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Il Buddhismo Nichiren (in lingua giapponese detto Hokke-shū, 法華宗, cioè "scuola del Loto", originariamente Nichiren-shū, 日莲宗, "scuola di Nichiren") è l'insieme di scuole buddhiste mahāyāna giapponesi che fanno riferimento alla figura e agli insegnamenti del monaco buddhista Nichiren (日蓮, 1222-1282), vissuto in Giappone nel XIII secolo. Queste scuole sorgono direttamente dalla sua figura storica di monaco riformatore, ordinato secondo la piattaforma monastica della scuola Tendai. Il loro lignaggio monastico è fatto risalire direttamente al Buddha Śākyamuni e al bodhisattva Bhaiṣajyarāja ("Re della Medicina", giapp. 藥王 Yakuō) e ripercorre il lignaggio della scuola cinese Tiāntái arrivando al fondatore della scuola giapponese Tendai, Saichō, e infine a Nichiren ritenuto a sua volta la manifestazione del bodhisattva Viśiṣṭacāritra (giapp. 上行意 Jōgyō). Le dottrine di queste scuole hanno in comune la venerazione e lo studio del Sutra del Loto (sanscrito Saddharmapundarīkasūtra, giapp. 妙法蓮華經 Myōhō renge kyō o Hokkekyō), considerato il più importante e completo insegnamento buddhista, lo studio dei relativi commentari da parte dei maestri cinesi di scuola Tiāntái, Zhìyǐ (智顗, 538-597), Guàndǐng (灌頂, 561-632) e Zhànrán (湛然, 711-782) nonché dello stesso Saichō. Inoltre venerano la pergamena del gohonzon, lo stesso Nichiren e il Buddha eterno rappresentato da Śākyamuni (con l'eccezione della Nichiren Shōshū che considera Nichiren un buddha e non un bodhisattva). La pratica principale è la recitazione del mantra Namu myōhō renge kyō (detto odaimoku o daimoku) davanti allo stesso gohonzon. Seppure siano state oggetto di dure persecuzioni religiose, la vitalità delle scuole del Buddhismo Nichiren è comunque dimostrata dal fatto che esse sono sempre riuscite a rinascere e a diffondersi, e rappresentano oggi il ramo di insegnamento buddhista relativamente più diffuso in Giappone, con oltre 35 milioni di seguaci (pressappoco il 28 % della popolazione nipponica) e circa 7.000 tra templi e monasteri, assieme al buddhismo di Nara, alla Jodo-shu e al buddhismo Zen (spesso intrecciati fra essi e con lo shintoismo in un particolare amalgama sincretico detto shinbutsu-shūgō). Nel 34 % dei giapponesi che ha dichiarato nel 2008 di essere esplicitamente e solamente buddhista, la scuola di Nichiren rappresenta quindi la maggioranza assoluta.. Secondo altre stime è di poco superato dalla scuola amidista. Assieme allo Zen è anche una delle forme di buddhismo più diffuse nel mondo fuori dall'Asia, specialmente tramite la scuola laica Soka Gakkai che ha circa 12 milioni di membri (8 milioni in Giappone e 4 milioni nel resto del mondo, 70.000 in Italia).
