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Pubblicazione: Firenze : Azione liturgica e ceciliana dell'arcidiocesi di Firenze, stampa 1956
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La dottrina dell'indulgenza è un aspetto della fede affermata dalla Chiesa cattolica, che si riferisce alla possibilità di cancellare una parte ben precisa delle conseguenze di un peccato (detta pena temporale), dal peccatore che abbia confessato con pentimento sincero il suo errore e sia stato perdonato tramite il sacramento della confessione.
Il ministrante (dal latino ministrare, servire) è propriamente un fedele laico (uomo o anche donna, se consentito dal vescovo diocesano) il quale svolge un servizio alla comunità cristiana, ai sacerdoti e ai diaconi durante la liturgia e nelle altre celebrazioni di preghiera. La Costituzione conciliare sulla Sacra Liturgia Sacrosanctum Concilium cita i "ministranti", definendo il loro servizio un "vero ministero liturgico". Si legge infatti: Siccome tale ruolo è tradizionalmente svolto da ragazzi o giovani, i ministranti erano detti un tempo, e ancora oggi da alcuni ma impropriamente, chierichetti (diminutivo di chierico). Oltre alla chiesa cattolica ci sono servizi simili nelle chiese ortodosse, nella chiesa anglicana, e in alcune chiese protestanti. Il termine "ministrante" è usato nella liturgia anche per indicare un ministro sacro incaricato di svolgere un determinato rito, come ad esempio nelle messe pontificali: il "diacono ministrante" è quello che proclama il Vangelo per distinguerlo dagli altri detti "diaconi assistenti".
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