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Le soprintendenze sono organi periferici del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MiBACT) della Repubblica Italiana. Sono regolate principalmente dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 agosto 2014, n. 171 e dal decreto ministeriale 23 gennaio 2016. Molte delle competenze delle soprintendenze sono definite dal decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 "Codice dei beni culturali e del paesaggio" con compiti in ambito territoriale in materia di tutela e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici,
Le collezioni di Preistoria, Archeologia classica e Archeologia medievale sono costituite da alcune migliaia di reperti rinvenuti durante le attività di scavo e ricognizione, da raccolte didattiche, pannelli, riproduzioni e repliche. Sono depositate presso le sedi del Dipartimento di scienze storiche e beni culturali dell'Università di Siena e fanno parte del Sistema Museale Universitario Senese (SIMUS).
Il museo archeologico e il museo delle vite e del vino costituiscono un unico complesso museale situato nel centro storico di Scansano, in provincia di Grosseto.
Il Centro di documentazione del territorio Riccardo Francovich è un museo situato nel centro di Scarlino (GR).
Conte Pietro Bonci Casuccini (Chiusi, 1757 – Chiusi, 1842) è stato un archeologo italiano. A lui si deve una vasta collezione di reperti etruschi, conservati oggi al Museo Archeologico Regionale "Antonio Salinas" di Palermo, in Italia. La collezione nacque dagli scavi che il conte realizzò personalmente dal 1842 nei suoi possedimenti, che comprendevano anche l'antica città di Cleusie, oggi la moderna Chiusi, in provincia di Siena. Parte della raccolta di famiglia è anche al Museo Archeologico senese. Un'ultima parte dei reperti ritrovati si trova ancora nella villa di famiglia. Qualche anno dopo la sua morte, nel 1865 il figlio Francesco vendette parte dei reperti al museo palermitano, dopo aver contattato altri enti museali, come il British Museum di Londra.
La Storia della Toscana abbraccia un lunghissimo periodo di tempo, che spazia dal II millennio a.C. ai giorni nostri.
La Maremma (pronuncia: [maˈremma]) è una vasta regione geografica compresa fra Toscana e Lazio, di circa 5000 km², che si affaccia sul Mar Tirreno e sul Mar Ligure. Oltre a una parte centrale, corrispondente alla provincia di Grosseto fino alle pendici del Monte Amiata e delle Colline Metallifere e fino alla media valle dell'Ombrone (Maremma Grossetana), comprende la fascia costiera tra Piombino e il Cecina (Maremma Livornese, già Maremma Pisana) e si spinge nel Lazio fin verso Civitavecchia. Il territorio è in prevalenza pianeggiante e alluvionale, ma in parte anche collinare. Erroneamente, spesso viene considerata Maremma soltanto quella grossetana, a causa della recente maggiore notorietà.
L’archeologia industriale è una branca (ramo) dell'archeologia che studia, applicando un metodo interdisciplinare, tutte le testimonianze (materiali e immateriali, dirette ed indirette) inerenti al processo d'industrializzazione fin dalle sue origini, al fine di approfondire la conoscenza della storia del passato e del presente industriale. Le testimonianze attraverso cui l'archeologia industriale può giungere a questa conoscenza sono i luoghi e le tecnologie dei processi produttivi, le tracce archeologiche generate da questi, i mezzi e i macchinari attraverso cui questi processi si sono attuati, i prodotti di questi processi, tutte le fonti scritte a loro inerenti, le fonti fotografiche, orali, i paesaggi segnati da questi processi e perciò detti paesaggi industriali. Il periodo studiato dall'archeologia industriale è quello che va dalla seconda metà del Settecento ai giorni nostri, e più precisamente quello della rivoluzione industriale; tuttavia, questa disciplina prende in considerazione anche talune forme d'industria sviluppatesi prima di questo intervallo di tempo, e cioè le attività preindustriali e protoindustriali. Data la sua vicinanza temporale e la tipologia delle materie oggetto di ricerca, l'archeologia industriale si avvale della applicazione di molte discipline per il suo studio, tra le quali: l'archeologia, l'architettura, l'ingegneria, la tecnologia, la pianificazione urbanistica.
Con l'espressione cultura di Rinaldone, si intende un fenomeno culturale di carattere quasi del tutto funerario diffusosi in Toscana e nel Lazio centro-settentrionale (area "nucleare" e gruppo Roma-Colli Albani) e nelle Marche (entroterra di Ancona) durante l'eneolitico, intorno alla la metà del IV e per buona parte del III millennio a.C.. Prende il nome dalla località di Rinaldone presso Montefiascone, in provincia di Viterbo, dove fu effettuato il primo rinvenimento di tombe a grotticella.