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I farmaci antimalarici sono un gruppo di medicinali di utilizzo specifico contro la malaria, utilizzati come cura radicale per combattere direttamente l'infestazione degli agenti patogeni, parassiti del genere plasmodium oppure come prevenzione nella profilassi o chemioprofilassi.
L'epidemia di colera di Italia del 1973 è stata un'epidemia che si verificò nell'ambito della settima pandemia di colera, nelle aree costiere delle regioni Campania, Puglia e Sardegna tra il 20 agosto e il 12 ottobre, quando vennero diagnosticati 278 casi di colera causati dal vibrione del colera, biotipo El Tor (serotipo O1). Quasi tutti i casi coinvolsero gli adulti, con una preponderanza di uomini, e causarono complessivamente 24 decessi.L'improvvisa epidemia, forse causata dal consumo di cozze crude o altri frutti di mare contaminati dal vibrione, causò un grande allarmismo nella popolazione (all'ospedale Cotugno di Napoli vennero ricoverate 911 persone in dieci giorni), ma già pochi giorni dopo l'inizio dell'emergenza venne avviata la più grande operazione di profilassi nel secondo dopoguerra che portò alla vaccinazione di circa un milione di napoletani in appena una settimana, grazie anche all'aiuto dell'impiego delle siringhe a pistola messe a disposizione dalla Sesta Flotta degli Stati Uniti.Sin dai primi giorni, comunque, il veicolo di diffusione fu indicato in una partita di cozze proveniente dalla Tunisia, arrivata prima a Torre del Greco e a Napoli, poi a Bari e a Cagliari, dove si verificarono altri casi. Napoli subì un feroce attacco mediatico da parte di alcuni giornalisti come Alberto Sensini, che, a suo dire, legge nell’epidemia l’avverarsi delle previsioni di Pietro Gobetti su di un «Sud sempre più attratto verso il Medio Oriente della miseria e dell’arretratezza». Tra i giornalisti c’è anche, però, chi avverte che sulla città «il vento della calunnia soffia dal Nord».
L'encefalite virale è un'infiammazione del parenchima cerebrale con conseguente disfunzione neurologica causata da una infezione virale primaria. È il tipo più comune di encefalite e spesso coesiste con la meningite virale. I virus invadono l'ospite al di fuori del sistema nervoso centrale (SNC) e quindi raggiungono il midollo spinale e il cervello per via ematogena o in modo retrogrado risalendo dalle terminazioni nervose.Esiste anche una encefalite "virale" secondaria o postinfettiva dove l'infiammazione del cervello è associabile ad un virus ma è causata da una reazione immuno-mediata al virus, ad un vaccino o un'altra proteina associata all'infezione virale. Questo tipo di encefalite autoimmune per quanto innescata da un virus o da un vaccino non è propriamente una encefalite virale anche se spesso la mima e può essere confusa con l'encefalite virale primaria. In passato a seguito di una infezione virale, l'encefalite autoimmune associata veniva considerata una ricaduta o una recidiva dell'encefalite primaria, come nel caso della coreatetosi conseguente l'encefalite da virus dell'herpers simplex o una complicanza neurologica dell'infezione primaria come nel caso dell'encefalomielite disseminata acuta associate a varicella, rosolia, parotite, mononucleosi infettiva, epatite A, influenza, malattia mano-piede-bocca. La distinzione tra encefalite virale primaria e encefalite immuno-mediata associata ad una infezione virale è determinante nella scelta del trattamento.L'encefalite virale tende ad essere più comune nei giovani rispetto agli anziani. Tuttavia, anche l'ambiente gioca un ruolo fondamentale. Molti casi di encefalite virale non vengono rilevati a causa della mancanza di test e sintomi lievi. Inoltre, gli studi dimostrano che molti pazienti sviluppano alti livelli di anticorpi contro i virus ma non mostrano sintomi.Una volta nel cervello, il virus e la risposta infiammatoria dell'ospite interrompono la funzione neurale, portando a malattie e complicazioni, molte delle quali spesso sono di natura neurologica, come abilità motorie compromesse e comportamento alterato. I virus encefalitici sono tipicamente trasmessi da persona a persona o sono virus trasmessi da artropodi, insetti o aracnidi come le zecche. I giovani e gli anziani sono a più alto rischio di encefalite virale. Molti casi di encefalite virale non vengono identificati a causa della mancanza di test o di una malattia lieve e le indagini sierologiche indicano che le infezioni asintomatiche sono comuni. Esistono vari modi per prevenire l'encefalite virale, come i vaccini che si trovano nei programmi di vaccinazione standard o che sono raccomandati quando si vive o si visitano determinate regioni, e varie misure volte a prevenire le punture di zanzare, flebotomi e zecche al fine di prevenire l'infezione da arbovirus.
