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La Sila (in dialetto calabrese Sìela) è un vasto acrocoro dell'Italia meridionale, situata nella zona centro-settentrionale della regione Calabria (Appennino calabro), che si estende per 150.000 ettari (è il più grande altopiano d'Europa) attraverso le province di Cosenza, Crotone e Catanzaro, suddivisa da nord a sud in Sila Greca, Sila Grande e Sila Piccola e caratterizzata dalla presenza di varie cime montuose, altipiani, folte zone boscose e laghi artificiali d'altura. Sede del più vecchio parco nazionale della Calabria, con decreto del presidente della Repubblica del 14 novembre 2002 sono stati istituiti il Parco Nazionale della Sila ed il relativo Ente, che ricomprende i territori già ricadenti nello "storico" parco nazionale della Calabria (1968), tutelando aree di rilevante interesse ambientale per complessivi 73.695 ettari. Entrata nell'immaginario collettivo per i suoi boschi e foreste miste di aghifoglie e latifoglie, i suoi altopiani, le sue cime arrotondate, i suoi laghi, le grandi nevicate, la presenza stabile dei lupi, quella stagionale dei funghi porcini, in un ambiente che a tratti ricorda quello nordico-scandinavo, dalle cime più alte, a seconda della loro posizione nell'altopiano, è possibile scorgere in giornate limpide l'Aspromonte a sud e il Massiccio del Pollino a nord, il Mar Tirreno a ovest, il Mar Ionio a est, la piana di Sibari a nord, la Piana di Sant'Eufemia e la Piana di Gioia Tauro a sud.
San Giovanni Rotondo un comune italiano di 27 223 abitanti della provincia di Foggia in Puglia, noto per il fatto di ospitare le spoglie di Padre Pio, frate cappuccino vissuto a lungo nella citt . Il comune fa parte del parco nazionale del Gargano.
La Puglia (AFI: /ˈpuʎʎa/; Apulia in latino, Iapyghia, Ἰαπυγία in greco antico, Pùgghie, Puie o Puje in pugliese, Puja in salentino, Pulia in arbëreshë e Poulye in francoprovenzale) è una regione italiana a statuto ordinario dell'Italia meridionale di 3 936 149 abitanti, con capoluogo Bari. Confina a nord-ovest con il Molise e a ovest con la Campania e la Basilicata ed è bagnata dal mare Adriatico a est e nord e dal mar Ionio a sud. Fino alla prima metà del XX secolo per descrivere la regione era utilizzato l'equivalente toponimo, declinato al plurale, Puglie, tuttora presente nella toponomastica della zona in Tavoliere delle Puglie e, sino al 1931 in Bari delle Puglie, nome ufficiale dell'attuale capoluogo amministrativo. Comprende la città metropolitana di Bari (capoluogo) e le province di Foggia, Barletta-Andria-Trani, Taranto, Brindisi e Lecce. La Puglia è la regione più orientale d'Italia: la località più a est è Punta Palascìa (Otranto), distante 72 chilometri da Capo Linguetta, la punta più settentrionale della Penisola di Karaburun, in Albania, e 80 chilometri dall'isola greca di Fanò.
La provincia di Foggia (provìngë dë Foggë in dialetto foggiano) è una provincia italiana della Puglia di 603 877 abitanti. È la terza provincia più vasta d'Italia dopo quelle di Sassari e Bolzano, prima tra quelle delle regioni a statuto ordinario; si estende su una superficie di 7.007,54 km² e comprende 61 comuni. Ha come capoluogo Foggia, la cui popolazione è circa un quarto di tutta l'intera provincia. Affacciata interamente a nord e a est sul mar Adriatico, confina a ovest col Molise (provincia di Campobasso) e con la Campania (provincia di Benevento), a sud con la Campania (provincia di Avellino) e con la Basilicata (provincia di Potenza), a sud-est con la provincia di Barletta-Andria-Trani. Fa parte del territorio provinciale anche l'arcipelago delle Isole Tremiti. Quanto alla sua denominazione, l'attuale statuto dell'ente, all'articolo 2, comma 2, recita: «Negli atti ufficiosi, anche a rilevanza pubblica ed esterna [essa] può assumere la denominazione di "Provincia di Capitanata" nel rispetto della propria identità storica territoriale».
