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Il Libro delle Lamentazioni (ebraico Qinot, lamenti funebri; greco Θρήνοι, thrénoi, "lamenti"; latino Lamentationes) è un testo contenuto nella Bibbia ebraica (Tanakh) e cristiana. È scritto in ebraico e la redazione del libro è avvenuta in Giudea poco dopo la distruzione di Gerusalemme (587 a.C.). L'autore è stato tradizionalmente identificato col profeta Geremia, ma oggi vi è un generale accordo su due punti: (1) Il libro probabilmente non ha nessuna connessione col profeta Geremia; (2) Il libro è stato scritto per rispondere agli eventi successi alla conquista di Gerusalemme da parte dei Babilonesi nel 586 a.C.È composto da 5 capitoli contenenti vari inni poetici descriventi la desolazione di Gerusalemme distrutta, vista come un castigo divino per i peccati degli Ebrei.
Le Lamentazioni di Geremia, nel testo biblico del Libro delle Lamentazioni, attribuito al profeta Geremia, predicano la necessità di un ritorno alla fedeltà all'alleanza, condannando aspramente le pratiche idolatre, i frequenti soprusi dei forti contro i deboli, l'osservanza ipocrita e superficiale dei rituali.
La lamentazione o lamento è una forma musicale o poetica che esprime dolore, dispiacere o lutto. Molti dei poemi più antichi sono delle lamentazioni e fra le più famose si ricordano le Lamentazioni di Geremia tratte dal Libro delle Lamentazioni facente parte della Bibbia e più precisamente dell'Antico testamento. Lamentazioni sono anche contenute sia nell'Iliade che nell'Odissea di Omero, ma anche nel Veda Indù ed in alcuni testi antichi della Mesopotamia come i Lamenti di Ur o gli ebraici Tanakh.
Geremia (in ebraico יִרְמְיָהוּ Yirməyāhū, che significa "Esaltazione del Signore"; Anatot, Gerusalemme, dopo il 650 a.C. – Egitto, dopo il 586 a.C.), figlio di Helkia (Chelkia) della tribù di Beniamino, fu un profeta biblico, ritenuto autore dell'omonimo Libro e del Libro delle Lamentazioni (cfr. Messia). Questi due libri sono parte della Bibbia e sono riconosciuti da tutti i canoni vetero-testamentari.