L'encefalite giapponese è un'infezione riscontrata in tutto il Sud Est asiatico (maggiormente nei paesi come Cambogia, Cina, Filippine, India e Indonesia), nonché nell'Estremo Oriente. Si tratta della tipologia più comune di encefalite virale epidemica. Il rischio di sviluppare la malattia include gli individui, nati in luoghi diversi da quelli asiatici, che per un qualunque motivo scelgono di trasferirsi in quelle zone. La trasmissione agli esseri umani può provocare gravi sintomi. Tra i vettori più importanti di questa malattia ci sono le zanzare del genere Aedes e Culex, in particolare Culex tritaeniorhynchus e Culex vishnui che depongono le uova nelle risaie e altri specchi di acqua, con maiali e uccelli acquatici come principali animali ospiti.
Il para-diclorodifeniltricloroetano o DDT un solido incolore altamente idrofobico, con un leggero odore di composto aromatico clorurato; quasi insolubile nell'acqua ma ha una buona solubilit nella maggior parte dei solventi organici, nel grasso e negli oli. Il nome IUPAC esatto 1,1,1-tricloro-2,2-bis(p-clorofenil)etano, abbreviato in Dicloro-Difenil-Tricloroetano, da cui la sigla DDT. Fu il primo insetticida moderno ed senz'altro il pi conosciuto; venne usato dal 1939, soprattutto per debellare la malaria. In Italia si ricorda, in particolare, il suo uso a questo scopo in Sardegna, dove la malattia era endemica e ne consent l'eradicazione. La sua scoperta come insetticida va attribuita al chimico svizzero Paul Hermann M ller, alla ricerca di un prodotto efficace contro i pidocchi, ma la sua nascita risale al chimico austriaco Othmar Zeidler, che lo sintetizz nel 1873. Fu scelto come prodotto per combattere la zanzara anofele, responsabile della diffusione della malaria, in quanto si credeva che, sebbene altamente tossico per gli insetti, fosse innocuo per l'uomo. Agli inizi fu usato con successo per combattere la diffusione della malaria e del tifo su popolazione sia civile sia militare. Il chimico svizzero Paul Hermann M ller fu insignito nel 1948 con il Premio Nobel in Fisiologia e Medicina ...per la scoperta della grande efficacia del DDT come veleno da contatto contro molti artropodi . Nel 1950, la Food and Drug Administration dichiara che ...con tutta probabilit i rischi potenziali del DDT erano stati sottovalutati e comincia a porre alcune restrizioni al suo uso. Nel 1972, il DDT viene proibito negli Stati Uniti, nel 1978 anche in Italia. Nell'Unione europea, il DDT etichettato con la frase di rischio R40: "Possibilit di effetti cancerogeni". L'Agenzia Internazionale per il Cancro IARC lo ha inserito nella categoria 2B "possibile cancerogeno". Nel 1962, una biologa e ambientalista americana, Rachel Carson, pubblic il libro Primavera silenziosa, che denunciava il DDT come causa del cancro e nocivo nella riproduzione degli uccelli, dei quali assottigliava lo spessore del guscio delle uova. Il libro caus clamore nell'opinione pubblica; il risultato fu che nel 1972 il DDT venne vietato per l'uso agricolo negli USA e vide nascere il movimento ambientalista. Il dibattito acceso per quanto riguarda il suo uso nel combattere la malaria; in alcuni paesi dell'Africa e in India, dove la malaria endemica, il rischio di tumore dovuto al DDT pu passare in secondo piano a fronte della riduzione dell'elevato tasso di mortalit dovuto alla malaria. Nel corso del 2006, l'Organizzazione mondiale della sanit (OMS) ha dichiarato che il DDT, se usato correttamente, non comporterebbe rischi per la salute umana e che l'insetticida dovrebbe comparire accanto alle zanzariere e ai medicinali come strumento di lotta alla malaria.
