata sotto lo pseudonimo di Aldrovinci Melisone). La versione definitiva fu stampata a Venezia nel 1630.
La Batracomiomachia (in greco antico: Βατραχομυομαχία, "La battaglia delle rane e dei topi") è un poemetto giocoso di 303 versi, parodia dell'epica eroica, nel quale si narra una guerra combattuta tra topi e rane. La parola è infatti costruita con le tre parole greche: βάτραχος batrachos (rana), μῦς mys (topo) e μάχη mache (battaglia).
Alessandro Tassoni (Modena, 28 settembre 1565 – Modena, 25 aprile 1635) è stato uno scrittore e poeta italiano.