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La letteratura persiana, o meglio neo-persiana, nasce a partire dall'incontro/confronto fra la tradizione persiana propriamente detta e la cultura linguistica e letteraria degli Arabi conquistatori, che abbatterono l'impero sasanide nel 640 d C.Questo evento traumatico portò a grandi trasformazioni sia nella lingua (introduzione dell'alfabeto arabo) che nella letteratura (introduzione di generi e metri poetici arabi). La letteratura precedente in pahlavi, o medio-persiano, continuerà essenzialmente come espressione degli ambienti zoroastriani fino al X secolo e oltre, ma l'arabo soppianterà il medio-persiano come lingua delle scienze religiose, naturali e filosofiche.Già alla fine dell'VIII secolo abbiamo i primi documenti di una lingua neo-persiana, ampiamente arabizzata nel lessico e scritta in alfabeto arabo modificato, che lentamente diviene anche lingua letteraria, soprattutto a partire dalla prima grande scuola dei poeti della corte samanide di Bukhara (X secolo). A quell'epoca in territori iranici si può dire che gli intellettuali usassero l'arabo per trattare argomenti scientifici e religiosi e il neo-persiano per la poesia e la storiografia. Dal periodo selgiuchide in poi la letteratura neo-persiana si diffuse dalla culla centro-asiatica al resto dei territori iranici occidentali e, in seguito, grazie anche all'immenso prestigio acquistato dai suoi autori, innumerevoli cultori di questa letteratura si troveranno in un'area vastissima, dalla Istanbul ottomana sino alla Delhi dei Moghul.
Leggere Lolita a Teheran è un best seller scritto da Azar Nafisi, che è stata professoressa di letteratura inglese presso l'università Allameh Tabatabei di Teheran ed ora insegna alla SAIS (Paul H. Nitze School of Advanced International Studies) della Johns Hopkins University a Washington, D.C.. Il libro è stato scritto in inglese negli Stati Uniti dove l'autrice si è trasferita nel 1997. Il libro ha avuto grande successo di pubblico rimanendo nella lista dei bestseller del New York Times per 117 settimane ed è stato tradotto in 32 lingue.
La Repubblica Napoletana del 1799, ufficialmente Repubblica Napolitana, chiamata a volte impropriamente anche Repubblica partenopea, fu una repubblica proclamata a Napoli nel 1799, ed esistita per alcuni mesi sull'onda della Prima campagna d'Italia (1796-1797) delle truppe della Prima repubblica francese dopo la Rivoluzione francese.
Gli Este (o Estensi) furono una delle famiglie regnanti europee più longeve. I primi rappresentanti si possono individuare tra i discendenti dei duchi della Toscana legati a Carlo Magno (X secolo) mentre un ramo cadetto degli Estensi, gli Arciduchi d'Austria-Este, giunse sino al XIX secolo.
Il duomo di Enna, dedicato a Maria Santissima della Visitazione, è la chiesa madre della città, nonché monumento nazionale e luogo di pace dell'UNESCO dal 2008.Il duomo sorge nel centro storico della città, salendo la storica via Roma e si trova a circa 500 metri dal castello di Lombardia. Esso si getta, con la sua maestosa facciata campanaria su una piccola piazza, definita Piazza Duomo, circondata dalla canonica e da altre architetture settecentesche e si affaccia su piazza Mazzini, della quale occupa interamente il lato nord. È annoverata tra le maggiori espressioni artistiche della provincia, grazie alla grandezza, alla vastità e alla pregevolezza delle opere custodite, tra cui le pale d'altare del Borremans, di Filippo Paladini e di Vincenzo Roggeri, oltre che all'affascinante fondersi di stili diversi, come il portale laterale barocco. Il duomo è, infine, il culmine delle celebrazioni della suggestiva Settimana Santa di Enna e delle celebrazioni patronali della Madonna della Visitazione.
La cappella degli Scrovegni è un sito museale che si trova nel centro storico di Padova e ospita un noto ciclo di affreschi di Giotto dei primi anni del XIV secolo, considerato uno dei capolavori dell'arte occidentale. La navata è lunga 29,88 m, larga 8,41 m, alta 12,65 m; la zona absidale è formata da una prima parte a pianta quadrata, profonda 4,49 m e larga 4,31 m, e da una successiva, a forma poligonale a cinque lati, profonda 2,57 m e coperta da cinque unghiature nervate. Dal 2006 la Cappella degli Scrovegni è candidata a diventare il secondo sito di Padova del Patrimonio dell'UNESCO (il primo è l'orto botanico del XVI secolo).