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Zoroastro è una tragicommedia in cinque atti in versi martelliani di Carlo Goldoni del 1760, rappresentata per la prima volta durante l'autunno di quell'anno nel Teatro San Luca di Venezia. Considerato il clamoroso insuccesso, fu replicata una sola volta. Per Gasparo Gozzi, Goldoni si era ispirato al dramma per musica Alessandro nell'Indie di Metastasio, ma è da considerare che il personaggio di Zoroastro era all'epoca molto di moda, tanto che nel 1752 Casanova aveva tradotto la tragedia lirica Zoroastre di Jean-Philippe Rameau del 1749 per il teatro di Dresda, riscuotendo un trionfale successo, e nel 1755 era uscito a Bologna un romanzo intitolato Zoroastre. Istoria tradotta dal caldeo in francese e dall'ultimo in italiano. Lo Zoroastro di Goldoni faceva parte del progetto delle Nove muse, che prevedeva la stesura di nove commedie, diverse per argomento, registro e metro letterario, e dedicata ognuna a una dea del Parnaso (Urania in questo caso). Nei programmi dell'autore e dell'impresario Vendramin questo ciclo di commedie avrebbe dovuto risanare il bilancio negativo della stagione 1758-1759 del Teatro San Luca. In realtà non tutte le opere furono completate: Gli amori di Alessandro Magno andò in scena nella primavera del 1759; La scuola di ballo e Artemisia in autunno; L'impresario delle Smirne e Gl'innamorati furono allestite nel successivo Carnevale; questa e Enea nel Lazio andarono in scena l'anno seguente, mentre le ultime due non furono mai scritte o andarono perdute. La fortuna di questi componimenti fu alterna presso i contemporanei, così come rimane ondeggiante oggi.
Il racconto è una narrazione in prosa di contenuto fantastico o realistico, di maggiore ampiezza rispetto alla novella e di minore estensione rispetto al romanzo. Chi si esprime nella dimensione del racconto normalmente ne compone una serie, e il suo mondo interiore si estrinseca in una costellazione di racconti: ciascun testo, per quanto in sé concluso, a differenza dei capitoli di un romanzo è portatore di una storia completa e va visto in collegamento unitario con gli altri appartenenti alla stessa raccolta. Se riferito ad una specifica persona, il racconto - di formato più o meno esteso - diventa biografico. Se il racconto è scritto in riferimento a sé stessi, si è davanti ad un racconto autobiografico.
Carlo Gozzi (Venezia, 13 dicembre 1720 – Venezia, 4 aprile 1806) è stato un drammaturgo e scrittore italiano. Negli anni '60 del Settecento fu protagonista di una polemica sul teatro con il conterraneo Carlo Goldoni: Gozzi difendeva i vecchi artifici della Commedia dell'Arte contro le novità introdotte nel teatro da Goldoni; infatti la sua fiaba teatrale L'amore delle tre melarance del 1761 rappresenta il manifesto gozziano contro la riforma goldoniana e le opere di Pietro Chiari (nella fiaba Fata Morgana rappresenta il Chiari, mentre Mago Celio il Goldoni).
Piazza Mercanti (piazza di Mercant in milanese) è una piazza di Milano creata come centro della vita cittadina in epoca medioevale, successivamente trasformata in via Mercanti. Per piazza Mercanti si intende, nel linguaggio quotidiano, la piazza circoscritta dal palazzo della Ragione, la Casa dei Panigarola e la Loggia degli Osii.
Il mercante di Venezia (The Merchant of Venice) è un'opera teatrale di William Shakespeare, scritta probabilmente tra il 1596 e il 1598. La trama dell'opera riprende abbondantemente quella di una novella trecentesca di ser Giovanni Fiorentino, Il Giannetto, prima novella della giornata quarta della raccolta di cinquanta detta Il Pecorone, che Shakespeare non può aver avuto modo di conoscere nella traduzione di William Painter del 1566, in quanto non conteneva la novella cui Shakespeare si stava ispirando, ma elementi della scena del processo sono presenti nel The Orator di Alexandre Sylvane, pubblicato in traduzione nel 1596. In particolare, del Giannetto vengono conservati, pressoché intatti, i personaggi corrispondenti a Bassanio, Shylock e Porzia, oltre che la vicenda della penale di una libbra di carne.
I Mercanti di Liquore sono un gruppo musicale lombardo il cui repertorio è costituito da composizioni originali e da rivisitazioni di canzoni dai repertori di Fabrizio De André (da cui è ispirato il nome del gruppo) e di altri autori significativi nel panorama della musica italiana.
Il mercante è colui che esercita la mercatura, attività di lavoro umana che prevede come azione principale l'acquisto e la vendita (ad un prezzo maggiore) e spesso il trasporto e la distribuzione di un determinato bene o prodotto. Questa figura professionale è legata concettualmente al commercio. La figura del mercante già nota fin dall'antichità diventa importantissima durante il medioevo ed il rinascimento. Il mercante "sopravvive" fino ai giorni nostri evolvendo in figure più specializzate che si occupano di una o al massimo due fasi delle attività del mercante (acquisto, trasporto, distribuzione, vendita).
Le corporazioni delle arti e mestieri, o gilde, erano delle associazioni create a partire dal XII secolo in molte città europee per regolamentare e tutelare le attività degli appartenenti ad una stessa categoria professionale.