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La famiglia Trissino (pronuncia Trìssino, /ˈtrissino/) è un'antica casata nobiliare del territorio vicentino. Di presunta origine germanica, la famiglia ricevette l'investitura feudale da parte sia del Sacro Romano Impero sia della Chiesa venendo insigniti del titolo di conte tra il X e l'XI secolo; i suoi domini comprendevano l'omonimo paese di Trissino, nell'attuale provincia di Vicenza, e i borghi vicini, come Valdagno, Cornedo Vicentino, Castelgomberto e Sarego, tanto che la Valle dell'Agno fu nota per diversi secoli come la Valle di Trissino.I Trissino divennero influenti già attorno all'anno 1000 e per tutta la durata delle lotte tra Guelfi e Ghibellini, erigendo diversi castelli nella Valle di Trissino, per poi essere considerati in epoca rinascimentale una delle famiglie più in vista della città di Vicenza. Da essi si generò il ramo collaterale dei conti Trissino da Lodi, blasonata famiglia radicata tra Milano e Piacenza, che ebbe uno sviluppo storico del tutto autonomo. L'esponente più celebre della dinastia fu l'umanista Gian Giorgio Trissino dal Vello d'Oro, noto per essere stato il più illustre intellettuale vicentino del Cinquecento e il mentore di Andrea Palladio. La famiglia è ancora fiorente a Milano e nel comune di Gaiole in Chianti col ramo primogenito dei Trissino dal Vello d'Oro, i cui ultimi nati rappresentano la quarantacinquesima generazione della stirpe, e tra Vicenza e il paese di Trissino col ramo cadetto dei Trissino di Paninsacco.
Spinea è un comune italiano di 27 512 abitanti della città metropolitana di Venezia in Veneto. Fa parte del Comprensorio del Miranese, che comprende complessivamente sette comuni (oltre a Spinea, Mirano, Santa Maria di Sala, Noale, Salzano, Martellago e Scorzè). Il capoluogo comunale sorge lungo la storica strada di collegamento Mestre-Padova che passa anche per Mirano, l'antica strada "Miranese", già strada provinciale 32. Spinea fa riferimento ufficiale a Mirano sia per quanto concerne l'assistenza socio-sanitaria e ospedaliera (ULSS 13 di Mirano/Dolo), sia scolastica superiore (Distretto scolastico di Mirano). Appartiene inoltre al Collegio elettorale del Miranese (il quale, oltre ai sette tradizionali comuni del comprensorio, comprende anche Pianiga). In base alla Legge Regionale 36 del 12 agosto 1993 il suo territorio rientra nell'Area metropolitana di Venezia. Dal punto di vista ecclesiastico, il suo territorio appartiene alla Diocesi di Treviso e al Vicariato di Mirano.
Ceramiche Marca Corona è una azienda italiana produttrice di ceramica con sede a Sassuolo.
Conegliano (Conejàn in veneto, impropriamente anche Conegliano Veneto) è un comune italiano di 34 829 abitanti della provincia di Treviso in Veneto. È il secondo della provincia per numero di abitanti dopo il capoluogo.
I comuni del Veneto sono 563 (al 20 febbraio 2019), così ripartiti: 61 alla provincia di Belluno 102 alla provincia di Padova 50 alla provincia di Rovigo 94 alla provincia di Treviso 44 alla città metropolitana di Venezia 98 alla provincia di Verona 114 alla provincia di Vicenza
La famiglia Acquaviva (dal 1481 Acquaviva d'Aragona) è stata una famiglia nobile italiana, una delle sette grandi casate del Regno di Napoli. Tra i loro titoli si annoverano quelli di: duchi di Atri e conti di San Flaviano (di Giulia dal 1481); poi anche conti di Conversano, conti e poi duchi di Nardò, per un ramo, e conti e poi principi di Caserta per l'altro. Sicuramente gli Acquaviva risiedettero ed ebbero possedimenti feudali sin dalla fine del XII secolo nella parte settentrionale dell'Abruzzo; nel 1195 è documentato un Rinaldo di Acquaviva, atriano e feudatario di varie terre nella regione teramana. Gli storici municipali abruzzesi hanno sostenuto che le origini della famiglia, precedentemente a tale data, andassero cercate nella loro regione. A queste ipotesi se ne affiancano altre che assegnano alla famiglia origini nell'area del ducato di Spoleto longobardo, tra l'Umbria e la parte meridionale delle Marche. Nei decenni successivi la famiglia stabilisce importanti rapporti con i re angioini: nel 1284 Riccardo di Acquaviva fu giustiziere di Terra d'Otranto al servizio di Carlo I d'Angiò, e nel 1393 Antonio di Acquaviva, che fu il primo a portare, per concessione di Carlo III di Durazzo, i titoli di conte di San Flaviano e di Montorio, comprò dal re Ladislao le città di Atri, con il titolo di duca, e di Teramo. In breve la famiglia assunse un rilievo di primo piano nel Regno di Napoli, fino ad essere annoverata (assieme ai Sanseverino, ai D'Aquino, ai Ruffo, ai Del Balzo, ai Molise e ai Celano) tra le "Serenissime Sette Grandi Case del Regno", e ad ottenere dal re di Napoli Ferrante il privilegio del 30 aprile 1479, con il quale Giulio Antonio Acquaviva poté aggiungere il nome d'Aragona al proprio cognome ed inquartare il proprio stemma con i colori dei Trastámara. Da due figli di Giulio Antonio nascono, all'inizio del sec. XVI, diversi rami familiari. Da Andrea Matteo, dopo una successione complessa a causa delle posizioni filofrancesi sue e di alcuni dei suoi eredi, hanno origine i rami dei duchi d'Atri e conti di Conversano (uniti fino al 1592, poi divisi in due diverse linee fino all'estinzione del ramo ducale nel 1760) e dei principi di Caserta, estintisi nei Caetani di Sermoneta nel 1659. Da Andrea Matteo deriva anche un terzo ramo, quello del suo primogenito Giovan Francesco, marchese di Bitonto, i cui discendenti non sarebbero mai più rientrati in Italia dall'esilio francese cui furono costretti nel 1528. Da Belisario, invece, avranno origine i duchi di Nardò (dal 1636 riuniti per matrimonio con i conti di Conversano).