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Lo scandalo Watergate, o semplicemente il Watergate, fu uno scandalo politico scoppiato negli Stati Uniti nel 1972, innescato dalla scoperta di alcune intercettazioni illegali effettuate nel quartier generale del Comitato nazionale democratico, da parte di uomini legati al Partito Repubblicano e in particolare al "Comitato per la rielezione" del presidente Richard Nixon.Lo scandalo - che portò alla richiesta di impeachment e alle dimissioni di Richard Nixon - prese il nome dal Watergate, un complesso edilizio di Washington che ospita il Watergate Hotel, l'albergo in cui furono effettuate le intercettazioni che diedero inizio allo scandalo.L'inchiesta giornalistica promossa da due reporter, Bob Woodward e Carl Bernstein, suscitò la crescente attenzione nell'opinione pubblica per la vicenda che, iniziata come modesto reato compiuto da personaggi secondari, crebbe fino a coinvolgere gli uomini più vicini al presidente, lo stesso Nixon e tutto il suo sistema di governo incentrato su attività illegali di controllo e spionaggio interno attuate allo scopo di mantenere il potere.Lo scandalo si sviluppò nel contesto della crisi politico-sociale presente da anni negli Stati Uniti a seguito soprattutto delle vicende della guerra del Vietnam. L'affare Watergate si prolungò con una serie di eventi sempre più clamorosi per circa due anni (1972-1974). Uno dei personaggi più importanti dello scandalo fu il giovane consulente legale della Casa Bianca, John Dean, che in un primo tempo svolse con abilità il compito ricevuto da Nixon di controllare la fuga di notizie e di proteggere il presidente dal coinvolgimento nella vicenda, corrompendo con il denaro i personaggi minori direttamente implicati nei reati, e poi, dopo il famoso colloquio con Nixon del 21 marzo 1973 in cui parlò della presenza di un "cancro dentro la Casa Bianca", temendo di divenire il capro espiatorio dello scandalo, decise di testimoniare davanti alla Commissione del Senato e descrisse con molti dettagli tutti gli aspetti della vicenda, coinvolgendo in pieno anche il presidente. Nixon continuò a resistere a due anni di crescenti difficoltà politiche e di aspri contrasti tra i poteri dello stato, e cercò di minimizzare le sue responsabilità scaricando le colpe su alcuni dei suoi collaboratori più importanti, ma la pubblicazione della registrazione segreta nota come "la pistola fumante" (smoking gun) nell'agosto 1974 da cui si evinceva che il presidente era stato al corrente fin dall'inizio delle attività illegali e aveva sfruttato il suo potere per occultare il coinvolgimento diretto degli uomini della Casa Bianca, portò con sé la prospettiva di un sicuro impeachment. Richard Nixon diede le dimissioni pochi giorni dopo, l'8 agosto 1974. L'affare Watergate costituì il più grande scandalo politico della storia americana ed ebbe vasta eco internazionale. La stessa parola "Watergate" è diventata linguisticamente produttiva nel linguaggio giornalistico americano: il suffisso -gate compare regolarmente (oramai scisso dal suo etimo originario) col significato di "scandalo" in molti neologismi quali Irangate, Whitewatergate, Datagate, Sexgate e altri. L'intricata vicenda ha ispirato il film Tutti gli uomini del presidente.
Dio perdoni la mia pistola è un film del 1969 diretto da Mario Gariazzo e Leopoldo Savona
La battaglia di Iwo Jima (硫黄島の戦い Iōtō no tatakai?) si svolse durante la guerra nel Pacifico nell'omonima isola giapponese tra le forze statunitensi al comando dell'ammiraglio Raymond Spruance e le truppe dell'esercito imperiale giapponese al comando del generale Tadamichi Kuribayashi, coadiuvate da reparti della marina guidati dal contrammiraglio Toshinosuke Ichimaru. Insieme a Okinawa, Iwo Jima rappresentava uno scudo avanzato per le isole metropolitane dell'Impero giapponese che potevano essere coinvolte in uno sbarco degli Alleati: le due posizioni erano perciò presidiate da guarnigioni numerose e bene armate. Anche per gli Stati Uniti, Iwo Jima rivestiva notevole interesse, poiché dagli aeroporti dell'isola sarebbero potute decollare le scorte di caccia ai bombardieri strategici Boeing B-29 Superfortress basati nelle isole Marianne e in Cina, che dal giugno 1944 colpivano le industrie e le infrastrutture giapponesi. I lavori di fortificazione precedenti lo sbarco avevano trasformato l'isola in una vera e propria fortezza che, nonostante i bombardamenti preliminari effettuati dall'8 dicembre 1944, oppose una strenua resistenza alle unità statunitensi, principalmente del Corpo dei Marine, sbarcate il 19 febbraio sotto lo schermo protettivo di una completa supremazia aeronavale. La feroce battaglia si concluse ufficialmente il 26 marzo 1945 con il quasi totale annientamento della guarnigione giapponese e la perdita di oltre 23 000 uomini fra morti e feriti per gli Stati Uniti (unico episodio della campagna di riconquista del Pacifico in cui gli USA soffrirono più perdite dei giapponesi).