Il parco nazionale del Gargano è un parco nazionale istituito dalla legge n. 394 del 6 dicembre 1991. Il territorio (118.144 ha) si trova in Puglia e precisamente nell'estrema parte nord-orientale, spesso definita "Sperone d'Italia", interamente in Provincia di Foggia, con l'Ente Parco che ha sede a Monte Sant'Angelo.
Il Gargano, soprannominato talvolta lo sperone d'Italia, è una subregione dell'Italia coincidente con l'omonimo promontorio montuoso che si estende nella parte settentrionale della Puglia e che corrisponde al settore nord-orientale della provincia di Foggia. Semi-circondato dal mare Adriatico, ma limitato a ovest dal Tavoliere delle Puglie, nel suo territorio è compreso il parco nazionale del Gargano.
Per dialetti molisani si intendono l'insieme delle varietà linguistiche romanze in uso nella regione italiana del Molise. Appartengono al raggruppamento dei dialetti italiani meridionali (gruppo meridionale intermedio). I dialetti molisani sono parlati in un'area non molto estesa e che non presenta una vera e propria omogeneità linguistica, ma che risulta frammentata in una serie di varietà locali per ragioni legate principalmente alla morfologia del territorio e all'assenza di facili vie di comunicazione fra i vari centri. In particolare, questa differenza risulta evidente se si prendono in considerazione quei molti centri abitati che, ancor prima dell'unità d'Italia, non appartenevano alla provincia del Contado di Molise ma alla provincia di Capitanata, a quella della Terra di Lavoro o a quella dell'Abruzzo Ulteriore. In questi settori, infatti, le varietà dialettali locali presentano numerose affinità con quelle delle regioni circostanti: ciò rende evidente come i confini amministrativi del 1963 non rispecchino i confini linguistici e culturali. In particolare, nella fascia costiera e collinare si può verificare come i dialetti, molto simili a quelli abruzzesi meridionali, abbiano allo stesso tempo una fonetica simile al dialetto foggiano. Questa zona di transizione dall'abruzzese al pugliese in realtà comincia più a nord, dopo il fiume Sangro, a partire cioè da Casalbordino e dunque nell'area dialettale vastese, e si spinge oltre il confine con la Puglia, superando il fiume Fortore e inglobando il Gargano settentrionale, fino ad arrestarsi all'altezza di San Severo: in tali territori, infatti, la parola testa viene chiamata coccë come in tutto l'Abruzzo e il Molise. In alcuni centri dell'entroterra, inoltre, si è avuto lo stanziamento di minoranze linguistiche croate e arbëreshë, che in alcuni centri continuano ad essere parlate sia pure in maniera fortemente contaminata dai dialetti circostanti e dall'italiano.
I dialetti della Puglia, storicamente parlati nell'attuale regione amministrativa, non formano una compagine omogenea: infatti i dialetti parlati nei settori centro-settentrionali della regione rientrano nel gruppo meridionale intermedio, mentre i dialetti salentini, parlati nella parte meridionale della regione, appartengono al gruppo meridionale estremo. Il tratto principale che separa i due gruppi pugliesi è il trattamento delle vocali atone, ossia non accentate, soprattutto in posizione post-tonica: in molti dei dialetti alto-meridionali queste subiscono il noto mutamento in /ə/ (vocale popolarmente definita “indistinta” e trascritta solitamente come "e"), mentre ciò non accade nel gruppo salentino né negli altri dialetti della lingua calabro-siciliana. Si tratta della stessa divisione che intercorre fra Calabria settentrionale e Calabria centro-meridionale, e dunque – nell'insieme – fra lingua napoletana/pugliese e lingua calabro-siciliana: molto più a nord, la diversità sistematica forma anche il confine con i dialetti italiani mediani. Tale affievolimento delle vocali non accentate comporta delle ripercussioni sui fatti morfologici, ad esempio sulle variazioni di genere o di numero dei sostantivi (mediante il fenomeno della metafonesi) nonché sulla coniugazione dei verbi. Lungo la linea di demarcazione fra napoletano e siciliano potrebbero sussistere dialetti di transizione come il tarantino, ma è più probabile che questi (come altri "ibridi" distribuiti qua e là nella penisola italiana) rientrino nell'una o nell'altra lingua. Infine esistono in Puglia isole linguistiche arbëreshë, grecaniche e francoprovenzali, che sono però da considerarsi alloglotte (ossia parlate non-italiche).