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Principessa Maria Pia di Borbone-Parma, Principessa di Savoia (Maria Pia Elena Elisabetta Margherita Milena Mafalda Ludovica Tecla Gennara; Napoli, 24 settembre 1934) è la figlia maggiore dell'ultimo re d'Italia Umberto II e della regina Maria José. È dunque la sorella maggiore di Vittorio Emanuele di Savoia, Principe di Napoli, della principessa Maria Gabriella di Savoia e della principessa Maria Beatrice di Savoia. Con il primo matrimonio assunse il titolo di "Principessa di Jugoslavia" e con il secondo matrimonio, dopo il divorzio dal primo marito, assunse il titolo di "Principessa di Borbone-Parma".
La principessa Maria Gabriella di Savoia (Maria Gabriella Giuseppa Aldegonda Adelaide Margherita Ludovica Felicita Gennara di Savoia; Napoli, 24 febbraio 1940) è la terza figlia, seconda femmina, dell'ultimo re d'Italia Umberto II e della regina Maria José. È dunque sorella di Vittorio Emanuele di Savoia, Principe di Napoli, della principessa Maria Pia di Savoia e della principessa Maria Beatrice di Savoia. È inoltre una scrittrice storica (ha infatti pubblicato vari libri sulla sua famiglia) e una nota acquerellista, allieva dell'artista Oskar Kokoschka, da lei confidenzialmente soprannominato Oka.
Margherita Maria Teresa Giovanna di Savoia (Torino, 20 novembre 1851 – Bordighera, 4 gennaio 1926), consorte di re Umberto I, fu la prima regina consorte d'Italia. La moglie del primo Re d'Italia Vittorio Emanuele II di Savoia, Maria Adelaide d'Austria, era infatti morta nel 1855, prima della proclamazione del Regno avvenuta nel 1861. Negli anni in cui fu al fianco di Umberto come principessa ereditaria e, dal 1878, come regina d'Italia, esercitò una notevole influenza sulle scelte del marito e un grande fascino sulla popolazione, facendo sapiente uso delle proprie apparizioni pubbliche, concepite per attrarre il popolo con un abbigliamento ricercato e una costante affabilità. Secondo Ugoberto Alfassio Grimaldi, fu il personaggio politico dell'Italia unita che suscitò, dopo Giuseppe Garibaldi e Benito Mussolini, «i maggiori entusiasmi nelle classi elevate e nelle classi umili».Cattolica, fieramente attaccata a Casa Savoia e profondamente reazionaria, fu una nazionalista convinta e sostenne la politica imperialista di Francesco Crispi. L'incitamento alla repressione delle rivolte popolari, come avvenne nei moti di Milano del 1898, per quanto controverso non ne compromise l'immagine, forse perché fu la prima donna italiana a sedere sul trono del paese neocostituito. A corte gestì un circolo culturale settimanale che le valse l'ammirazione di poeti e intellettuali e la collocò forse, almeno sotto questo aspetto, più a sinistra di molte altre dame dell'aristocrazia. I suoi balli, inoltre, come quelli cui partecipò, celavano spesso un piano diplomatico, e nelle sue intenzioni cercarono in particolare di assicurare una mediazione con l'aristocrazia "nera", rimasta fedele al Vaticano dopo la presa di Roma. Molti furono gli omaggi popolari e poetici tributati alla nobildonna (dalla pizza Margherita alla celebre ode carducciana Alla regina d'Italia, scritta subito dopo la visita bolognese dei sovrani nel novembre 1878), anche negli anni successivi all'assassinio del marito, quando diventò regina madre.
