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Tito I Ricordi (Milano, 29 ottobre 1811 – Milano, 7 settembre 1888) è stato un editore musicale italiano, figlio di Giovanni Ricordi.
Teddy Reno, pseudonimo di Ferruccio Merk Ricordi (Trieste, 11 luglio 1926), è un cantante, produttore discografico e attore italiano naturalizzato svizzero.
Rita Ori Filomena Pavone, nota come Rita Pavone (Torino, 23 agosto 1945) è una cantante, attrice e showgirl italiana naturalizzata svizzera. Fu soprannominata Pel di carota per via del colore rosso della sua capigliatura. Dotata di una voce da soprano, ha pubblicato i suoi dischi in tutto il mondo, incidendo in sette lingue diverse, ed è una delle otto cantanti pop italiane a essere entrate in classifica nel Regno Unito.
Giulio Ricordi (Milano, 19 dicembre 1840 – Milano, 6 giugno 1912) è stato un editore musicale e compositore italiano.
Giovanni Ricordi (Milano, 3 marzo 1785 – Milano, 15 marzo 1853) è stato un editore musicale italiano, fondatore di Casa Ricordi.
La Ricordi è una casa editrice italiana di edizioni musicali fondata nel 1808 e tuttora esistente. Fu diretta fino al 1919 da membri della famiglia Ricordi: Giovanni Ricordi, Tito I Ricordi, Giulio Ricordi e Tito II Ricordi. Dopo la seconda guerra mondiale la famiglia tornò per un breve periodo a guidare la casa editrice con Camillo Ricordi. Nel 1958 uno degli appartenenti alla famiglia, Nanni Ricordi, decise di aprire anche una casa discografica, la «Dischi Ricordi», che ebbe il merito di lanciare tutti i più grandi cantautori italiani di quel periodo. Entrarono a far parte della "scuderia" discografica artisti come Gino Paoli, Fabrizio De André e Gianna Nannini. Dal 1964 al 1994 la società (di proprietà di un gruppo di azionisti di Varese e di Milano) venne guidata da Guido Rignano (presidente e amministratore delegato). Durante i 30 anni della sua gestione, le Edizioni di Musica Classica, Leggera e la Dischi Ricordi crebbero considerevolmente. Nacquero: la catena di negozi in tutt'Italia, le Arti Grafiche Ricordi, le filiali in Sud America e varie sinergie in Europa. Nel 1994 Guido Rignano (dopo una trattativa durata circa due anni) firmò l'accordo di vendita al Gruppo tedesco Bertelsmann, imponendo nel contratto la clausola secondo cui l'Archivio storico (conservato nel caveau di via Salomone) non avrebbe mai potuto lasciare l'Italia.