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Piazza Castello è la piazza principale di Torino, cuore del centro storico della città, nella quale confluiscono quattro principali assi viari: la pedonale via Garibaldi, via Po, via Roma e via Micca.
Ascanio Vittozzi o Ascanio di Vitozzi, o Ascanio Baschi di Vitozzo (talvolta, anche Baschi di Vittozzi) (1539 – Torino, 23 ottobre 1615) è stato un architetto italiano. Nato a Orvieto o dintorni (probabilmente nel castello di Sermugnano di cui il padre era il signore, o Bolsena o Baschi), era figlio naturale di Ercole, dei signori di Montevitozzo o Vitozzo, un ramo della famiglia dei Baschi, seguì da giovane la carriera delle armi, arruolandosi nell'esercito pontificio e combattendo, nel 1571, nella Battaglia di Lepanto, quindi a Tunisi ed in Portogallo, sempre a seguito della Lega Santa. Al seguito delle forze armate, venne elevato architetto militare, disegnando fortificazioni alla moderna, che lo fecero notare alla corte di Emanuele Filiberto di Savoia, soprannominato il "Duca Testa di Ferro". Giunto nella capitale di quest'ultimo, Torino, allora in fermento rinnovativo, specie sotto il ducato del successore, Carlo Emanuele I, detto "il Grande", Vittozzi si dedicò non solo alle opere difensive, ma anche all'architettura civile, disegnando piazze, vie ed edifici e diventando il fautore del primo barocco piemontese. È al Vittozzi che rimane legato lo sviluppo edilizio di Torino perché gli fu dato l'incarico della planimetria di tutto il quartiere centrale di Torino, da Piazza Castello, che egli disegnò con i primi portici, a Via Nuova (attuale Via Roma).È sepolto nella Chiesa della Santissima Trinità a Torino, nella centrale via Garibaldi.
Loro Piceno (/'lɔro pi'tʃεno/ ) è un comune italiano di 2 246 abitanti della provincia di Macerata nelle Marche.
L'eremo dei Camaldolesi è un ex convento risalente al XVI secolo ed eretto sul versante orientale di una delle colline che sovrastano il Po sulla sua destra orografica sopra la città di Torino; si trova nel territorio comunale di Pecetto Torinese.
Il Ducato di Savoia nacque nel 1416 dall'elevazione a rango ducale della Contea di Savoia, Stato tenuto dalla dinastia dei Savoia, e dall'unione della contea di Savoia con il principato di Piemonte. Terminò, a seguito della fusione perfetta del 1847, con l'incorporazione nel Regno di Sardegna. Il suo territorio comprendeva gli attuali dipartimenti francesi della Savoia, dell'Alta Savoia e delle Alpi Marittime, numerosi possedimenti italiani in Valle d'Aosta e gran parte del Piemonte. Il Ducato rimase conteso tra varie potenze per gran parte della sua storia, riuscendo, infine, con Emanuele Filiberto, a imporsi con fermezza nella scena politica italiana, pur appoggiandosi prima alla corona di Spagna, poi al Regno di Francia e infine all'Impero austriaco. Al termine della Guerra di successione spagnola, grazie al Trattato di Utrecht, essendo tra i vincitori, i Savoia ottennero la corona del Regno di Sicilia e il conseguente titolo regio nel 1713. I Savoia mantennero la sovranità sulla Sicilia fino al 1720 quando, a causa delle pressioni internazionali, dovettero accettare lo scambio col Regno di Sardegna (che, nel 1861, sarebbe diventato il Regno d'Italia).
Civitanova Marche è un comune italiano di 42 390 abitanti della provincia di Macerata.
La chiesa di Santa Maria di Babilone è situata alla periferia di Cavaglià, all'interno dell'area cimiteriale, lungo la strada statale per Santhià; si caratterizza per l'eleganza delle forme del primo barocco piemontese e l'inconsueta pianta ellittica.
Augusto Mussini, detto fra' Paolo (Reggio Emilia, 9 gennaio 1870 – Roma, 1º novembre 1918), è stato un pittore italiano. Fu attivo soprattutto in Emilia, nelle Marche, in Toscana e nella capitale, singolare ed affascinante figura di frate-pittore, continuamente errante tra varie città italiane e partecipe del dibattito artistico della sua epoca. L'essenza della sua vita può forse indovinarsi pensando alla continua alternanza tra i periodi in cui si faceva chiamare fra' Paolo ed altri in cui era semplicemente Augusto Mussini. Il suo temperamento lo rendeva infatti capace di slanci, a volte altamente spirituali, altre volte intensamente passionali. Chi lo conobbe descrisse il suo carattere come "eccessivamente nervoso, di sentimento impressionabile, entusiasta per ogni idea generosa, …". Mussini conobbe e partecipò a molte correnti, nella sua continua sete di conoscenza e di uso della forma. Il suo linguaggio figurativo, dal vivace cromatismo, maturato nella scuola fiorentina di fine Ottocento, spesso si è ispirato allo stile floreale dei preraffaelliti, con fascinosi richiami del liberty e del divisionismo, nonché suggestioni simboliste.