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Capua è un comune italiano di 18 205 abitanti della provincia di Caserta in Campania. Fondata dai Longobardi sul sito dell'antica Casilinum romana in seguito alla distruzione dell'Antica Capua prima e di Sicopoli poi, è stato il più grande e importante centro di Terra di Lavoro fino alla fine del XVIII secolo e più in generale una delle maggiori città del Regno di Napoli, in virtù della sua posizione strategica sul fiume Volturno e sulle antiche Via Appia e Via Casilina. La sua posizione favorevole e la protezione naturale data dal fiume hanno fatto sì che diventasse prima capitale del Principato di Capua, uno stato autonomo esistito per circa quasi trecento anni, e poi un centro di notevole rilevanza strategica per tutti i regnanti dell'Italia meridionale. Proprio per questo fu città demaniale, quindi non soggetta ad alcun dominio feudale; ha assunto ben presto le caratteristiche di città fortificata con possenti mura, ampi fossati e due castelli a protezione della cinta muraria, rivestendo insieme a Pescara e soprattutto Gaeta l'importante ruolo di città-fortezza fondamentale a ingresso e protezione delle terre settentrionali del regno napoletano. Città d'arte e di studi, oltre che di considerevole tradizione militare, è sede dell'antichissima e influente Arcidiocesi di Capua fin dal suo trasferimento sulle rive del Volturno nell'856, avendo accolto in assoluta continuità la tradizione civile e religiosa della Capua Vetere. È inoltre nota per il Placito capuano, il più antico documento scritto in volgare italiano ad oggi rinvenuto. Forte del proprio passato di centro politico, militare e religioso dominante e del proprio patrimonio storico e architettonico, è conosciuta come La Regina del Volturno. Oggi la città è parte della densa ed industrializzata conurbazione casertana che proprio qui nasce e che si estende fino a Maddaloni per un totale di circa 350.000 abitanti; al contempo è parte anche della vasta e fertile pianura chiamata Terra dei Mazzoni, mentre ed è strettamente connessa con alcuni centri dell'Agro caleno. Dal 1984 è sede del Centro italiano ricerche aerospaziali mentre dal 1992 vi ha sede il dipartimento di Economia dell'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli.
La storia delle due Nocera della Campania (Nocera Inferiore e Nocera Superiore) è la storia di un'unica città separatasi in due amministrazioni nel 1851, per una scelta dei proprietari terrieri dell'epoca. È l'antica Nuceria Alfaterna, divenuta poi Nuceria Costantia, Nuceria Christianorum e Nocera dei Pagani.
La storia di Afragola copre un arco di tempo di diversi millenni. Il luogo esatto dove sorse la città, ovvero la piana dei Regi Lagni nell'antica Campania felix, è stato frequentato/occupato tra il Neolitico avanzato finale/Eneolitico non avanzato e l'età del bronzo antico, testimoniato dal ritrovamento del villaggio del bronzo antico di Afragola e da vari reperti rinvenuti durante i lavori di realizzazione della stazione di Napoli Afragola.
Per siti archeologici dell'Italia antica si intende un elenco delle principali località italiane dove sono presenti scavi o materiale archeologico (inclusi i principali Musei) in un periodo successivo all'epoca preistorica e protostorica, che ebbe inizio con la colonizzazione greca nell'Italia meridionale, con quella punica nelle isole del Mediterraneo occidentale, oltre all'arrivo degli Etruschi e poi dei Romani al centro e dei Celti al nord. Il termine è invece fissato alla caduta dell'Impero romano d'Occidente (476 d.C.).
I Sanniti furono un antico popolo italico stanziato nell'area centromeridionale della Penisola. Da costoro prende il nome la regione storica del Sannio che in età augustea venne identificato nella Regio IV, corrispondente a parte delle attuali regioni Abruzzo, Molise, Campania oltre a talune aree marginali di Lazio, Puglia e Basilicata. Più che un vero e proprio popolo, infatti, il termine indica l'insieme delle popolazioni italiche abitanti l'area della dorsale appenninica centrale e meridionale, accomunate da un sostrato culturale comune e da parlate affini. Di stirpe sannitica sarebbero, infatti i Peligni, i Sabini, gli Umbri, i Volsci, i Marsi, i Piceni, i Pentri, i Lucani, gli Osci e gli Irpini: secondo le fonti classiche questi popoli sarebbero nati in seguito a ripetute migrazioni, secondo il modello del cosiddetto ver sacrum. Questa suddivisione, tuttavia, si basa prevalentemente su una prospettiva esterna al mondo sannitico (quella degli scrittori greci e romani) e dunque risulta, in buona sostanza, superficiale e approssimativa, rispondendo perlopiù a suddivisioni geografiche piuttosto che culturali. L'unica distinzione che sembra avere una qualche fondatezza è quella fra tre ceppi principali: uno settentrionale, uno centrale, uno meridionale. La storiografia antica, prevalentemente romana, descriveva i Sanniti come una popolazione dedita prevalentemente alla pastorizia, articolata in insediamenti sparsi, organizzata in tribù federate in una lega. Particolarmente marcata era la loro bellicosità: secondo la tradizione Roma sarebbe riuscita a sconfiggere questo popolo soltanto dopo tre sanguinosissime guerre.
Maria Bonghi Jovino (Napoli, 1931) è un'archeologa e accademica italiana.
In epoca romana Larinum (oggi Larino) era un fiorente insediamento abitativo, di ampie dimensioni e di antica origine, ubicato sulle colline dell'entroterra molisano, a circa 400 m di altitudine, non molto distante (circa 26 km) dalla costa del mare Adriatico, di notevole importanza proprio grazie alla nevralgica collocazione geografica: si estendeva infatti su un'ampia area, fertile e pianeggiante (l'attuale Piana San Leonardo), in posizione strategica, perché sovrastante il fondovalle ed il basso corso del fiume Biferno, ed era anche un importante nodo stradale, perché situato alla convergenza di importanti assi viarii, che gli consentivano proficui scambi commerciali.Questa particolare fisionomia geografica, associata al clima favorevole ed alla fertilità del terreno, di facile lavorazione, spiegano la prosperità e lo sviluppo economico di Larino, raggiunti già a partire dal III secolo a.C. che le consentirono di svolgere un importante ruolo commerciale, preminente rispetto agli altri centri della zona, facendosi terra di frontiera e crocevia di culture, tra la fascia costiera adriatica e l'area interna del Sannio, restando per questo sempre aperta agli influssi di svariati ambienti culturali, come conferma la documentazione archeologica, testimonianza dell'esistenza di una città ricca e popolosa già in epoca anteriore alle guerre annibaliche.