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La famiglia Trissino (pronuncia Trìssino, /ˈtrissino/) è un'antica casata nobiliare del territorio vicentino. Di presunta origine germanica, la famiglia ricevette l'investitura feudale da parte sia del Sacro Romano Impero sia della Chiesa venendo insigniti del titolo di conte tra il X e l'XI secolo; i suoi domini comprendevano l'omonimo paese di Trissino, nell'attuale provincia di Vicenza, e i borghi vicini, come Valdagno, Cornedo Vicentino, Castelgomberto e Sarego, tanto che la Valle dell'Agno fu nota per diversi secoli come la Valle di Trissino.I Trissino divennero influenti già attorno all'anno 1000 e per tutta la durata delle lotte tra Guelfi e Ghibellini, erigendo diversi castelli nella Valle di Trissino, per poi essere considerati in epoca rinascimentale una delle famiglie più in vista della città di Vicenza. Da essi si generò il ramo collaterale dei conti Trissino da Lodi, blasonata famiglia radicata tra Milano e Piacenza, che ebbe uno sviluppo storico del tutto autonomo. L'esponente più celebre della dinastia fu l'umanista Gian Giorgio Trissino dal Vello d'Oro, noto per essere stato il più illustre intellettuale vicentino del Cinquecento e il mentore di Andrea Palladio. La famiglia è ancora fiorente a Milano e nel comune di Gaiole in Chianti col ramo primogenito dei Trissino dal Vello d'Oro, i cui ultimi nati rappresentano la quarantacinquesima generazione della stirpe, e tra Vicenza e il paese di Trissino col ramo cadetto dei Trissino di Paninsacco.
Martellago (Marteago in veneto) è un comune italiano di 21 472 abitanti della città metropolitana di Venezia in Veneto. Situato alla periferia di Mestre, fa parte del comprensorio del Miranese, insieme ai vicini comuni di Mirano, Spinea, Salzano, Scorzè, Noale e Santa Maria di Sala. Il suo territorio appartiene all'ULSS 3 Serenissima, al distretto scolastico di Mirano e al collegio elettorale del Miranese. Dal punto di vista ecclesiastico, Martellago è compresa nella diocesi di Treviso e nel vicariato di Mirano.
Conegliano (Conejàn in veneto, impropriamente anche Conegliano Veneto) è un comune italiano di 34 829 abitanti della provincia di Treviso in Veneto. È il secondo della provincia per numero di abitanti dopo il capoluogo.
La famiglia Acquaviva (dal 1481 Acquaviva d'Aragona) è stata una famiglia nobile italiana, una delle sette grandi casate del Regno di Napoli. Tra i loro titoli si annoverano quelli di: duchi di Atri e conti di San Flaviano (di Giulia dal 1481); poi anche conti di Conversano, conti e poi duchi di Nardò, per un ramo, e conti e poi principi di Caserta per l'altro. Sicuramente gli Acquaviva risiedettero ed ebbero possedimenti feudali sin dalla fine del XII secolo nella parte settentrionale dell'Abruzzo; nel 1195 è documentato un Rinaldo di Acquaviva, atriano e feudatario di varie terre nella regione teramana. Gli storici municipali abruzzesi hanno sostenuto che le origini della famiglia, precedentemente a tale data, andassero cercate nella loro regione. A queste ipotesi se ne affiancano altre che assegnano alla famiglia origini nell'area del ducato di Spoleto longobardo, tra l'Umbria e la parte meridionale delle Marche. Nei decenni successivi la famiglia stabilisce importanti rapporti con i re angioini: nel 1284 Riccardo di Acquaviva fu giustiziere di Terra d'Otranto al servizio di Carlo I d'Angiò, e nel 1393 Antonio di Acquaviva, che fu il primo a portare, per concessione di Carlo III di Durazzo, i titoli di conte di San Flaviano e di Montorio, comprò dal re Ladislao le città di Atri, con il titolo di duca, e di Teramo. In breve la famiglia assunse un rilievo di primo piano nel Regno di Napoli, fino ad essere annoverata (assieme ai Sanseverino, ai D'Aquino, ai Ruffo, ai Del Balzo, ai Molise e ai Celano) tra le "Serenissime Sette Grandi Case del Regno", e ad ottenere dal re di Napoli Ferrante il privilegio del 30 aprile 1479, con il quale Giulio Antonio Acquaviva poté aggiungere il nome d'Aragona al proprio cognome ed inquartare il proprio stemma con i colori dei Trastámara. Da due figli di Giulio Antonio nascono, all'inizio del sec. XVI, diversi rami familiari. Da Andrea Matteo, dopo una successione complessa a causa delle posizioni filofrancesi sue e di alcuni dei suoi eredi, hanno origine i rami dei duchi d'Atri e conti di Conversano (uniti fino al 1592, poi divisi in due diverse linee fino all'estinzione del ramo ducale nel 1760) e dei principi di Caserta, estintisi nei Caetani di Sermoneta nel 1659. Da Andrea Matteo deriva anche un terzo ramo, quello del suo primogenito Giovan Francesco, marchese di Bitonto, i cui discendenti non sarebbero mai più rientrati in Italia dall'esilio francese cui furono costretti nel 1528. Da Belisario, invece, avranno origine i duchi di Nardò (dal 1636 riuniti per matrimonio con i conti di Conversano).