Il cinema italiano è attivo sin dall'epoca dei fratelli Lumière. I primi filmati risalgono al 1896 e sono stati realizzati nelle principali città della penisola. Questi brevi esperimenti incontrano subito la curiosità del ceto popolare incoraggiando gli operatori a produrre nuove pellicole fino a porre le basi per la nascita di una vera industria cinematografica. Nei primi anni del novecento si sviluppa il cinema muto che avrà il merito di portare alla ribalta numerosi divi italiani e che troverà una battuta d'arresto alla fine della prima guerra mondiale.Negli anni trenta, con l'avvento del sonoro e la nascita di Cinecittà, il cinema italiano vive nuove fasi produttive, sotto il controllo politico e finanziario del regime fascista. Una nuova stagione si compie alla fine della seconda guerra mondiale con la nascita del cinema neorealista che raggiunge per tutto il dopoguerra un vasto consenso di pubblico e critica. Dalla metà degli anni cinquanta fino alla fine degli anni settanta, grazie al cinema d'autore, alla commedia all'italiana ed a molti altri generi, il cinema italiano raggiunge una posizione di grande prestigio sia nazionale che estera. A partire dagli anni ottanta, a causa di molteplici fattori, la produzione italiana attraversa una profonda crisi che non ha impedito la realizzazione di pellicole di qualità, premiate ed apprezzate in tutto il mondo.
Il chinino di Stato è stata la distribuzione a prezzi controllati e in tutti gli spacci di sali e tabacchi italiani di chinino prodotto nello stabilimento del Monopolio di Stato di Torino come mezzo per combattere la malaria.
Bettino Craxi, all'anagrafe Benedetto Craxi (AFI: pronuncia italiana [betˈtiːno ˈkraksi]; siciliana [ˈkɾaʃʃɪ]; Milano, 24 febbraio 1934 – Hammamet, 19 gennaio 2000), è stato un politico italiano, Presidente del Consiglio dei ministri dal 4 agosto 1983 al 18 aprile 1987 e Segretario del Partito Socialista Italiano dal 15 luglio 1976 all'11 febbraio 1993. Bettino Craxi è stato uno degli uomini politici più rilevanti della Repubblica italiana, oltre ad essere il politico italiano più importante degli anni ‘80. Fu inoltre il primo socialista ad aver rivestito l'incarico di Presidente del Consiglio dei Ministri. Craxi aveva una forte sintonia con leader della sinistra europea come Felipe González e Mário Soares, e si impegnò fortemente per l'affermazione del ruolo del "socialismo mediterraneo". Coinvolto in seguito nelle inchieste di Mani pulite condotte dai giudici di Milano, subì due condanne definitive per corruzione e finanziamento illecito al Partito Socialista Italiano, e morì mentre erano in corso altri quattro processi contro di lui. Egli respinse fino all'ultimo l'accusa di corruzione, mentre ammise di essere a conoscenza del fatto che il PSI aveva accettato finanziamenti illeciti, lamentando che "per decenni" tutti i partiti si erano finanziati illegalmente senza mai essere "oggetto di denunce", con atteggiamenti di "complicità". Il governo e il partito di Craxi vennero sostenuti anche da Silvio Berlusconi, con il quale il leader socialista aveva instaurato un rapporto confidenziale, pur rimanendone politicamente distante. Ancor oggi, a diversi anni dalla morte, la sua memoria suscita sentimenti controversi. Quelli di apprezzamento si rivolgono a lui come precursore della modernizzazione del Paese e della politica italiana. Peraltro, sotto il suo governo, tra