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Il rito romano è il rito liturgico tramandato dalla Chiesa di Roma ed è attualmente quello più diffuso del cristianesimo. Anticamente esistevano tanti altri riti non solo orientali ma anche occidentali. Nella Chiesa latina convivevano accanto al rito romano molti riti locali. Le maggiori chiese locali, infatti, esprimevano tutte un proprio rito particolare. In seguito, data la grandissima importanza attribuita a Roma, luogo del martirio dei santi Pietro e Paolo e sede del papato, il suo rito liturgico è stato adottato altrove, rimpiazzando altri. Dopo il Concilio di Trento, papa Pio V, con la bolla pontificia Quo primum tempore del 14 luglio 1570, stabilì che rimanessero solo quelli che potessero vantare un'antichità di almeno duecento anni. Alcuni riti non soppressi nel 1570, come per esempio il rito lionese e quelli di certi ordini religiosi, sono stati abbandonati successivamente, soprattutto dopo il Concilio Vaticano II. Sopravvivono il rito ambrosiano, il rito mozarabico, il rito di Braga e quello dell'Ordine certosino. Con queste poche eccezioni, il rito romano oggigiorno è in uso nell'intera Chiesa latina. Nella Chiesa cattolica il rito romano è il maggiore in termini di diffusione, e per questo si tende a volte a considerarlo erroneamente l'unico cattolico, dimenticando l'esistenza degli altri, sia della Chiesa latina sia delle Chiese cattoliche orientali.
La messa o celebrazione eucaristica è una liturgia propria di diverse Chiese cristiane. La celebrazione eucaristica è tipica della Chiesa cattolica, delle Chiese veterocattoliche, della Chiesa ortodossa, delle Comunità anglicane di tradizione anglo-cattolica, e di alcune comunità luterane che riservano al sacramento dell'eucaristia un ruolo preponderante nella vita della Chiesa stessa. Il termine viene usato dai cattolici di rito latino, e deriva dalla parola latina missa che viene pronunciata dal diacono nel rito romano in latino, quando congeda i fedeli dicendo: Ite, missa est. Prima che si diffondesse l'uso di questo nome, il rito eucaristico nelle Chiese di lingua latina era designato con varie espressioni, tra le quali Fractio panis ('lo spezzare del pane'), dal nome di uno dei gesti-chiave della liturgia stessa.
La dottrina dell'indulgenza è un aspetto della fede affermata dalla Chiesa cattolica, che si riferisce alla possibilità di cancellare una parte ben precisa delle conseguenze di un peccato (detta pena temporale), dal peccatore che abbia confessato con pentimento sincero il suo errore e sia stato perdonato tramite il sacramento della confessione.
L'eucaristía, o comunione, o santa cena, per gran parte delle Chiese cristiane, è il sacramento istituito da Gesù Cristo durante l'Ultima Cena, alla vigilia della sua passione e morte. Il termine deriva dal greco εὐχαριστία (eucharistia, 'ringraziamento, rendimento di grazie'). Il Nuovo Testamento narra l'istituzione dell'eucaristia in quattro passi: Matteo 26,26-28; Marco 14,22-24; Luca 22,19-20; 1Corinzi 11,23-25.
I cattolici tradizionalisti sono una parte minoritaria di cattolici che segue presentazioni della dottrina e prassi della Chiesa cattolica che erano in voga prima del Concilio Vaticano II. Sono associati alla presentazione della dottrina cattolica che si trova nel Catechismo di Pio X, a determinate devozioni pubbliche e private e in particolare alla messa tridentina, che oggi la Chiesa considera forma extraordinaria del rito romano. Generalmente i cattolici tradizionalisti avanzano obiezioni e riserve alla riforma liturgica successiva al Concilio Vaticano II, attribuendole una perdita del senso della sacralità o della trascendenza o anche vedendovi una minaccia al dogma della presenza reale di Cristo nell'Eucaristia. Molti di loro si oppongono anche all'ecumenismo e al dialogo interreligioso praticati dalla Chiesa cattolica dopo il Concilio Vaticano II. Verso le novità che respingono, i tradizionalisti avanzano sospetti di modernismo, dottrina condannata dall'enciclica Pascendi Dominici gregis del 1907 di papa Pio X.