La casa Savoia è una tra le più antiche e importanti dinastie d'Europa. La sua origine è attestata sin dalla fine del X secolo nel territorio del Regno di Borgogna, dove venne infeudata della contea di Savoia, elevata poi a ducato nel XV secolo. Nello stesso secolo, estintasi la dinastia dei Lusignano, ottenne la corona titolare dei regni crociati di Cipro, Gerusalemme e Armenia. Nel XVI secolo circa spostò i suoi interessi territoriali ed economici dalle regioni alpine verso la penisola italiana (come testimoniato dallo spostamento della capitale del ducato da Chambéry a Torino nel 1563). Agli inizi del XVIII secolo, a conclusione della guerra di successione spagnola, ottenne l'effettiva dignità regia, dapprima sul Regno di Sicilia (1713), dopo alcuni anni (1720) scambiato con quello di Sardegna. Nel 1807 Carlo Emanuele IV ereditò dall'ultimo principe Stuart, il card. Enrico Benedetto, anche i diritti di pretensione ai troni di Inghilterra, Scozia e Irlanda, oltre che di Francia secondo la successione giacobita ma nessun sovrano sabaudo fece uso dei titoli finché restarono nella Casa. Nel XIX secolo si pose a capo del movimento di unificazione nazionale italiano, che condusse alla proclamazione del Regno d'Italia il 17 marzo 1861. Da questa data e fino al giugno del 1946, quando il referendum sulla forma istituzionale dello Stato sancì l'abolizione della monarchia in favore della repubblica parlamentare, fu la Real Casa d'Italia. Al di fuori della penisola italiana, il duca Amedeo di Savoia-Aosta fu inoltre re di Spagna dal 1870 al 1873, con il nome di Amedeo I di Spagna. Durante il regime totalitario di Benito Mussolini, la dinastia ottenne formalmente con Vittorio Emanuele III le corone di Etiopia (1936) e di Albania (1939) in unione personale, mentre nel 1941, col duca Aimone di Savoia-Aosta, anche la corona di Croazia. Questi ultimi titoli cessarono tuttavia definitivamente nel 1945, con l'assetto internazionale seguito alla fine della seconda guerra mondiale. Nel 1947, la XIII disposizione transitoria e finale della Costituzione della Repubblica Italiana dispose l'esilio degli ex re e dei loro discendenti maschi. Nel 2002, in vista della cancellazione della XIII disposizione, Vittorio Emanuele di Savoia e suo figlio Emanuele Filiberto di Savoia giurarono per iscritto «fedeltà alla Costituzione repubblicana e al nostro presidente della Repubblica». Nel 2003 i discendenti di casa Savoia poterono rientrare in Italia.
Ludovico IV, detto il Bàvaro (Monaco di Baviera, 1º aprile 1282 – Fürstenfeldbruck, 11 ottobre 1347), è stato duca di Baviera dal 1294, Rex Romanorum dal 1314 e Imperatore del Sacro Romano Impero dal 1328. È sepolto nella Frauenkirche di Monaco di Baviera. Egli è considerato dallo storico Bernd Schneidmüller come uno dei re-conte.
Isabella di Baviera-Ingolstadt, nota anche come Isabeau di Baviera (1370 circa – 24 settembre 1435), fu regina consorte di Francia dal 1385 al 1422. Appartenente al casato dei Wittelsbach, era la secondogenita di Stefano III di Baviera-Ingolstadt e di Taddea Visconti, figlia di Bernabò. Divenne regina di Francia come moglie di Carlo VI di Valois, sposato il 17 luglio 1385, tre giorni dopo il loro primo incontro. Isabella fu onorata di una grandiosa cerimonia di incoronazione a Parigi nel 1389. Nel 1392, il marito ebbe il primo attacco di quella che sarebbe divenuta una malattia mentale permanente e progressiva, con conseguente ritiro periodico dalle mansioni governative. Gli squilibri mentali verificandosi in frequenza crescente e sempre più intensa, portarono la corte a dividersi in fazioni politiche. La regina divenuta suo malgrado reggente del regno per conto del marito e dell'erede al trono, dovette destreggiarsi durante la guerra civile tra Armagnacchi e Borgognoni, tra i sostenitori del cognato Luigi d'Orléans e i duchi di Borgogna. Cercando di mantenere il potere per l'erede al trono, la regina cambiò varie volte alleanze tra le due fazioni. Quando si schierò con gli Armagnacchi, i Borgognoni l'accusarono di adulterio con Luigi d'Orléans, quando passò dalla parte dei Borgognoni, gli Armagnacchi l'arrestarono e la imprigionarono a Tours. Nel 1407 Giovanni, duca di Borgogna, fece assassinare il duca d'Orléans, scatenando le ostilità armate tra le fazioni. Nel 1419, il Delfino Carlo fece uccidere il duca di Borgogna, azione che lo fece diseredare dal padre. Malvista tra la gente nel 1420, Isabella sostituì il re nella firma del trattato di Troyes con gli inglesi, riconoscendo re Enrico V d'Inghilterra come erede alla corona di Francia. La sovrana visse nella Parigi occupata dagli inglesi fino alla morte, sopraggiunta nel 1435. Nella storiografia e nella narrativa francese, Isabella di Baviera ha la reputazione di una delle regine più malvagie della storia, tramandando di lei l'immagine di una donna lussuriosa, adultera, intrigante, dedita a mode costose e stravaganti. A partire dal tardo XX secolo gli studiosi hanno iniziato a mettere in discussione queste accuse ritenendole il risultato della propaganda misogina e xenofoba di cui la regina fu oggetto in vita.
Elena di Savoia, nata Jelena Petrovi -Njego Principessa del Montenegro (Cettigne, 8 gennaio 1873 Montpellier, 28 novembre 1952), fu moglie di Re Vittorio Emanuele III di Savoia e Regina consorte d'Italia.
Beatrice di Baviera (1344 – 25 dicembre 1359) fu regina consorte di Svezia.