La Soka Gakkai (創価学会 Sōka Gakkai?, letteralmente: società per la creazione di valore) è una scuola laica buddhista giapponese i cui insegnamenti si sono diffusi in tutto il mondo, talvolta definita come un nuovo movimento religioso, che pratica e diffonde il buddhismo così come fu codificato dal monaco riformatore Nichiren (日蓮?, 16 febbraio 1222 - 13 ottobre 1282), o, secondo altri, una versione moderna dello stesso buddhismo Nichiren. Fondata nel 1930 dall'educatore nipponico Tsunesaburō Makiguchi, Soka Gakkai in origine fu una delle associazioni laiche che si affiliarono al tempio Taiseki-Ji, tempio principale della scuola buddhista giapponese Nichiren Shōshū (日蓮正宗), nata a sua volta in epoca Meiji dal riordino di tutti i templi che si riferivano al discepolo di Nichiren, Nikkō (日興, 1246-1333) e dalla quale si separò a seguito della scomunica del Presidente Ikeda nel 1991 da parte del 67° Sommo Patriarca della Nichiren Shōshū, Nikken Shonin. Alla base della pratica della Soka Gakkai vi è la recitazione del titolo (daimoku) del Sutra del Loto, in giapponese "nam myōhō renge kyō" (南無妙法蓮華経) e la lettura quotidiana (gongyō) in lingua antica del Secondo e Sedicesimo capitolo del Sutra del Loto davanti al Gohonzon, pergamena che ne riproduce una incisa da Nichikan Shonin e che simboleggia la realtà ultima. Sviluppatasi inizialmente nel solo Giappone, ha cominciato a diffondersi all'estero dopo la seconda guerra mondiale con la creazione di alcune organizzazioni locali affiliate. Nel 1975 è stata fondata la Soka Gakkai International durante un incontro tenutosi a Guam, a cui hanno partecipato i rappresentanti di 51 Paesi. La Soka Gakkai, che in Giappone conta più di dieci milioni di fedeli, è presente in 192 Paesi del mondo. In Italia vi aderiscono circa 70.000 fedeli, pressappoco la metà dei buddhisti italiani. L'attuale leader spirituale vivente è Daisaku Ikeda, terzo presidente, succeduto a Jōsei Toda nel 1960.
La religione in Giappone è caratterizzata dalla mancanza di seguaci di un unico e solo filone religioso e vi è piuttosto la tendenza ad accomunare diversi elementi di varie religioni in modo sincretico, tendenza nota come shinbutsu shūgō (神仏習合? "sincretismo di kami e Buddha"). Lo shinbutsu shūgō fu ufficialmente disconosciuto come religione a seguito della restaurazione Meiji nel 1868, ma ciò nonostante continua a essere praticato. Lo shintoismo e il buddhismo giapponese quindi devono essere intesi non come due fedi completamente separate e concorrenti, ma piuttosto come un unico complesso sistema religioso. Ai sensi dell'articolo 20 della sua Costituzione, il Giappone gode di piena libertà religiosa, permettendo ai suoi cittadini di aderire a qualsiasi tipo di fede, tra le quali vi sono anche il cristianesimo, l'islam, l'induismo, e il taoismo.
Daisaku Ikeda (giapponese: 池田大作, Ikeda Daisaku; Omori, 2 gennaio 1928) è un filosofo, educatore, maestro buddhista e attivista giapponese, terzo presidente della sezione nazionale della Soka Gakkai nel periodo 1960 - 1979, anno dal quale ricopre la carica di presidente onorario, ed è attualmente il presidente della Soka Gakkai International. Ikeda è definito come uno dei più importanti leader spirituali buddhisti della seconda parte del XX secolo e degli anni 2000, assieme al Dalai Lama e a Thích Nhất Hạnh, anche se per molti critici rimane una figura estremamente controversa. È stato inoltre fondatore del partito politico Kōmeitō, del Museo Tokyo Fuji Art Museum e della Università Soka oltre che un pacifista influente.