il 1983 e il 1987 il debito pubblico passò da 400mila a un milione di miliardi di lire e il rapporto debito-Pil dal 69% al 92%. Il successivo passaggio della lira dalla banda larga alla banda stretta del sistema monetario europeo, voluto dal governatore della Banca d'Italia Carlo Azeglio Ciampi e la conseguente speculazione finanziaria del cosiddetto mercoledì nero resero necessaria da parte del Governo Amato una manovra da 93mila miliardi, riformando le pensioni e attuando il contestatissimo prelievo forzoso del 6 permille dai conti correnti degli italiani. Quelli di esecrazione sono cagionati dalle condanne riportate a seguito delle indagini di Tangentopoli e della sua decisione di fuggire dall'Italia. Essendosi rifugiato ad Hammamet in Tunisia, dove morì mentre erano ancora in svolgimento i procedimenti giudiziari nei suoi confronti, per i suoi detrattori egli morì latitante, mentre per i suoi estimatori fu vittima di una giustizia politicizzata, supportata dalla stampa che lo costrinsero all'esilio in Tunisia.
La sindrome da immunodeficienza acquisita (da cui l'acronimo SIDA utilizzato nei Paesi di lingua francese e altri, di rado in italiano; in inglese Acquired Immune Deficiency Syndrome, da cui l'acronimo AIDS, normalmente utilizzato anche in italiano) è una malattia del sistema immunitario umano causata dal virus dell'immunodeficienza umana (HIV).La malattia interferisce con il sistema immunitario limitandone l'efficacia, rendendo le persone colpite più suscettibili alle infezioni, in particolare a quelle opportunistiche, e allo sviluppo di tumori. Questa vulnerabilità aumenta con il progredire della malattia. L'HIV si trasmette in molti modi, ad esempio tramite i rapporti sessuali, trasfusioni di sangue contaminato e aghi ipodermici e tramite trasmissione verticale tra madre e bambino durante la gravidanza, il parto e l'allattamento al seno.Il virus e la malattia sono spesso indicati insieme come HIV/AIDS. La malattia è un importante problema sanitario in molte parti del mondo e la sua diffusione è considerata una pandemia. Nel 2009, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che vi siano 33,4 milioni di persone nel mondo che vivono con l'HIV/AIDS, con 2,7 milioni di nuove infezioni HIV all'anno e 2,0 milioni di decessi annuali a causa di AIDS. Secondo il rapporto UNAIDS 2009, in tutto il mondo vi sono state circa 60 milioni di persone contagiate sin dall'inizio della pandemia, con circa 25 milioni di morti e, nel solo Sudafrica, 14 milioni di bambini orfani.La ricerca genetica indica che l'HIV abbia avuto origine in Africa centro-occidentale nel corso del ventesimo secolo. L'AIDS è stato individuato dal Centers for Disease Control and Prevention (CDC) nel 1981 e la sua causa, l'HIV, è stata identificata nel 1983. Dopo una lunga controversia la comunità scientifica ha ritenuto che Robert Gallo e Luc Montagnier, con i rispettivi gruppi di ricerca, abbiano entrambi contribuito al raggiungimento di tale risultato. Anche se i trattamenti per l'HIV/AIDS possono rallentare o arrestare il decorso della malattia, non vi è cura conosciuta o vaccino contro l'HIV. Il trattamento antiretrovirale riduce sia i morti sia le nuove infezioni, ma questi farmaci sono costosi e non sono disponibili in tutti i paesi. A causa della difficoltà nel trattamento delle infezioni da HIV, la prevenzione è un obiettivo chiave per il controllo dell'AIDS.