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Le nevi del Kilimangiaro (Les Neiges du Kilimandjaro) è un film del 2011 diretto da Robert Guédiguian. La canzone del 1966 che accompagna il film, a cui dà anche il titolo, è interpretata da Pascal Danel. Il soggetto, sceneggiato da Guédiguian e Jean-Louis Milesi, è ispirato al poema Les pauvres gens di Victor Hugo. Il film è stato presentato nella sezione Un Certain Regard del 64º Festival di Cannes.
Il Kilimangiaro o Chilimangiaro (in inglese e in swahili Kilimanjaro), con i suoi tre coni vulcanici Kibo, Mawenzi e Shira, è uno stratovulcano in fase di quiescenza, situato nella Tanzania nordorientale. Con i suoi 5895 metri s.l.m. è il monte più alto del continente africano, la montagna singola più alta del mondo e uno dei vulcani più alti del pianeta oltre ad essere una delle Sette cime del pianeta.
Sessanta racconti è una raccolta di racconti di Dino Buzzati edita nel 1958.
I sette messaggeri è la prima raccolta di racconti di Dino Buzzati, pubblicata nel 1942. Parte di questi racconti sono stati poi raccolti in Sessanta racconti e ne La boutique del mistero.
Gli Ienidi (Hyaenidae, dal greco ὕαινα, hýaina) sono una famiglia di mammiferi carnivori feliformi. Con appena quattro specie attuali (a loro volta classificate in quattro generi monospecifici), sono una delle più piccole famiglie dell'ordine dei Carnivori, nonché dell'intera classe dei Mammiferi. Nonostante il loro basso grado di diversità, le iene costituiscono una componente fondamentale della maggior parte degli ecosistemi africani. Sebbene dal punto di vista filogenetico siano più strettamente imparentate con i felini e i viverridi, e appartengano pertanto al sottordine dei feliformi, da quelli comportamentale e morfologico le iene sono più simili ai canidi, con i quali condividono alcuni aspetti di convergenza evolutiva: sia le iene che i canidi non sono creature arboricole, bensì veloci predatori che catturano le loro prede utilizzando i denti piuttosto che gli artigli. Entrambi i gruppi di animali divorano rapidamente le prede uccise e possono anche conservarle e le loro zampe callose e dotati di grandi artigli smussati e non retrattili sono perfette per correre e cambiare rapidamente direzione. Tuttavia, alcune abitudini delle iene, come la pulizia del corpo, la marcatura del territorio, il comportamento defecatorio, l'accoppiamento e le cure parentali, sono quelle proprie degli altri feliformi. Le iene maculate possono uccidere fino al 95% delle prede di cui si nutrono, mentre le iene striate sono per lo più spazzine. Generalmente, nonostante la loro reputazione nella cultura popolare di creature codarde, le iene riescono ad allontanare anche predatori più grandi, come i leoni, dalle loro prede. Hanno abitudini prevalentemente notturne, ma talvolta si avventurano fuori dalle loro tane nelle prime ore del mattino. Ad eccezione della iena maculata, creatura estremamente sociale, le iene conducono generalmente un'esistenza solitaria, sebbene possano vivere in gruppi familiari o radunarsi in prossimità di una preda uccisa. Le iene comparvero per la prima volta in Eurasia durante il Miocene a partire da antenati simili ai viverridi, e si diversificarono in due gruppi distinti: uno formato da agili creature dalla struttura leggera, simili a cani, e uno costituito da robuste spaccaossa. Anche se in un primo momento, intorno a 15 milioni di anni fa, furono le agili «iene-cane» a prosperare (tanto che una specie riuscì a colonizzare il Nord America), esse si estinsero a seguito di un cambiamento climatico in concomitanza con l'arrivo in Eurasia dei canidi. Di queste «iene-cane» sopravvive oggi il solo protele insettivoro, mentre le iene «spaccaossa» (gruppo al quale appartengono le tre specie attuali, le iene maculate, brune e striate) divennero i leader indiscussi degli spazzini di Eurasia e Africa. Le iene sono protagoniste del folklore e della mitologia delle culture umane che vivono nelle zone in cui questi animali sono presenti. Vengono comunemente considerate creature spaventose e degne di disprezzo. Presso alcune culture, si ritiene che influenzino gli spiriti delle persone, disseppelliscano i cadaveri e razzino bestiame e bambini. Altre culture le associano alla stregoneria e utilizzano pertanto parti del loro corpo nella medicina tradizionale.