Il buddhismo theravāda (pāli: थेरवाद, theravāda; sanscrito: स्थविरवाद, sthaviravāda, letteralmente "scuola degli anziani") è la forma di buddhismo dominante nell'Asia meridionale e nel Sud-est asiatico, in modo particolare in Sri Lanka, Thailandia, Cambogia, Birmania e Laos, ma vi sono minoranze di buddhisti theravāda anche in Bangladesh, India, Cina e Vietnam. È la più antica scuola buddhista tra quelle tuttora esistenti, originata da una delle prime e più importanti scuole nate dall'insegnamento di Siddhārtha Gautama, in particolare dalla dottrina Vibhajyavāda ("dottrina dell'analisi"), a sua volta originatasi intorno al III secolo a.C. da una divisione dalla scuola Sthaviravāda o "scuola degli anziani", entrambe due scuole del buddhismo dei Nikāya. Le più antiche testimonianze di questa scuola ne collocano il primo centro nella città indiana di Pāṭaliputta, l'odierna Patna, da dove si diffuse in seguito nella città di Kosambi e nel regno di Avantī (nella attuale Ujjain) e in altri luoghi dell'India occidentale. Un'iscrizione a Sārnāth e una a Nagarjunakoṇḍa ne testimoniano la presenza già nei primi tempi in cui il Buddhismo raggiunse queste città. Dall'India occidentale, il Theravāda si diffuse nell'India del sud affermandosi a Kāñcī (l'odierna Kanchipuram), per poi raggiungere infine l'isola dello Sri Lanka, dove ebbe un centro fondamentale per la sopravvivenza della sua ortodossia dottrinale nel monastero Mahāvihāra di Anurādhapura. Gli adepti possono essere definiti sthaviravāda o theravāda poiché il termine thera (in pāli) e il termine sthavira (in sanscrito) hanno il medesimo significato: "vecchio, autorevole". La dottrina, infatti, secondo questa tradizione, appartiene ai monaci anziani e venerandi, quelli che più s'avvicinavano al Buddha Shakyamuni e che più di tutti rifuggirono da ogni innovazione di tipo teorico. I theravāda sostengono quindi, come numerose altre scuole buddhiste per le rispettive dottrine, che la loro dottrina corrisponda in pieno a quella enunciata dal Buddha Shakyamuni. Rifiutano generalmente i sutra Mahayana e i loro testi sacri costuiscono il canone Pāli, come compilato durante il terzo concilio tenutosi durante il regno di Ashoka (circa due secoli dopo la morte del Buddha), sovrano indiano Maurya del III secolo a.C. e membro laico della Vibhajyavāda.
Il buddhismo (in sanscrito: buddha-śasana), o più comunemente buddismo, è una delle religioni più antiche e più diffuse al mondo. Originato dagli insegnamenti dell'asceta itinerante indiano Siddhārtha Gautama (VI, V sec. a.C.), comunemente si compendia nelle dottrine fondate sulle quattro nobili verità (sanscrito: Catvāri-ārya-satyāni). Con il termine buddhismo si indica quindi quell'insieme di tradizioni, sistemi di pensiero, pratiche e tecniche spirituali, individuali e devozionali, nate dalle differenti interpretazioni di queste dottrine, che si sono evolute in modo anche molto eterogeneo e diversificato. Sorto nel VI-V secolo a.C. come disciplina spirituale assunse nei secoli successivi i caratteri di dottrina filosofica e, secondo alcuni autori, di religione "ateistica", intendendo con quest'ultimo termine non la negazione dell'esistenza degli dei (deva), quanto piuttosto il fatto che la devozione ad essi, fatto comunque considerato positivo, non condurrebbe alla liberazione ultima. Altri considerano i libri sacri buddhisti (Canone pāli, Canone cinese e Canone tibetano) testi che non divinizzano Siddhārtha Gautama Buddha sakyamuni, ma Adi-Buddha o Buddha eterno, concetti buddhisti equivalenti a Dio; tuttavia non è una concezione affine a quella della divinità in senso occidentale, quanto, nel buddhismo Mahāyāna, il principio della buddhità, raffigurato a volte nelle figure dei Buddha come Vairocana o Amitabha, manifestatosi storicamente come Gautama. Il Mahāyāna venera anche i bodhisattva, esseri vicini all'illuminazione. A partire dall'India il buddhismo si diffuse nei secoli successivi soprattutto nel Sud-est asiatico e in Estremo Oriente, giungendo, a partire dal XIX secolo, anche in Occidente.
I Buddha di Bamiyan erano due enormi statue del Buddha scolpite da un gruppo religioso buddista nelle pareti di roccia della valle di Bamiyan, in Afghanistan, a circa 230 chilometri dalla capitale Kabul e ad un'altezza di circa 2500 metri; una delle due statue era alta 38 metri e risaliva a 1800 anni fa, l'altra era alta 53 metri ed aveva 1500 anni. Nel 2003 vennero inseriti, insieme all'intera zona archeologica circostante e al paesaggio culturale, nella lista dei Patrimoni mondiali dell'umanità dell'UNESCO, che si è impegnata, insieme ad alcune nazioni, per la ricostruzione delle due statue distrutte il 12 marzo 2001 dai talebani.
I rapporti tra aborto e religioni sono piuttosto complessi: la posizione delle religioni maggiori nei confronti dell'aborto procurato è solitamente di condanna. la posizione delle religioni minori è più variegata.